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Tantissime idee regalo di Natale per chi ama la danza

Il Natale è il momento perfetto per regalare emozioni, e per chi ama la danza non c’è dono più bello di qualcosa che richiami il palcoscenico, il movimento e la poesia del corpo in musica. Che si tratti di una giovane ballerina, di uno studente di danza, di un insegnante o di un appassionato di balletto, ecco una selezione di idee regalo originali e raffinate, capaci di unire utilità, bellezza e ispirazione. Regali per chi danza davvero Abbigliamento e accessori da sala: Scaldamuscoli, coprispalle e maglie in lana o cotone: eleganti e indispensabili per il riscaldamento. * Borse da danza capienti e curate nei dettagli, con scomparti per scarpette e accessori. * Calzini tecnici, calzamaglie, collant e body di qualità: un regalo sempre utile e apprezzato. * Elastici, forcine e reti per chignon in versioni professionali o decorative. * Oggetti pratici per l’allenamento * Elastici fitness e piccoli attrezzi per il potenziamento. * Tappetini per stretching e yoga in materiali antiscivolo. * Diari di allenamento o quaderni di danza per annotare progressi, sensazioni e obiettivi. Libri e cultura della danza Per leggere e sognare: Biografie di grandi ballerini e coreografi, ideali per chi ama conoscere le storie dietro il palcoscenico. ...

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Disciplina e danza: fondamento di crescita e responsabilità

Se la passione rappresenta il motore interiore del danzatore, la disciplina gli fornisce la struttura necessaria per evolvere, sia nell’arte che nella vita. La danza, infatti, impone un percorso fatto di rigore, costanza e attenzione ai dettagli, elementi che forgiano il carattere. Il rispetto degli orari, la cura del corpo, la capacità di accettare le correzioni e di imparare dagli errori sono pratiche quotidiane che, con il tempo, diventano parte integrante dell’indole e del modo di pensare e di agire. La disciplina non si esprime solo in gesti tecnici precisi o esecuzioni impeccabili sul palco, ma plasma individui capaci di affrontare le sfide con determinazione, consapevolezza e adattabilità. Il danzatore impara che ogni progresso richiede pazienza e che la crescita avviene nei momenti di difficoltà, quando la tentazione di mollare si fa più forte. La danza quindi insegna ad assumersi responsabilità, a gestire la pressione e a mantenere gli impegni, qualità sempre più rare e importanti che si riflettono in ogni ambito della vita quotidiana. Lontano da ogni retorica, la disciplina richiesta dalla danza non si limita a creare buoni artisti, ma contribuisce a formare persone capaci di ascoltare, collaborare e rispettare gli altri e se stessi. In un mondo ...

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Le frasi più belle e luminose di Natalia Makarova

Natalia Makarova non è stata soltanto una delle più grandi ballerine del Novecento: è stata una voce rara, capace di trasformare il linguaggio della danza in un pensiero vivo, in una filosofia dell’esistenza. Le sue parole — proprio come i suoi arabesque leggendari — non si limitano a “mostrare”: raccontano, illuminano, rivelano. Chi la ascolta scopre un universo dove il movimento diventa conoscenza, e lo sforzo quotidiano del danzatore si trasforma in un modo diverso di abitare il mondo. In questo articolo vengono raccolte le su e frasi più significative, ricostruendo non solo ciò che ha detto, ma ciò che la sua voce sembra voler suggerire ancora oggi. Anche ciò che non si vede deve danzare. Questa idea, più volte evocata da Makarova, riassume la sua poetica: la danza non è solo ciò che il pubblico percepisce, ma ciò che vibra “dentro”. È un invito a essere presenti con ogni parte del corpo e dell’essere — ascolto, respiro, intenzione. Per lei anche il silenzio, anche l’attesa, anche un millimetro di energia invisibile era parte dello spettacolo. Una ballerina abita lo spazio con la sua anima, non solo con la tecnica. Nelle sue interviste Makarova ha sempre insistito su un punto: la ...

