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A Danae Festival “Sing the Positions”, creazione senza regole di Ioannis Mandafounis

Il 3 novembre 2018, all’interno di Danae Festival 2018, DID Studio di Milano ospita il collettivo Cie Ioannis Mandafounis con Sing the Positions, concept, coreografia, musica e interpretazione Ioannis Mandafounis e Manon Parent, co-produzione ADC-Ginevra, Tanzhaus-Zurigo, Prairie – Percentuale culturale Migros, Reso – Tanznetzwerk Schweiz. Con il supporto di Pro Helvetia, Swiss Arts Council, finanziato da Pro Helvetia, Swiss Arts Council, SSA, Nestlé for Art Foundation e Fondazione Stanley Thomas Johnson. Considerato uno tra i più carismatici danzatori e coreografi in circolazione, Mandafounis studia danza alla Scuola Nazionale di Atene e al Conservatorio di Parigi, e collabora con il Balletto dell’Opera di Göteborg, Nederlands Dans Theatre II e Forsythe Company. Attualmente direttore artistico di Cie Ioannis Mandafounis, insegna anche in laboratori di improvvisazione e balletto classico, contaminati con l’antica arte marziale Budo, e realizza opere coreografiche per scuole e compagnie come Ballet Junior Geneva, P.A.R.T.S. Bruxelles, Palucca Schule Dresden, K3 Kampnagel Hamburg, Tanzlabor 21 Frankfurt, La Manufacture e altri. Nel 2015 riceve lo Swiss Dance Award nella categoria Outstanding Male Dancer. Con Sing the Positions, il coreografo e Manon Parent, danzatrice e coreografa di danza contemporanea, nonché compositrice e violinista, fondono danza e musica nella loro forma più pura, dando ...

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Il lutto e l’arte di vivere con “Put your heart under your feet… and walk!” di Steven Cohen

Il 27 ottobre 2018, all’interno della XIX edizione di Danae Festival, il Teatro Out-Off di Milano ospita la prima nazionale di Put your heart under your feet… and walk!, concept, regia e coreografia Steven Cohen, produzione CIE Steven Cohen, coproduzione CDN Humain trop humain, Festival Montpellier Danse, Dance Umbrella, Aide aux projets de la Drac Nouvelle Aquitaine. Considerato uno dei più poliedrici, radicali e provocatori artisti contemporanei, il sudafricano Cohen si muove tra installazioni video, scultura e performance live, sviluppando una personale e originale modalità di espressione artistica. Nei suoi lavori entrano, infatti, esperienze e momenti della sua vita, raccontati con taglio poetico e al tempo stesso critico nei confronti delle convenzioni sociali e della politica. Non fa eccezione Put your heart under your feet… and walk!, la sua ultima toccante opera che ha debuttato al Festival Montpellier Danse e che prende spunto dalla morte del suo compagno e collaboratore Elu per intessere e condividere una riflessione sulla perdita, il lutto e il distacco. Nel lavoro si sottolinea come il dolore non sia un processo lineare e oggettivo, alcuni di noi ricordano costantemente chi hanno perso, altri dimenticano in fretta, altri ancora tentano di andare avanti gestendo la sofferenza attraverso ...

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Conquista, possesso e nascita di nuove identità in “Trophée” di Rudi van der Merwe e Béatrice Graf

L’11 e 12 novembre 2017, all’interno della XVIII edizione di Danae Festival, andrà in scena la prima nazionale di Trophée, ideazione Rudi van der Merwe e Béatrice Graf, coreografia van der Merwe in collaborazione con Susana Panadès Diaz e  Jòzsef Trefeli, musiche Graf, produzione Skree Wolf, co-produzione Festival Antigel, con il sostegno di République et Canton de Genève Touring. Van der Merwe e Graf rappresentano un duo interessante e innovativo che fonde le differenti competenze artistiche dando vita a uno stile unico nel suo genere. Van der Merwe, nato e cresciuto in Sud Africa, ha infatti una formazione prettamente teatrale, Graf invece è compositrice, batterista e autrice di progetti che spesso coinvolgono strumentazioni atipiche, creando un’originalissima e apprezzata identità musicale. Trophée è una performance di danza creata per spazi aperti molto vicina alla visual art, i cui temi centrali sono la caccia, la conquista, il possesso e la tradizione militare. I tre performer (Ivan Blagajčević, Claire-Marie Ricarte e lo stesso van der Merwe) in sontuosi abiti barocchi conquistano luoghi e spazi, come fossero soldati di un esercito, esplorando la relazione dell’uomo con l’ambiente, la sua necessità di possederlo e sfruttarlo, espandendo tale visione anche nei confronti degli altri esseri umani. Si ...

