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La danza è un elisir di giovinezza

A tutti piace guardare i danzatori che saltano, piroettano e volteggiano sul palcoscenico. Ma qual è l’età più indicata per iniziare a studiare danza classica? E c’è un’età in cui è opportuno smettere o rinunciare? Gli esperti sono concordi nell’affermare che l’età migliore per iniziare a studiare danza sia tra i 5 e gli 8 anni. In questa età i bambini sono come spugne, assorbono facilmente i movimenti di base e la tecnica. Inoltre, all’età di 5 anni, il 90% del loro cervello è già sviluppato. I sistemi sensoriali e percettivi fondamentali per il linguaggio, il comportamento sociale e le emozioni, sono fortemente influenzati dalle esperienze esterne vissute in questo periodo. Mentre imparano a ballare, dunque, i piccoli danzatori stanno costruendo un cervello agile, attivo e vivace, perché la danza classica può invertire i segni dell’invecchiamento cerebrale. Essa nutre la creatività e incoraggia l’espressione di sé, coltiva la disciplina, l’autostima e il senso di realizzazione. Ogni plié, battement tendu o port de bras sono un passo verso la crescita, la fiducia in se stessi e la pura gioia. Danzare attiva il centro di ricompensa del cervello, limita stress e ansia, aumenta buonumore e autostima, incrementa la capacità di appassionarsi e ...

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Promuovere la salute mentale attraverso la danza

  Il ruolo delle arti nello sviluppo e nella conservazione della salute mentale è un dato certo e riconosciuto. Impegnarsi nello svolgimento di un’arte, infatti, allevia ansia, stress e depressione. In tal senso possiamo affermare che l’arte costituisce un approccio non medico alla prevenzione dei problemi di salute mentale e può contribuire a far risparmiare denaro al servizio sanitario e all’assistenza sociale. Ovviamente, quando parliamo di arte, parliamo di danza, in ogni sua forma e stile. Vediamo alcuni dei modi in cui danzare contribuisce al mantenimento della salute mentale. La danza aiuta a regolare gli ormoni dello stress, come il cortisolo, ormone potenzialmente dannoso per il corpo. Se suoi livelli rimangono troppo elevati subentrano effetti negativi per la salute come ipertensione, diabete, malattie cardiache, insonnia e disturbi dell’umore. Rilasciando nel cervello sostanze chimiche che riducono il cortisolo, come adrenalina, ossitocina e noradrenalina, la danza limita o addirittura elimina tali effetti negativi e tiene a bada la quantità di ormone nell’organismo. La solitudine ha un impatto negativo sulla salute mentale. Danzare offre la possibilità di incontrare persone con cui condividere la stessa passione, fare nuove amicizie e socializzare. Danzare permette di esprimersi liberamente, quindi di conoscersi meglio e più a fondo e ...

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La danza attiva e ringiovanisce mente e corpo

Danzare richiede il coinvolgimento delle funzioni fisiche e di quelle cognitive. La danza di fatto è in grado di ampliare i volumi e le strutture cerebrali, e di stimolare l’adattamento psicomotorio. In particolare, ballare aumenta le dimensioni dell’ippocampo, struttura cerebrale che contribuisce alla memoria a breve e a lungo termine, a quella spaziale e all’orientamento. Quando si danza con continuità si verifica quindi un miglioramento significativo della memoria, dell’attenzione, dell’equilibrio corporeo, dei parametri psicosociali e della neuroplasticità. Quest’ultima indica la flessibilità di un sistema che non smette mai di apprendere e la capacità del cervello di modificare la propria struttura in risposta all’esperienza. Essa si dimostra fondamentale nella prevenzione delle malattie neurodegenerative e del naturale declino cognitivo. Rispetto all’attività di fitness generale, la danza apporta maggiori miglioramenti in più aree cerebrali. E’ l’unica attività fisica che comporta un aumento dei fattori neutrofici essenziali per lo sviluppo e la sopravvivenza neuronale, la plasticità sinaptica e la funzione cognitiva. I movimenti codificati della danza associati alla musica generano esperienze che attivano la mente, permettono di creare nuove connessioni tra le cellule nervose e di riparare i danni causati dal trascorrere del tempo. Imparare a danzare dunque ringiovanisce il cervello e il corpo ...

