William Shakespeare compie 450 anni il 23 aprile prossimo (e preparatevi al 400 anniversario della morte, nel 2016) e gli inglesi stanno preparando festeggiamenti degni di un re. In effetti, Shakespeare è un po’ il re del teatro e della letteratura inglese, noto in tutto il mondo e citato in continuazione, anche nella pubblicità.
In attesa della parata alla Holy Trinity Church (e del sequel annunciato del film culto Shakespeare in Love), il 10 aprile debutta al Covent Garden il balletto ispirato a The Winter’s Tale, nella versione del coreografo Christopher Wheeldon, già realizzatore di un altro balletto ispirato a un’opera letteraria: l’ Alice’s Adventures in Wonderland.
Il Racconto d’inverno è una tragicommedia che parla di gelosia, tradimenti e, in seguito, di perdono e riconciliazione. Il testo, tradizionalmente, viene considerato diviso in due parti: una tragica, l’altra, a partire dal quarto atto, comica, con danze di satiri e scene bucoliche.
Potrebbe essere problematico per un coreografo un balletto in cui sei sono i personaggi principali, ma Wheeldon ritiene che sia un modo per valorizzare i ballerini migliori del Royal Ballet; il primo cast comprende infatti: Lauren Cuthbertson (nel ruolo di Hermione, sposa di Leonte), Sarah Lamb (Perdita, figlia di Leonte ed Hermione), Federico Bonelli (Polissene, Re di Boemia), Steven McRae (Florizel, principe di Boemia), Edward Watson (Leonte, Re di Sicilia), Zenaida Yanowsky (Paolina); mentre per il secondo cast si parla, fra gli altri, di Marianela Nunez e Thiago Soares.
Wheeldon racconta che la sfida nel creare un balletto da un’opera di Shakespeare sta nel trasporre in gesti e danza non solo il plot narrativo, ma anche la poesia, per questo il modello di riferimento sarà il Romeo e Giulietta di MacMillan, balletto con il quale Wheeldon dice di essere cresciuto, raccontando anche di essersi sempre stupito della poesia tessuta da ogni movimento; ma se la vicenda dei due sfortunati amanti di Verona è più che nota e già intensa di per sé, qui si presenta il problema della gelosia inespressa e delle incomprensioni che portano alla tragedia sfiorata, problema che il coreografo punta a risolvere giocando la carta della collaborazione: sviluppando cioè ogni movimento studiando il personaggio con l’interprete e arrivando a conoscere davvero nel profondo la partitura musicale. Partitura creata ad hoc da Joby Talbot, già autore delle musiche di Alice, che ammette però la difficoltà di rapportarsi al testo Shakespeariano: se per l’Alice aveva come linea-guida il meccanismo dell’orologio, nel Winter’s tale la linea guida è un sentimento: la gelosia, che rovina tutto ma che porta per fortuna alla redenzione finale; saranno anche i giochi tra toni cupi e toni più spensierati, dunque, a darci le indicazioni spazio-temporali della storia (dalla corte boema a quella siciliana, dal passato al presente…). Una sfida per tutti, quindi, che il pubblico attende con molto interesse.
Il balletto debutterà per il resto del mondo nei cinema del circuito The Space il 28 aprile, con il primo cast.
ORARI & INFO
Dal 10 aprile all’8 maggio 2014, 7.30 pm
Main Stage del Royal Opera House,
Box office: +44 (0)20 7304 4000
www.roh.org.uk/productions/the-winters-tale-by-christopher-wheeldon
Greta Pieropan
www.giornaledelladanza.com