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Le radici del balletto classico: capire l’ABC accademico

La danza classica è un universo fatto di disciplina, grazia e dedizione. Non è soltanto una tecnica, ma un modo di organizzare il corpo nello spazio, di dialogare con la musica e di trasformare la precisione in poesia. Per comprenderne l’essenza, bisogna tornare alle fondamenta: quell’ABC che costruisce ogni gesto e ogni evoluzione. È qui, nelle basi, che si trova il vero cuore del balletto. A – Allineamento: la ricerca dell’asse perfetto Il primo pilastro della danza classica è l’allineamento, una sorta di architettura del corpo che deve essere stabile, elegante e funzionale allo stesso tempo.
 La postura non è mai rigida: è un equilibrio sottile fra energia e morbidezza. La testa si solleva come se un filo invisibile la tirasse verso l’alto, la schiena si allunga senza irrigidirsi, il bacino resta neutro, pronto a seguire ogni variazione.
 Ma il vero segreto risiede nell’en dehors, la rotazione delle gambe dall’anca, simbolo estetico e tecnico del balletto. Questo principio influenza ogni passo, dal più semplice tendu al più spettacolare grand jeté. B – Bilanciamento: l’arte dell’immobilità in movimento Un danzatore classico non cerca solo di muoversi armoniosamente: cerca soprattutto di rimanere padrone del proprio equilibrio.
 Ogni arabesque richiede un centro forte, ...

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Addio a Carlos Palacios, la danza perde un grande maestro

Il mondo della danza perde una delle sue luci più brillanti. Carlos Palacios, maestro amatissimo e figura di riferimento per generazioni di allievi, è scomparso lasciando un vuoto profondo nella comunità artistica e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. La danza non era soltanto la sua professione, ma il suo modo di respirare il mondo. Carlos viveva ogni movimento come un atto di verità e condivisione. Chiunque abbia varcato la soglia di una sua sala prove ricorda il suo sguardo attento, la sua precisione elegante, la pazienza con cui sapeva guidare e la passione contagiosa che trasformava la fatica in gioia. Ma Carlos Palacios era molto più di un insegnante: era un Maestro nel senso più completo del termine. Riusciva a vedere il potenziale dove altri vedevano solo incertezza, a trasformare il timore in forza, la rigidità in libertà. Con le sue parole e il suo esempio ha insegnato disciplina, rispetto, dedizione e amore per l’arte. Molti dei suoi allievi ricordano come, attraverso la danza, abbia saputo offrire anche un insegnamento di vita: “Il corpo parla quando il cuore ha qualcosa da dire”, ripeteva spesso. La sua perdita è un colpo doloroso, ma il suo lascito ...

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Il primo ballerino Alessandro Macario “allo specchio”

  Il balletto classico preferito? Romeo e Giulietta. Il balletto contemporaneo prediletto? Quintett di William Forsythe. Il Teatro del cuore? Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? La casa degli spiriti di Isabel Allende. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher. Il costume di scena indossato che hai preferito? Romeo. Quale colore associ alla danza? Blue. Che profumo ha la danza? Profumo di sudore, impegno, disciplina, passione. La musica più bella scritta per balletto? Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev, ma ce ne sono tante bellissime. Il film di danza irrinunciabile? Il sole a mezzanotte diretto da Taylor Hackford. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Michail Baryshnikov e Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouettes. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto? Nessuno, me stesso! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? George Balanchine. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti? Le direi che la danza è la manifestazione più alta di un essere umano. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Libertà, disciplina, amore. Come ti vedi ...

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L’importanza fondamentale delle scuole di danza

Le scuole di danza rappresentano molto più che un luogo in cui si imparano passi, coreografie o tecniche. Sono spazi in cui il corpo diventa linguaggio, disciplina, creatività e relazione. In un’epoca in cui il benessere psicofisico e la formazione integrale dei giovani sono al centro del dibattito educativo, la danza emerge come una delle attività più complete e ricche di valore. La danza è una forma d’arte che coinvolge muscoli, postura, respirazione, equilibrio e coordinazione. Tuttavia, ciò che accade in una scuola di danza va oltre l’allenamento fisico: si sviluppano concentrazione, capacità di memorizzazione, gestione delle emozioni e autocontrollo. 
Ogni lezione è un esercizio costante di presenza mentale e consapevolezza corporea, competenze utili non solo nello studio, ma anche nella vita quotidiana. Nelle scuole di danza si impara l’importanza della costanza: un risultato arriva con l’impegno ripetuto, mai per caso. Si rispetta il proprio corpo, il lavoro dei compagni e la guida dell’insegnante. 
Questa educazione alla disciplina costruisce un atteggiamento responsabile e maturo, particolarmente prezioso per bambini e adolescenti, che trovano nella danza un riferimento positivo e strutturato. La danza insegna che il corpo può dire ciò che le parole non riescono a esprimere. Attraverso il movimento, gli studenti ...

