Il balletto della Scala presenta la sua nuova stagione 2019-2020, con sette programmi, forte del sostegno del pubblico e della critica sia ai suoi danzatori sia al suo direttore, Frédéric Olivieri, saggiamente in equilibrio tra grandi titoli, grandi autori, nuovi progetti: e quindi balletti che fanno parte della storia del teatro, ingresso in repertorio di lavori mai rappresentati e una prima assoluta, doppia creazione, musicale e coreografica, secondo i consolidati intenti del Sovrintendente Alexander Pereira.
Si apre con “Sylvia” di Delibes (17 dicembre-14 gennaio 2019) nella redazione di Manuel Legris, già étoile dell’Opéra parigina e direttore del ballo all’Opera di Vienna. Dice Olivieri: «Si tratta di un titolo classico che mancava, nuovo e di repertorio insieme, montato da Legris, con cui condividiamo la stessa linea estetica, in coproduzione con Vienna, nella veste scenica italiana disegnata da Luisa Spinatelli». Due maestri del Novecento apportano dall’1 all’8 gennaio un tocco d’autore, Hans Van Manen nella sua asciuttezza nordica carica di fuoco, e Roland Petit, con il retrogusto della grande letteratura francese. «Dagli anni ’80 non si faceva alla Scala “Adagio Hammerklavier” di Van Manen su Beethoven», ricorda Olivieri «a cui si aggiungono ora i suoi “Kammerballett” su musica che va da Cage a Scarlatti e il duo “Sarcasmen” su Prokofiev, di incisività eccelsa.
Un privilegio per i ballerini avere vicino il coreografo. Di Petit si rivedrà l’esistenzialista “Le jeune homme et la mort” su Bach accanto al duetto maschile-combattimento di angeli dal “Proust” su Fauré, entrambi con Roberto Bolle. La musica dal vivo resta una costante nei nostri cartelloni, mentre l’orchestra è in tour; e ci sono bei ruoli per tutti i nostri ballerini». Quanto agli “immancabili”, riecco “Romeo e Giulietta” di MacMillan (29 aprile-15 maggio) e il “Lago dei cigni” di Nureyev (24 giugno-9 luglio); e poi la ripresa dello “Schiaccianoci” di Balanchine (3-20 ottobre), e prima quella della “Dame aux camélias” di John Neumeier con la coppia Zakaharova-Bolle (18-30 settembre). Per la Scuola di Ballo e l’Orchestra dell’Accademia della Scala andrà in scena una creazione (28 maggio-21 giugno), a 250 anni dalla nascita di Beethoven, “Le creature di Prometeo”. A tutto questo si aggiunga dal 22 marzo al 16 aprile la novità “Madina” con musica di Fabio Vacchi e libretto di Emmanuelle de Villepin dal romanzo “La ragazza che non voleva morire”, su una mancata kamikaze, coreografia di Mauro Bigonzetti, voce recitante Filippo Timi, étoile Roberto Bolle. La stagione di ballo – fornitore VitaSnella – è sostenuta da Intesa Sanpaolo; “Madina” da Siae.
Redazione www.giornaledelladanza.com