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Il potere della danza: come la danza produce effetti benefici sul cervello e sulle emozioni

La danza è una disciplina basata su precisi principi: controllo, ricerca di perfezione, tecnica ed espressività. Tutto ciò coinvolge e stimola la nostra attività cerebrale. Mentre impariamo i complessi movimenti della danza, è come se anche la nostra mente facesse ginnastica, con notevoli benefici per la salute mentale e psicologica. Danzare infatti migliora lo sviluppo cognitivo, la creatività, l’apprendimento e le competenze, stimola l’apparato vestibolare e la capacità di seguire direttive e istruzioni. Di conseguenza migliorano le capacità decisionali, l’attenzione, il controllo delle emozioni, l’accesso a cognizioni passate, il riconoscimento di potenziali problemi e l’abilità di trovare soluzioni immediate. In breve, mentre si balla, il cervello elabora un multitasking estremo e affina la capacità di problem solving. Danzare stimola anche le emozioni che sono collegate al pensiero e all’apprendimento, guidano l’attenzione, creano significato e percorsi di memoria. Il cervello dunque è molto più attivo e chimicamente stimolato quando sono coinvolte le emozioni. Liberando tensioni e pulsioni represse, la danza permette di raggiungere gli aspetti inconsci della mente e di mobilitare efficacemente le funzioni psichiche bloccate, generando stati di calma interiore. Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la danza dovrebbe essere insegnata nelle scuole, per permettere a tutti i ragazzi ...

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La danza è un’arte in grado di creare una connessione fisica ed emotiva

La connessione sociale è uno dei punti focali della nostra specie. Attraverso di essa impariamo dagli altri, per imitazione e condivisione di esperienze. Siamo attenti alle emozioni e alle azioni delle persone che ci circondano, perché il nostro cervello è stato progettato per questo. La connessione sociale dunque è una funzione chiave del nostro cervello, ci aiuta a dare un senso al comportamento umano che in gran parte consiste nel valutare il movimento e le emozioni da esso generate. Gli effetti prodotti dall’arte, quindi, iniziano proprio nel cervello, dove sistemi intricati e complessi la recepiscono e la interpretano con una velocità sorprendente. Assistere a uno spettacolo dal vivo produce una scarica neurale fortissima. Grazie alla capacità della nostra amigdala di provare emozioni ed empatia, anche nell’arte della danza, che è priva di parole, possiamo scoprire un significato e una storia. Il movimento è irresistibile. Le parti principali del cervello si occupano principalmente del movimento e dell’invio di comandi motori ai muscoli in modo che il corpo possa muoversi, elemento essenziale per la sopravvivenza. Il cervello quindi è fortemente stimolato dal movimento, dal linguaggio del corpo, dall’espressione facciale e dai gesti. Ma non siamo solo visivamente attratti dai movimenti degli altri, ...

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Studiare danza apporta un’incalcolabile serie di benefici fisici e mentali

Come sappiamo, praticare danza porta un’incalcolabile serie di benefici fisici e mentali. Oltre agli ovvi effetti positivi sulla salute corporea, la danza è uno strumento utile per costruire fiducia in se stessi e crescere emotivamente. Prendere lezioni di danza rappresenta un ottimo modo per superare problemi e insicurezze, e diventare gradualmente individui consapevoli e sicuri di sé. Imparare nuove coreografie e nuovi passi è sempre una sfida, soprattutto per un principiante. Tuttavia, col passare del tempo, le abilità mnemoniche e fisiche miglioreranno. Questi progressi tecnici genereranno un senso di realizzazione che aumenterà la motivazione, la sicurezza e l’autostima. Danzare significa anche confrontarsi con gli altri, il che implica un allontanamento dalla zona di comfort. Aumenteranno quindi le capacità di socializzazione e di comunicazione. Ballare con partner diversi e interagire con i compagni e l’insegnante aiutano a sentirsi più a proprio agio con gli altri, qualità che si manterrà al di fuori delle lezioni. La danza prevede movimenti e ritmi sempre diversi e una grande varietà di tecniche. Attiva un’ampia gamma di muscoli in modi sempre differenti, aumentando flessibilità e resistenza, non solo fisiche ma anche mentali. Aumenta la concentrazione, la memoria, la forza, migliora la densità ossea e riduce le ...

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Tre modi in cui la danza aiuta lo sviluppo emotivo nel bambino e nell’adulto

Fin da piccolissimi, appena sentono la musica, i bambini si animano, sorridono e iniziano a muoversi a ritmo. Ballare, infatti, è nella nostra natura. Ma perché la danza stimola così facilmente il movimento e la gioia? Ha cercato di dare una risposta a questo quesito la Dottoressa Hanna Poikonen, membro della Cognitive Brain Research Unit dell’Università di Helsinki e post-doc presso la cattedra di Scienze dell’Apprendimento e dell’Istruzione Superiore dell’ETH di Zurigo. Nel suo articolo Il cervello di un ballerino si sviluppa in un modo unico, la ricercatrice scrive: “Nella danza, gli elementi di base dell’umanità si combinano in modo naturale. Danzare unisce l’atto creativo, il movimento e la collaborazione”. La danza quindi è un mix di elementi che ci aiuta a entrare in sintonia con le nostre emozioni e a implementare il modo in cui le esprimiamo. Questo ci rende più propensi a instaurare legami sani con gli altri attraverso l’empatia, la comunicazione e la consapevolezza di sé. Ecco tre modi in cui la danza crea e aiuta lo sviluppo emotivo. LA DANZA COSTRUISCE L’EMPATIA La capacità di entrare in sintonia con la frequenza cerebrale di un’altra persona è essenziale per il funzionamento della capacità empatica che opera nella ...