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Lo studio della danza dona pace e serenità, celebrando la bellezza

La danza è uno dei linguaggi più antichi dell’umanità. Prima ancora che nascessero le parole, i gesti, i passi e i movimenti del corpo erano già un modo per comunicare emozioni, raccontare storie, invocare il sacro o celebrare la vita. Oggi, in un mondo dominato dalla velocità e dalla costante pressione a “performare”, lo studio della danza torna ad essere un rifugio, un luogo di armonia in cui ritrovare sé stessi e dare spazio alla bellezza. Studiare danza non significa soltanto imparare una tecnica. Certo, il rigore, la disciplina, la postura, il controllo muscolare e la precisione del movimento sono elementi fondamentali. Ma ciò che rende la danza un’arte straordinaria è la sua capacità di unire corpo, mente e spirito in un unico atto creativo. Ogni lezione diventa un viaggio interiore: si ascolta il proprio respiro, si impara a percepire il peso del corpo, si riscopre la forza della concentrazione. Il risultato è un senso di pace profonda, quasi meditativa, che si diffonde dentro e fuori dalla sala prove. La serenità che nasce dalla danza è anche frutto della sua natura relazionale. Che si pratichi da soli, davanti a uno specchio, o in gruppo, la danza costruisce connessioni. Con il ...

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Audizioni per Lugano Junior Ballet: nuova frontiera del talento

Nel cuore di Lugano è nata una realtà che promette di cambiare il percorso dei giovani danzatori europei: Lugano Junior Ballet, un progetto che combina la solidità di una scuola strutturata con la dinamicità di una compagnia emergente. Il suo obiettivo è preciso e prestigioso: accompagnare i giovani ballerini dalla sala prove al palcoscenico professionale, offrendo quel passaggio intermedio che spesso manca tra l’accademia e le compagnie affermate. Un centro creativo nel cuore della Svizzera italiana La base operativa della nuova compagnia è ospitata all’interno dell’Ashkenazy Ballet Center, una struttura luminosa e moderna situata a Lugano. 
Questo contesto non è solo una “casa”, ma un vero ecosistema coreutico: sale danza attrezzate, insegnanti con esperienza internazionale, programmi di perfezionamento e una rete di collaborazioni che si sta ampliando rapidamente. Lugano, con la sua posizione strategica, diventa così il luogo ideale per attrarre giovani talenti provenienti da più Paesi, senza la pressione delle grandi capitali della danza. Chi può entrare: un programma che guarda al futuro Lugano Junior Ballet si rivolge a danzatori giovani ma già formati, generalmente tra i 16 e i 26 anni. 
Non si tratta di un’accademia di base, ma di un percorso di transizione professionale, pensato per chi ...

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Roberto Fascilla, un ricordo nell’anniversario di nascita

Nel giorno dell’anniversario della nascita di Roberto Fascilla, la danza sembra rallentare il suo respiro. C’è un momento, ogni anno, in cui il tempo si fa più sottile, quasi trasparente, e lascia intravedere l’eco di chi ha attraversato il palcoscenico con grazia, rigore e mistero. È un momento che non appartiene al calendario, ma alla memoria collettiva: quella memoria che non smette di ricordare i passi di chi ha trasformato il movimento in linguaggio, e il linguaggio in destino. Roberto Fascilla nasce di nuovo ogni volta che lo si nomina. E non perché il ricordo pretenda celebrazioni solenni, ma perché la sua Storia contiene qualcosa che non smette di fiorire: una disciplina gentile, un’inquietudine creativa, una dedizione che non si esaurisce nemmeno quando si spengono le luci del teatro. In questo giorno particolare, sembra quasi di vederlo ancora bambino, quando iniziò a danzare per rafforzare un corpo troppo fragile. Eppure, già allora, la fragilità non era un limite: era una promessa. Un richiamo silenzioso a cercare, nel gesto, una forma di equilibrio che il mondo non sempre sa offrire. La danza, per lui, non fu mai solo mestiere: fu un luogo in cui imparare a stare al mondo, un rifugio ...

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