“Corpo a corpo”: è questa la cifra narrativa della trentaquattresima edizione di Oriente Occidente. Un “corpo a corpo” che rimanda alla conflittualità dei singoli o della società tutta. Nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale non poteva essere che questo il file rouge di Oriente Occidente 2014. Il Festival abbandona quindi la bussola geografica, che ha contraddistinto le passate edizioni, per indagare l’uomo, le comunità, le tensioni politiche e sociali che attraversano tutte le aree della terra, ma anche il desiderio di riscatto e pacificazione. A Rovereto e Trento, dal 30 agosto all’8 settembre, Oriente Occidente ospita tredici compagnie con produzioni in prima nazionale e creazioni originali per il festival. Gli autori arrivano dall’Europa, dall’Africa Subsahariana, dal Venezuela e dal Medio Oriente con il loro bagaglio di culture, di storie da raccontare, di mondi da condividere. Tante le presenze significative di questa edizione. Tra i coreografi, gli israeliani Sharon Fridman, Sharon Eyal, Emanuele Gat e Noa Wertheim, il francese Fabrice Guillot, il belga Wim Vandekeybus; tra le compagnie, Retouramont e Vertigo Dance Company con la loro danza acrobatica, Candoco Dance Company, pioniera dell’integrazione tra danzatori abili e diversamente abili, Balletto Civile, gruppo nomade animato da una forte tensione etica, e due note compagnie africane, Baninga e Via Katlehong Dance. Novità di questa ...
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La creazione di Emanuel Gat in scena per inaugurare l’edizione 2013 del RomaEuropa Festival
Sarà la creazione del coreografo Emanuel Gat ad inaugurare l’edizione 2013 del festival di arte contemporanea RomaEuropa Festival. Lo spettacolo, intitolato The Goldlandbergs, andrà in scena dal 25 al 26 Settembre alle ore 20:30 al Teatro Palladium. The Goldlandbergs, è un’opera coreografica scritta e realizzata da Emanuel Gat in coproduzione con Festival Montpellier Danse 2013 (Paris), DeSingel International Art Campus (Antwerp), Lincoln Center Festival 2014 (New York), con il supporto di Conseil Général des Bouches du Rhône e in collaborazione con ed eseguita da Hervé Chaussard, Aurore Di Bianco, Michael Löhr, Pansun Kim, Philippe Mesia, Geneviève Osborne, François Przybylski e Milena Twiehau; e nasce dall’incontro tra la creatività del coreografo israeliano e gli aspetti più reconditi del lavoro del musicista Glenn Gould. Emanuel Gat sviluppa attraverso la danza una riflessione sui motivi, le influenze, le passioni e le forze che guidano l’agire dell’uomo nei confronti della vita e delle relazioni con le persone. Con le musiche di Johann Sebastian Bach e Glenn Gould, le scenografie e il disegno luci a cura di Samson Millcent la performance accompagnerà lo spettatore in un viaggio che esplora l’intimo umano: “The Goldlandbergs” è una storia, non tanto un racconto di fatti, ma una narrazione metaforica della vita, attraverso la complessa natura delle relazioni tra le persone”. ORARI&INFO Teatro Palladium Piazza Bartolomeo Romano 8, Roma Dal 25 al 26 Settembre, ore 20:30 Infoline: (+39) 06.45.55.30.50 promozione@romaeuropa.net www.romaeuropa.net http://www.youtube.com/watch?v=T42zetSx6j0 Antonietta Mazzei ...
Read More »“Brilliant Corners”: l’arte effimera della danza nel nuovo spettacolo di Emanuel Gat
Fare danza così come Thelonious Monk componeva musica: Brilliant Corners nuovo spettacolo del coreografo israeliano Emanuel Gat, nasce proprio con questa ambizione, richiamando nel titolo l’omonimo album che il grande pianista americano pubblicò nel 1957 e che divenne una delle pietre miliari della storia del jazz. “Il Jazz è la mia avventura. Cerco sempre nuovi accordi, nuovi modi di sincopare, nuove figure, nuovi percorsi. Come usare diversamente le note. È tutto qui. Semplicemente usare diversamente le note” così scriveva Monk, autore di uno degli standard più celebri della musica jazz, Round Midnight. Emanuel Gat pensa alla coreografia come ad un processo di continua scoperta ed elaborazione di strutture, un modo di comporre che cerca di trarre l’armonia dall’apparente dissonanza degli elementi che la costituiscono. Del grande ed enigmatico compositore, però, Emanuel Gat non utilizza le musiche, ma assume a modello la ricerca creativa. Lo spettacolo diventa così un modo per parlare di danza, per mettere in luce il modo stesso in cui la scrittura coreografica prende forma e si evolve attraverso le dinamiche dei dieci danzatori della compagnia. Brilliant Corners funziona quasi come un sismografo dell’attività coreografica, traccia le sue strutture evanescenti e le sue molteplici prospettive. Regole e meccanismi ...
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