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Oltre gli schemi tradizionali del teatro con l’apprezzato “One One One” di Ioannis Mandafounis

Il 10 e l’11 novembre 2017, all’interno della XVIII edizione di Danae Festival, andrà in scena One One One del coreografo greco-svizzero Ioannis Mandafounis, coreografia Mandafounis e Tilman O’Donnell, organizzazione Mélanie Fréguin, produzione Cie Ioannis Mandafounis, coproduzione Migros Cultural Percentage, Tanzfest 2015, con il supporto di State of Geneva, Corodis foundation, Lottery romande diti. Già esponente di due tra le più grandi compagnie di danza europee, Göteborg Ballet e Nederlands Dans Theater, Mandafounis entra a far parte della prestiogiosa Forsythe Dance Company, che lascia dopo diversi anni per produrre i suoi personali lavori, ospitati e apprezzati nei più importanti teatri e festival, come il Kunstenfestivaldesarts e i Rencontres Choregraphiques. Grazie alla collaborazione con DiD Studio, centro promotore e sostenitore delle nuove generazioni di artisti nel panorama della danza contemporanea lombarda, il coreografo torna a Milano con One One One, creazione del 2015, in cui protagonista non è solo il danzatore ma anche il pubblico, direttamente coinvolto dal performer alla ricerca di una condivisione emotiva che rompe con gli schemi tradizionali del teatro e riporta la riproduzione artistica a una dimensione più reale e interpersonale. Nella semplice scenografia costituita, da due linee parallele sul pavimento e due sedie poste su di esse, ...

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Testimonianza sulla creazione artistica in Italia con l’originale “Out of this world”

All’interno della XVIII edizione di Danae Festival, nato a Milano con l’intento di far nascere collaborazioni tra differenti linguaggi artistici trasversali (teatro, danza, performing art, musica, videoarte), il 4 novembre 2017 il Teatro La Cucina di Milano ospita Out of this world – Una conferenza per mondi invisibili, ideazione, regia, coreografia e interpretazione Cinzia Delorenzi, Clelia Moretti e Claudia Monti. Ad accomunare le tre danzatrici e coreografe è un forte interesse verso la ricerca e l’indagine sul movimento, che le conduce a integrare la pratica della danza con quella di altre discipline, come Yoga e arti marziali, e a fondere insieme con successo differenti linguaggi. Out of this world testimonia l’esperienza della creazione artistica in Italia attraverso il racconto della vita professionale e personale delle performer dagli anni ’80 ad oggi. Vengono affrontati tematiche quali visibilità e invisibilità dell’artista, valore del percorso che egli compie durante la sua carriera, legame tra danzatori e con il pubblico, avvicinando quest’ultimo a quella parte di lavoro meno visibile, meno sotto i riflettori dei media, che spesso si trova al di fuori dei circuiti ufficiali e che arricchisce e diversifica l’offerta artistica nel suo complesso. ORARI & INFO 4 novembre 2017, ore 20.30 Teatro ...

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Danae Festival: un diciottesimo compleanno tra conferme e novità

È uno dei festival dell’autunno di danza, che quest’anno diventa maggiorenne, e festeggia nella sua città – Milano – dal 26 ottobre al 13 novembre. Si tratta di Danae Festival, che per il suo 18 compleanno mette in campo sempre più la propria abilità di essere vetrina per artisti emergenti, ma anche di essere spazio per residenze artistiche e luogo di incontro di nuove proposte e nuovi modi (spazi) di fare danza. Moltissimi, in questa matura edizione, gli artisti italiani della danza e della performance: ad aprire il programma l’ironica e carismatica Silvia Gribaudi, che il 26 ottobre presenta What age are you acting? E la versione breve di R.osa – 10 esercizi per nuovi virtuosismi, due progetti che sradicano pregiudizi legati all’età e all’immagine del corpo che ci viene imposta comunemente; la Gribaudi firma inoltre la regia di My Place – il corpo e la casa della compagnia Qui e Ora. Tra gli altri numerosi nomi protagonisti del cartellone segnaliamo L’archivio delle cose che passano di Salvo Lombardo, performance urbana ambientata al Mercato Isola, sabato 29 ottobre dalle 11, e il suo Casual Bystanders, che nasce dall’osservazione dei gesti di passanti in spazi pubblici, e che va in scena ...

