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Il movimento possiede svariati significati: intervista a Lucas Viallefond [ESCLUSIVA]

Lucas Viallefond inizia la sua formazione di danza in Bretagna. Nel 2004 studia danza contemporanea al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris (CNSMDP). Nel 2009 ottiene il “Certificat d’Interprétation” con una menzione d’onore. Durante la sua formazione ha danzato pezzi di Angelin Preljocaj, Anna Sokolow, Alwin Nikolaïs, Paul Taylor, Christine Bastin, Jean-Claude Gallotta, Dominique Bagouet, Dominique Boivin, Daniel Larrieu e ha danzato in Europa con il “Junior Ballet”. In seguito si è trasferito in Germania alla “Folkwang Hochschule” per perfezionare la danza con il metodo Jooss-Leeder (utilizzato e reso famoso dalla coreografa Pina Bausch) stile e filosofia che hanno contraddistinto i ballerini del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch. Ha studiato con Dominique Mercy, Malou Airaudo, Lutz Förster, Stephan Brinkmann, Susanne Linke, JoAnn Endicott, Bénédicte Billiet e Cristiana Morganti. Come ballerino, ha lavorato per la “Compagnie Beau Geste” diretta da Dominique Boivin e per diversi eventi in Francia, Marocco, Giappone. Inoltre ha danzato per Joëlle Bouvier nella commedia musicale “Carousel” al Theatre du Châtelet di Parigi. Lucas ha fatto parte anche dell’équipe CCN d’Angers (CNDC Robert Swinston) per rimontare i brani del repertorio di Merce Cunningham. Attualmente è danzatore nell’ensemble del “Folkwang Tanzstudio”. In qualità di maestro, Lucas ...

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A Rovereto la prima di Laura Boato: “On The Market”

Debutto in prima nazionale al Festival di Rovereto Oriente Occidente che si terrà il 4 Settembre della coreografa Laura Boato, vincitrice dell’edizione 2012 del concorso Danz’è di Oriente Occidente, che ha ottenuto dal Festival il sostegno per la co-produzione dello spettacolo On The Market, il progetto si articola in tre quadri – Incarnation, Beauty, Art – che osservano da tre diverse prospettive il medesimo fenomeno, ovvero cosa accade quando  la fiumana del Mercato entra nelle nostre vite e investe il nostro stesso osservare, filtrando e perciò modificando l’apparire del tutto, e di noi stessi, ai nostri stessi occhi. Nel varco, nella smagliatura tra le potenzialità infinite che ciascuno di noi racchiude alla nascita e ciò che alla fine incarna: qui ci siamo impigliati. Incarnation si presenta come un omaggio all’essere «in potenza»: esprime cioè la nostalgia per tutti quegli esseri potenziali che via via, un giorno dopo l’altro, una scelta dopo l’altra, vengono deposti, scartati, abbandonati, o semplicemente rimossi. Beauty indaga invece l’idea di bellezza cui oggi si è abituati a far riferimento: un pregiudizio frutto di un percorso complesso, che attraversa dinamiche culturali, sociali ed economiche il più delle volte inconsapevoli, e che nel contempo investe e condiziona il nostro modo di decodificare il mondo, le immagini, gli oggetti, le persone e ...

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