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Roberto Bolle al Circo Massimo: “Non possiamo permettere che ci si rassegni ad una vita senza arte”

Per la stagione estiva all’aperto del Teatro dell’Opera di Roma, il grande palcoscenico allestito nella suggestiva cornice del Circo Massimo, martedì 13 luglio (e in replica il 14 e 15 luglio) vedrà il ritorno della grande danza con Roberto Bolle and Friends. “Tornare a ballare dal vivo esibendomi per la prima volta al Circo Massimo è un grande regalo, anche se a regimi di capienza ridotti. È importante, a mio avviso, in questo momento dare dei segnali forti di speranza e di impegno per un ritorno alla normalità. Non possiamo permettere che ci si rassegni ad una vita senza arte e senza spettacolo dal vivo e troppo tempo è passato. Io trovo che sia dovere di noi artisti, approfittare di ogni possibilità che ci viene data per tornare sul palco: per il pubblico, per i lavoratori dello spettacolo, per noi stessi. Non possiamo permetterci di abituarci ad una vita senz’arte”, sono le parole di Roberto Bolle. Quello con l’Étoile internazionale Roberto Bolle è, ormai dal 2011, l’appuntamento imperdibile delle estati romane. “Dopo la pausa forzata dello scorso anno, – dichiara il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes – finalmente quest’estate si rinnova la magia di un evento unico con un’icona ...

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II edizione di “Circo Massimo” al Duse di Bologna. E la nuova danza si fa in quattro!

II edizione di “Circo Massimo” al Duse di Bologna. E la nuova danza si fa in quattro!

  Giunge alla seconda edizione (VEDI ANCHE: “CIRCO MASSIMO”, IL PROGETTO COREUTICO FIRMATO FABRIZIO FAVALE) il progetto artistico, curato dal coreografo Fabrizio Favale, denominato per l’occasione Circo Massimo Experiment IV, in scena al Teatro Duse di Bologna dal 10 al 12 maggio alle ore 21. Le tre serate di spettacoli, performate nel ridotto DUSEpiccolo per soli 80 spettatori, vedono l’alternarsi di quattro coreografi di fama nazionale e internazionale, esibenti sul palcoscenico una sequela di lavori assai differenti tra loro, ma, in ogni caso, simbolo di una ricerca coreutica contemporanea unica nel suo genere: si tratta di Simona Bertozzi, Tilman O’Donnell, Ioannis Mandafounis e Caterina Basso, ai quali si aggiunge anche lo stesso coreografo “padrone di casa”. Fabrizio Favale si forma all’American Dance Festival. Come danzatore riceve nel 1996 il “premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno”. Nel 2011 la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. Nel 1999 fonda la compagnia Le Supplici. I suoi lavori sono attualmente invitati alla Biennale de la Danse de Lyon e al Théâtre National de Chaillot, Paris. Caterina Basso dal 2009 inizia la collaborazione con Ambra Senatore, ora direttrice del Centre Chorégraphique National de Nantes, come interprete e co-autrice. Nel 2013 ...

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“Uphill”: Shang-Chi Sun armonizza in danza lo stress della vita

Lo scorso 10 dicembre al Teatro Duse di Bologna è stato dato il via a Circo Massimo Expanded, la seconda tranche di appuntamenti con la danza contemporanea facente parte dell’omonimo progetto artistico ideato e diretto dal coreografo Fabrizio Favale. Ad andare in scena Uphill, una delle ultime creazioni di Shang-Chi Sun presentata in prima nazionale: evento a dir poco imperdibile. Protagonisti solo tre danzatori maschili, senza alcun supporto scenografico se non un accurato uso delle luci – merito di Hans Fründt – in leggera discrepanza con l’apparato musicale. Ma, forse, tutto nella norma. Il benvenuto al pubblico è scandito dalle graffianti note (uniche in tutto lo spettacolo) di musica elettronica di Jörg Ritzenhoff, sconvolgenti tanto per le emozioni del pubblico – catapultato improvvisamente in un’atmosfera da rave party – quanto per la visione del primo assolo di Martyn Garside, dai movimenti geometricamente calcolati e armoniosi, totalmente fuori sincrono col beat del sottofondo. Una lunga sequenza di floor work per rialzarsi e procedere in una danza morbida, sinuosa, estremamente dinamica, scorrazzante per quasi tutto il palcoscenico a colmare il vuoto con la pura arte tersicorea. Di lì a poco il trio giunge a formarsi, coordinandosi in intricate evoluzioni di contact dance, ...

