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Tag Archives: Ariella Vidach

Quando è “la continuità del movimento a descrivere le immagini”: intervista a Camilla Monga

In occasione di Uovo Festival, il pubblico ha potuto assistere a spettacoli e performance degli artisti europei più all’avanguardia, che portano avanti una propria ricerca su vari temi e in varie forme, ma anche di poter conoscere giovani talenti della coreografia, che si stanno costruendo uno spazio sulle scene europee. In questa intervista conosciamo meglio Camilla Monga, una giovane coreografa e interprete italiana, diplomata alla Paolo Grassi (ma con studi anche a Bruxelles e all’Accademia di Brera), da anni in scena per diversi progetti italiani ed europei di danza contemporanea, protagonista di diverse residenze artistiche, fino ai recentissimi studi con il Leone d’Oro alla carriera 2015: Anne Teresa de Keersmaeker. Domanda di rito, ormai: cos’è per te la danza? Una sola definizione non c’è, ma mi piace trovarla in altre fonti che non parlano di danza nello specifico. Ieri leggevo un testo di Deleuze sulla concezione del movimento nel cinema, inteso come qualcosa “capace di pensare la produzione del nuovo”. Le immagini non sono descritte nel movimento, ma è la continuità del movimento a descrivere le immagini. Ed è questa continuità che può essere considerata “danza”. Quando hai deciso di intraprendere la carriera della performer? E perché? Credo di non ...

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E’ tempo di performance: al via la tredicesima edizione di Uovo performing arts festival

Torna, per la sua tredicesima edizione, dal 25 al 29 marzo il festival della performance di Milano: Uovo – performing arts festival, il cui tema quest’anno è quello del confine. Un tema che ben si adatta alla performance, una pratica teatral-artistica che si sta riaffacciando con notevole impatto sulle scene, e che ha per sua caratteristica quella di coinvolgere più di una forma artistica e di impegnare in prima persona il performer nella ricerca e nella costruzione di un percorso; e così il confine consente di osservare mondi diversi, mettere in relazione ed essere pronti ad affrontare le sfide. Perciò, come suggerito in conferenza stampa, spogliatevi dei pregiudizi prima di assistere alle performance di questo festival, portate in scena da artisti italiani ed europei divisi tra il Teatro Franco Parenti, la Fondazione Adolfo Pini e il DiDstudio. In scena già dal primo giorno, e poi quotidianamente lo svizzero Massimo Furlan e il duo italiano Silvia Boschiero/Silvia Costa, l’uno con la performance Tunnel che rievoca il passaggio attraverso il tunnel del Gran San Bernardo in una corsa notturna di 6 km, le altre con A sangue freddo #1 uno sguardo attraverso il taglio uno studio del corpo attraverso fotografie che ne ...

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