Esistono più versioni di questo balletto ispirato alla novella Der Tod in Venedig di Thomas Mann, pubblicata nel 1912. Sicuramente la creazione più famosa è stata presentata in prima assoluta dall’Hamburg Ballet su coreografia e ideazione di John Neumeier. L’opera presenta uno scrittore, Gustav von Aschenbach, nel momento più buio della professione: la mancanza di creatività. Nella ricerca di una nuova ispirazione egli intraprende un viaggio di riscatto in Italia, a Venezia, durante il quale dapprima ritrova serenità, per poi maturare un’ ossessione rivolta ad un giovane dalla bellezza apollinea, Tadzio, incontrato tra gli ospiti del suo stesso grand hotel, presso il lido lagunare. Pur senza mai giungere a un rapporto fisico ma nemmeno ad una conversazione, ne rimane talmente affascinato da sconvolgere profondamente la propria esistenza. L’infezione da colera che affligge in quei giorni Venezia lascia percepire un senso di decadimento, che diventa metafora del contrasto tra la giovane età del fanciullo e lo scorrere inesorabile del tempo nel corpo dello scrittore, un contrasto estetico così evidente in una passione impossibile. La coreografia di Neumeier è stata presentata nel 2003 ad Amburgo con interpreti Lloyd Riggins nel ruolo di Gustav von Aschenbach; Joëlle Boulogne in alternanza con Anna Polikarpova ...
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