La danza accende molti tipi di intelligenza: cinestesica, visiva, cognitiva, emotiva e fisica. Il contributo della disciplina, della coreografia e dell’improvvisazione a un modo più ampio di comprensione di se stessi, è impareggiabile. Danzando si evocano parole, pensieri e scoperte, e si accede a quel luogo in cui la teoria ha l’opportunità di tradursi in pratica. Il linguaggio della danza infatti tocca le radici dell’esperienza e della conoscenza. Il processo creativo è un flusso di interrogazione, formazione e rifacimento, ed è sempre un momento di scoperta. Quando il danzatore segue l’impulso del movimento, si risveglia un modo antico di conoscere, attraverso l’intuizione del corpo, la capacità di esplorare l’equilibrio e il non equilibrio, la gravità e la leggerezza, la contrazione e il rilascio. Il nostro corpo sa, e il valore più significativo apportato dalla danza riguarda la creazione di un rapporto diverso e intimo con il corpo con cui siamo venuti al mondo. Danzando lo abitiamo pienamente e viviamo con presenza. Il corpo danzante esiste, si muove, lavora, migra e travalica confini geografici, culturali ed emotivi. Non è mero strumento tecnico per la performance. Non occupa semplicemente lo spazio scenico. La danza ne evidenzia la dinamica e le abilità sensoriali. È attraverso ...
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La danza è una sfida che aguzza il cervello
Numerosi studi hanno rivelato che la danza rende più intelligenti. Questo perché il danzatore non si limita a muovere il corpo, ma necessita di memoria, attenzione e rapidità di pensiero ed è per questo che la danza aguzza il cervello e stimola il pensiero innovativo. Ebbene sì, danzare sviluppa una notevole competenza nel riconoscere problemi, vari scenari e i loro elementi costitutivi, generando idee, concetti e soluzioni nuove ed efficaci. Per sua natura, la danza comporta una serie di sfide: padroneggiare i passi, sincronizzarsi con il ritmo e con gli altri danzatori ed esibirsi di fronte a un pubblico. Il superamento di questi ostacoli insegna ad affrontare le difficoltà a testa alta e a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Che si tratti di danza contemporanea, balletto, flamenco o Modern Jazz, ogni forma di danza racconta una storia culturale unica. Quando gli studenti si confrontano con passi e movimenti diversi, si adattano rapidamente a nuovi stili e routine. Questa capacità di adattamento è fondamentale nel nostro mondo in rapida evoluzione. Sebbene la danza sia anche un’attività divertente, richiede disciplina, molto impegno e dedizione. I rigorosi orari di allenamento, la necessità di precisione e l’enfasi sullo studio della tecnica insegnano ...
Read More »Danza: Talento o abilità? Cosa serve per essere un ballerino?
Il talento consiste nella capacità innata di svolgere bene una determinata attività ed è qualcosa con cui si nasce. L’abilità invece riguarda la capacità di applicarsi per ottenere i risultati desiderati e richiede addestramento e pratica. Natura contro formazione, attitudine contro studio ed esercizio: è un dibattito comune a tutte le forme d’arte, inclusa la danza. Certo, i ballerini che possiedono doti innate come flessibilità, coordinazione e senso del ritmo sono avvantaggiati nel percorso verso la crescita nella danza, ma per danzare ci vuole molto altro. I ballerini diventano bravi in virtù sia del loro talento sia alle loro abilità, elementi strettamente interconnessi. Anche chi già possiede un talento, dovrà acquisire e sviluppare le abilità richieste dalla danza e lavorare per perfezionare ciò di cui la natura l’ha generosamente dotato. Avere talento dunque è una condizione importante, ma non sufficiente per ottenere prestazioni eccezionali. Il talento non basta per eccellere nel campo della danza, è necessario allenarsi con costanza e regolarità e aggiornare le proprie abilità. Anche chi non possiede un talento naturale può diventare un grande ballerino se si esercita con entusiasmo e zelo, se mantiene viva la voglia di imparare e mettersi alla prova. Perché il vero talento, ...
Read More »Danza e creatività? Come funziona? Creativi si nasce o si diventa?
La creatività può essere definita come la capacità di trovare idee e soluzioni nuove, combinare gli elementi a disposizione in qualcosa di innovativo, risolvere i problemi in modo originale e modificare l’esistente migliorandolo. In estrema sintesi possiamo identificare quattro fasi del processo creativo. La preparazione consiste nella raccolta delle informazioni necessarie alla soluzione di un problema o ad approfondirlo. E’ un momento di osservazione e ricerca attraverso esperienze precedenti, tentativi falliti e fantasiose congetture. L’incubazione è un momento di studio e riflessione su quanto raccolto nella fase precedente. Il cervello assembla e riorganizza le informazioni, cercando un senso e stabilendo in che direzione procedere. L’illuminazione è il lampo di genio che cambia il corso del processo e consegna un ordine imprevisto degli elementi con cui si è lavorato fino a questo momento. Tra tutte le ipotesi e le alternative emerge improvvisamente quella che funziona, il passo che rende fluida una coreografia, il giusto accento che enfatizza un grand jetè, l’inserimento del pas de bourrée in quel determinato momento coreografico. L’ultima fase del processo è la realizzazione ossia l’attuazione pratica delle idee. E’ un momento delicato, a volte perfino le idee all’apparenza più brillanti si scontrano con difficoltà pratiche e devono ...
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