Sabato 7 agosto 2010, alle ore 21.30, al Teatro Annibal Caro, nell’ambito del Festival Civitanova Danza, va in scena in esclusiva “Karas – A boy inside the boy”, il cortometraggio del progetto di residenza “Civitanova casa della danza”, del coreografo Saburo Teshigawara.
Un vero e proprio evento è l’ospitalità di Saburo Teshigawara, maestro della danza giapponese divenuto un’icona mondiale grazie al suo stile raffinato in diversi ambiti artistici.
Teshigawara darà vita ad un cortometraggio (girato a Civitanova Marche e in tutta la regione) basato su alcune sue memorie d’infanzia, quando all’età di dieci anni scopre di essere “già” vivo: il plot riguarda proprio un ragazzino giapponese che vive a Tokyo ma che improvvisamente si trova in alcuni villaggi e città d’Italia in un’atmosfera tra sogno e realtà.
Al cuore di questo progetto, destinato a raccoglierne emozioni ed intenzioni, il festival offre al suo pubblico una serata dal sapore esclusivo con “A Boy Inside the Boy performance”, sorta di “fermo immagine”, cha sarà parte del film finale. La performance sarà danzata principalmente dallo stesso Teshigawara e da Rihoko Sato.
Nella vita di questo straordinario artista giapponese, l’arte è stata presente fin dall’inizio. Infatti nella sua città natale, Tokio, dopo aver studiato pittura e scultura, sente di volersi esprimere usando il proprio corpo come tramite, e quindi comincia gli studi di danza classica all’età di 20 anni, sotto la guida di Saiga Toshiko.
Già nel 1981 lavora a delle sue creazioni, e da quel momento ad oggi Saburo Teshigawara diventerà uno dei più influenti coreografi, nonché uno dei grandi della danza contemporanea giapponese.
Fin dall’inizio si dedica alla ricerca di un proprio stile personale, che potesse mettere insieme il suo bagaglio coreutico, il Butoh e le sue competenze di artista visivo.
Nel 1985 fonda quella che sarà fino ad oggi la sua compagnia, che si chiama Karas, insieme a Key Miyata, esordendo con lo spettacolo dal titolo “The Pale Boy”. L’obiettivo del gruppo è stato fin dal principio ricercare “una nuova forma di bellezza”, in totale libertà:
“la libertà della danza è la libertà del danzatore”. Una dichiarazione del coreografo Giapponese, proprio per ribadire il suo essere contro ogni tentativo di classificazione della danza e di chi la esegue, e la sua volontà di lavorare in modo trasversale, con un unico obiettivo: la creazione di un nuovo, personale linguaggio. Attraverso la semplicità nella danza, la danza stessa può finalmente ritrovare la sua complessità. Quello che per Teshigawara è davvero importante è la chiarezza : le domande chiare hanno molta forza.
Saburo Teshigawara è davvero un artista poliedrico e completo, che ha proposto una sua personale visione del mondo e del movimento, e questo probabilmente è dovuto anche al fatto che delle sue performances lui stesso disegna le scene, i costumi ed il disegno luci. La danza per lui è un’arte complessa e difficile, fatta non solo di movimento, ma anche di immagine.
“La danza è scultura. Scultura d’aria, scultura di luoghi, scultura di tempo … per me danzare vuol dire giocare con l’aria. Sentir il corpo come l’aria e l’aria come il corpo. La danza non si riduce ai semplici movimenti del corpo, ma ingloba allo stesso tempo i movimenti della coscienza e quelli dei sensi”.
INFO:
Sara Zuccari
Direttore del www.giornaledelladanza.com