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La danza modula la memoria spaziale e le funzioni esecutive e neurali

L’invecchiamento è correlato al normale declino fisico e cognitivo, e all’alterazione dei processi esecutivi e mnemonici. Tale declino cognitivo è particolarmente importante nei lobi frontale e parietale, nelle funzioni esecutive sottostanti e nella memoria spaziale. Quest’ultima è una delle abilità più colpite dall’invecchiamento, a causa della perdita delle funzionalità che dipendono dal lobo temporale del cervello e che ci consentono di codificare, archiviare e recuperare informazioni su posizioni e stimoli spaziali. Un recente studio clinico randomizzato ha mostrato i benefici delle lezioni di danza per sei mesi, tre volte a settimana in adulti sani e ha scoperto che, oltre a essere un’attività piacevole e appassionante, la danza stimola un eccezionale impegno motorio, cognitivo, visuo-spaziale, sociale ed emotivo. I suoi effetti a lungo termine sulla cognizione, sulla struttura e sulla funzione del cervello sono effettivi e durevoli. Studiando le differenze nella struttura del cervello tra un campione di dieci danzatori e dieci individui senza formazione nella danza, è emerso l’aumento dello spessore della corteccia temporale superiore tra i danzatori, collegato a  un aumento del cervello volume nelle regioni motorie. Rispetto ai giocatori di pallamano per esempio, i ballerini avevano aumentato il volume del cervello nell’area motoria del piede, suggerendo un neuro-adattamento specifico ...

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La danza richiede lucidità mentale e passione smisurata

Molte persone pensano che danzare sia un’attività semplice che richiede un minimo di impegno e si svolge per divertimento. Probabilmente questo malinteso nasce proprio dalla bravura dei ballerini che trasformano un lavoro estremamente faticoso in qualcosa di leggero. La gente spesso non è consapevole dell’impegno fisico e mentale necessario in sala, e per essere poi in grado di salire sul palcoscenico e rendere fruibile a tutti un lavoro che non è per tutti. Per danzare ci vogliono tenacia, perseveranza, connessione tra corpo e mente, forza, volontà e una passione smisurata. Non la passione evanescente che si dissolve dopo il saggio di fine anno o quando qualcos’altro entra nella vita di un ballerino, ma quella indomabile, la necessità di ballare, anche quando si è stanchi, anche quando fanno male i piedi, anche quando ci sono attività alternative e divertenti che il danzatore mette in secondo piano. La danza non è solo una questione di tecnica, ma di amore vero. La danza è una scelta quotidiana che nasce dalla consapevolezza e dalla conoscenza di sé e delle regole di quest’arte completa e impegnativa. Il danzatore, infatti, si espone completamente, si mette a nudo con il pubblico e con se stesso, si scontra ...

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L’equilibrio nella danza: una questione fisica e mentale

L’equilibrio è una delle capacità più importanti di un danzatore. Essere in equilibrio con il proprio corpo significa possedere una buona coordinazione muscolare che permette di mantenere una posizione tecnicamente corretta e ben allineata con il minimo sforzo. Esistono due tipi di equilibrio, statico e dinamico. Il primo consiste nella capacità di mantenere una posizione di stabilità per lungo tempo, in secondo invece nell’abilità di assumere di volta in volta la postura più adatta per eseguire un determinato movimento. Alla base di ogni movimento c’è un riflesso primario costituito dall’attivazione delle risposte involontarie a stimoli esterni e interni all’individuo, necessarie per essere costantemente orientati verso l’asse del corpo. Il corpo umano si mantiene in equilibrio grazie alle continue informazioni inviate al cervello dai recettori del sistema vestibolare presenti all’interno della cavità dell’orecchio, dai ricettori del sistema visivo e dai recettori dei fusi neuromuscolari. Gli occhi quindi valutano la posizione corpo in relazione all’ambiente, il sistema vestibolare tiene traccia del movimento e della posizione della testa, infine i recettori di pelle, muscoli, tendini e capsule articolari rilevano la posizione delle parti del corpo in relazione tra loro e con lo spazio circostante. Tutte queste informazioni vengono inviate al cervello che comunica ...

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