Eleganza, qualità del movimento, ottima danza: in una sola parola Aterballetto. La compagnia diretta da Cristina Bozzolini, sul palco del Teatro Comunale di Bologna, per ben cinque giorni porta in scena due meraviglie, Le sacre e Come un respiro, entrambe costruite dall’eccellente Mauro Bigonzetti. Prima di lui Milloss, Tetley, Pina Bausch, Béjart, Mats Ek e altri coreografi dello stesso calibro avevano osato misurarsi con il capolavoro stravinskijano Le sacre du Printemps, coreografato nel 1913 da Nijinsky per i Balletti Russi di Djagilev; ma Mauro Bigonzetti, per niente intimorito, ha comunque deciso di fare una versione del tutto personale del balletto, da lui ribattezzato semplicemente Le Sacre. La pièce inscena il rito propiziatorio pagano della Russia antica che vuole che a dare il benvenuto alla primavera sia una vergine, scelta per ballare fino alla morte e, tramutarsi così, in vittima sacrificale offerta agli dei per ottenerne la benevolenza in vista della nuova stagione. Da questa trama semplice, già rivisitata in chiavi diverse nel corso del secolo passato, Bigonzetti ha ricavato una versione del tutto personale in cui, sotto forma di percezione, si nota il richiamo all’originale. Accanto a Le Sacre, la compagnia Arteballetto ripresenta anche Come un respiro, costruito nel 2009 sempre da Bigonzetti sulla musica di Georg Friedrich Händel. È ...
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