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Alla ricerca di una nuova danza con Fabrizio Favale

Nato a Velletri (Roma), il coreografo Fabrizio Favale si forma nelle classi di maestri di danza classica e contemporanea del calibro di Denis Carey, Victor Litvinov, Sue Carlton Jones, Andé Peck, Roberta Garrison, Jeff Slayton, Betty Jones, Nina Watt, Irene Hultmann, Louise Burns e Alwin Nicholais. Vincitore di borsa di studio completa, partecipa all’American Dance Festival della Duke University in North Carolina (USA), dove lavora con le compagnie Doug Varone and Dancer e Mark Taylor and Friends. Tornato in Italia è danzatore solista in moltissimi spettacoli del coreografo Virgilio Sieni fino al 1999, anno di fondazione de Le Supplici, la propria compagnia di danza contemporanea. Con essa partecipa a numerosi eventi performativi, collaborando altresì con alcuni dei migliori artisti della scena coreutica italiana e internazionale, giungendo infine alla creazione del progetto Circo Massimo, in scena per quattro mesi (novembre 2015 – febbraio 2016) al Teatro Duse di Bologna. I suoi primi passi nel mondo della danza avvengono in sala tanto nelle lezioni di danza classica quanto in quelle di contemporanea, in entrambi i casi dirette da maestri di grande fama. Quale di loro, se ve n’è uno in particolare, l’ha stimolata a sviluppare il percorso coreografico della sua carriera? Senz’altro ...

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“Circo Massimo Mistery”, un viaggio nelle profondità della danza

Dal 24 al 26 novembre è andata in scena al Teatro Duse la prima tranche di appuntamenti, denominata Mistery, del progetto artistico Circo Massimo, ideato e curato dal coreografo Fabrizio Favale. Per la prima serata il palco è a completa disposizione degli spettatori, seduti in cerchio sulla scena scarna d’attrezzeria. Un mucchietto di lattine di birra fa immediatamente collocare l’azione alla società del giorno d’oggi, ubriaca di cupezze e infelicità. La voce in cuffia del coreografo Michele Di Stefano, però, chiarisce, con le note di regia di Giuda, che la pièce racconterà una storia senza tempo, quella cioè di una figura biblica e antropologica destinata a essere perennemente sola. Ed ecco che entra in scena Biagio Caravano: abbigliamento insolito (polo, shorts, gambaletti e mocassini), aria spavalda. Non gliene importa nulla di chi gli sta intorno: sputa pezzetti di chewing gum, schizza schiuma di birra dappertutto, finge di essere una rockstar, strizza un panno zuppo d’acqua sul tappetto di linoleum e ci danza sopra, cercando volontariamente di scivolare per terra. S’illude di essere unico, speciale; ma il suo stesso Destino lo mette in ginocchio, privandolo della propria umanità, rattrappita in una posa larvale (forse) unico escamotage di espiazione delle colpe. Il pubblico ...

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“Circo Massimo”, il progetto coreutico firmato Fabrizio Favale

  La stagione teatrale 2015/2016 del Teatro Duse di Bologna ospita la prima edizione di un progetto artistico, legato alla sezione danza, dal nome Circo Massimo, ideato e curato dal coreografo Fabrizio Favale. In un arco temporale di quattro mesi vengono presentate 10 creazioni di danza contemporanea, tra cui una prima nazionale e tre anteprime, suddivise in due “contenitori fluidi” susseguenti, Mistery e Expanded: l’uno rivolto all’aspetto più “sperimentale” dell’arte tersicorea, l’altro a una sorta di “approfondimento” delle dinamiche performative contemporanee. L’intero progetto, di cui ogni spettacolo ha inizio alle ore 21, si apre il 24 novembre con una duplice rappresentazione, Giuda della compagnia MK di Michele Di Stefano e 12 Tònar, anteprima del coreografo Favale. Nel primo lavoro – inizialmente commissionato nel 2010 da Antonio Latella e poi nel 2014 riallestito all’ICI Berlin Institute for Cultural Inquiry per il performer Biagio Caravano – il pubblico e il danzatore condividono la sensazione che il tempo sia sospeso in un paesaggio sonoro, dove il protagonista viene condannato alla ripetizione meccanica di sequenze motorie; nel secondo, invece, gioca sull’alternarsi di presenza e assenza attraverso una complessa rete di relazioni tra quattro danzatori. Il 25 novembre va in scena un’altra coppia di spettacoli, ...

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