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A Milano è ancora tempo di festival: di Danae Festival

Inizia oggi, 27 ottobre e continua fino al 14 novembre, Danae Festival, il festival di danza milanese, che ci ha abituati a una versione primaverile, e che quest’anno, per il diciassettesimo compleanno (raggiunto grazie al crowdfunding), si sposta a novembre e diventa un festival multidisciplinare, che aggiunge così anche la sezione musica e che può presentare piani di progetti triennali, per portare avanti una tradizione di talent scouting e di vetrina di talenti nati e cresciuti al di fuori delle mode, ma ben all’interno della ricerca coreografica. Si inizia subito con i grandi ospiti il 27 ottobre alle 21 al Teatro OutOff, con l’artista belga Miet Warlop, per la prima volta in Italia, che presenta Dragging the bone, l’ennesima sua opera meta-teatrale, in cui, tra ironia e surrealismo, danza, teatro e arte visuale convivono. Il giorno successivo, stessa ora e stessa location per i 10 miniballetti di Collettivo Cinetico, una delle compagnie di danza (e non solo) più convincenti della scena contemporanea italiana, mentre il 30 ottobre al LachesiLAB andrà in scena un interessante “ricercatore della scena”: Alessandro Bedosti, che in Das Spiel, continua, insieme alla danzatrice Antonella Oggiano, i suoi ritratti danzati, nati dopo la lunga collaborazione con compagnie ...

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Festival invernali: Danae Festival a Milano, secondo atto

Seconda parte per il Danae Festival a Milano, dal 30 ottobre al 9 novembre, che ha come linea guida la frase di Antonio Neiweiller: “Oltre il falso linguaggio dei media, bisogna attraversare se stessi, andare fino in fondo alle cose. A questo complesso lavoro io do il nome di laboratorio. Questo per me è necessario”. E il laboratorio, con le sue restituzioni, diventa centrale in questa seconda parte, che presenta coraggiose collaborazioni inedite che presentino nuovi linguaggi, tornando come partecipante al festival nella veste del Teatro delle Moire. Per presentare questi nuovi linguaggi, le compagnie si lanciano anche nel territorio dell’interdisciplinarietà tra danza, musica e architettura. Ad aprire proprio un progetto che sottolinea l’intenso legame tra movimento e musica, con la presentazione dell’Ep.3 della band The Bizarre Collection (il 30 ottobre), che coinvolge incursioni del Teatro delle Moire con la loro consolidata performance Elvis’ Stardust, performance che gioca, come farebbe Wharol, con un’icona pop, una leggenda e ne trae riflessioni tradotte in gesti, in una figura grottesca, divertente e triste insieme. Più spazio ancora al Teatro delle Moire, dal 31 ottobre al 2 novembre, con l’anteprima della sua nuova produzione Song’s for Edgar; dove Edgar non è quello che si ...

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Danae Festival presenta in prima nazionale: “è l’occhio che proteggi che sarà perforato”

Danae Festival torna per una sessione autunnale tra interpreti radicati sul territorio e internazionali. Il coreografo Christian Rizzo, direttamente dalla Francia e in prima nazionale porta al PimOff di Milano lo spettacolo “Sakınan göze çöp batar”. Musicista rock, stilista, danzatore, artista visuale, infine coreografo, Christian Rizzo fonda l’Association fragile nel 1996. Questo solo è nato dal desiderio di Rizzo di rimettersi a danzare. Ma col tempo si è reso conto che il suo posto non era in scena, e quindi ha affidato l’interpretazione a Kerem Gelebek. La storia personale dell’interprete, che ha lasciato il proprio Paese, la Turchia, ha ad un certo punto rivelato il senso profondo di questo balletto: mettere in scena l’esilio. Il fatto che un corpo si appropri di ciò che un altro corpo aveva sperimentato per sé pone il coreografo stesso in una situazione di esilio, che diviene quindi non tanto una questione geografica o politica quanto esistenziale. Il titolo è un detto turco che significa: “è l’occhio che proteggi che sarà perforato”. Come a dire che quando ci si difende troppo si finisce per ottenere il peggio, un assunto che Rizzo ritiene la giusta sintesi della propria estetica: guardate semplicemente ciò che accade e tutto ...

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