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Tag Archives: Julio Bocca

Re_Star MAB, storia di un successo annunciato

Giunge al giro di boa il progetto “ReStar…e quindi uscimmo a riveder le stelle” di Premio MAB e sempre più risulta difficile raccontarlo, nella sua complessità artistica ed umana e in quella ricchezza e stratificazione di vissuti, che probabilmente le parole non basterebbero a descrivere. Re_Star è una risposta e tanto più intensa e profonda è stato i bisogno, tanto più ricca di significato è stata la reazione delle scuole di Danza italiane: un profondo e vitalistico “io sono” contro lo stop forzato imposto dalla pandemia. E’ probabile , dunque, che per meglio descrivere questo luminoso cammino di rinascita, le espressioni più adatte siano quelle di chi lo vive: i nomi eccellenti della Danza mondiale; i coreografi che traducono in creatività le difficoltà e in sicurezza le incertezze del momento; gli allievi numerosissimi e di ogni età; le scuole, che punteggiano il territorio nazionale da nord a sud; i docenti, che non sono arretrati di un passo di fronte al proprio ruolo artistico ed educativo; le famiglie, che hanno voluto essere presenti, facendo di questa esperienza un percorso di identità, condivisione e prospettiva, perché anche quando necessariamente tutto cambia, la Danza resta, con la capacità di rivelarsi sempre come una ...

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Julio Bocca: sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino

Julio Bocca argentino, danzatore tra i più brillanti e irripetibili della scena mondiale, con le sue performance perfette ha incantato e sedotto le platee dei teatri più importanti, diventando nell’immaginario di tutti una stella, un’icona della danza mondiale. Gentile Julio, andando indietro nel tempo quali sono i primi ricordi che affiorano legati alla danza? Com’è nata questa sua nobile passione? Mio nonno era italiano, nella nostra casa c’è sempre stata l’arte. Vengo da una famiglia della classe media, mio nonno ha fatto studiare a mia madre il piano, il violino, la danza. L’arte è sempre stata al primo posto nella mia famiglia, sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino. Quali sono i ricordi più belli legati a tutto il periodo alla scuola di ballo del Teatro Colòn? La prima scuola che ho frequentato è “Expresión Corporal”, la Scuola Nazionale di Danza qui a Buenos Aires. Ho iniziato a 7 anni. Il mio maestro era un ballerino del Teatro Colòn, e ha proposto a mia mamma di presentarmi lì. Sono andato a fare l’audizione quando avevo 8 anni, ma per entrare il limite era di 10. Essendo l’unico uomo mi hanno preso comunque ...

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Addio a Willy Burmann il famoso Maestro delle stelle della danza da Julio Bocca ad Alessandra Ferri

Willy Burmann e Julio Bocca “Ogni danzatore ha il suo insegnante e oggi il mio è andato “, così ha scritto Julio Bocca pochi istanti fa per dire addio a Wilhelm” Willy “Burmann, il grande insegnante di danza che dal cuore di New York ha formato molte star del balletto internazionale, che hanno calcato le scene mondiali negli ultimi 35 anni, Burmann, nato in Germania 80 anni fa, è stato ricoverato in ospedale da Covid-19: “È partito a causa del virus”, ha detto Bocca al giornale La Nacion. Per sintetizzare la sua biografia, Burmann ha ballato per anni con il New York City Ballet, con il Grand Theatre di Genova, il Pennsylvania Ballet e il New Jersey Ballet. Oltre al suo periodo a Francoforte, nel suo paese ha diretto il Stuttgart Ballet. Alessandra Ferri – Julio Bocca – Willy Burmann “Sapeva scoprire come si poteva cambiare e migliorare un talento”, racconta Bocca del suo insegnante e lo ricorda con parole commosse durante la quarantena nella sua casa in Uruguay . Bocca continua: “Non l’ho mai più lasciato: sono stati 21 anni di insegnamento e 34 di amicizia”. Willi Burmann e Alessandra Ferri Tanti i ballerini di diverse generazioni e nazionalità, ...

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Il Ballet Nacional del Uruguay per la prima volta in Europa propone una notte di danza

Il primo tour europeo del Ballet Nacional del Uruguay Sodre fa tappa in Veneto il prossimo 19 luglio, nello splendido Castello di Romeo di Montecchio Maggiore, uno dei tanti siti, tra ville, parchi, palazzi, piazze e musei, selezionati come scenari ideali della trentunesima edizione dell’Opearaestate Festival Veneto. La tournée europea, promossa in occasione del settantacinquesimo anniversario dalla nascita della compagnia diretta da Julio Bocca e del bicentenario della nazione uruguaiana, propone un programma che unisce sotto il titolo di Noche de Danza quattro creazioni che vogliono essere un omaggio alle più grandi coreografie latino americane del ventesimo secolo, che hanno avuto, e continuano ad avere, grande influenza su tutta la nuova generazione di artisti. I ventiquattro danzatori in scena apriranno lo spettacolo con due coreografie del venezuelano Vincent Nebrada, Nuestros Valses (1976) e Doble Corchea (1984); a seguire la teatralità di Adagietto (1971), di Oscar Araiz su musiche di Gustav  Mahler e, per uscire infine dallo stile latino americano ed entrare in quello contemporaneo, Tango & Camdombe (2011), ultima creazione della coreografa argentina Ana Maria Stekelman basata sul ritmo popolare. Un programma intelligente e sensibile, profondo e accattivante, che unisce in una sola serata due secoli di produzione coreografica americana ...

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Operaestate Festival Veneto: tra i protagonisti la bella danza internazionale

Operaestate Festival Veneto festeggia quest’anno le 31 candeline con un’edizione che partirà dal 29 giugno per proseguire fino al 3 settembre con la partecipazione di 35 città a partire da Bassano del Grappa e 400 spettacoli che avranno come scenario ville, castelli, musei, parchi e palazzi. Marino Zorzato, vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Veneto ha spiegato così lo spirito di Operaestate : “Anche questo avvenimento mi dà modo di ricordare una sfida che mi auguro ci vedrà impegnati tutti: la candidatura di Venezia, del Veneto e del Nordest a Capitale Europea della Cultura 2019.[…] Ci sentiamo protagonisti di questa iniziativa  che continuiamo a sostenere nonostante i noti problemi di natura economica che affliggono tutte le pubbliche amministrazioni, in considerazione del suo valore culturale intrinseco, ma anche per essere uno dei progetti capaci di promuove e valorizzare in modo originale ed efficace il nostro territorio”. Il Festival ospiterà artisti della danza, del teatro, della musica e del cinema provenienti da tutto il mondo che contribuiranno alla tematica di questa edizione che mira allo studio della realtà che ci circonda. Si comincia il 1° luglio a Modigliano Veneto con A Piede libero, tre giorni di eventi, worshop e spettacoli a ...

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Vincenzo Capezzuto: senza lʼarte si viene travolti dallʼignoranza e dallʼoscurantismo!

Napoli e il San Carlo: hai iniziato come allievo e vi hai proseguito come solista: che ricordi hai dei tuoi primi inizi, dei tuoi primi balletti? Un ricordo molto intenso degli anni trascorsi nella scuola di ballo del Teatro San Carlo, fu quando conobbi Rudolf Nureyev. Me lo presentò la sig.ra Vittoria Ottolenghi, in occasione dello Schiaccianoci che andava proprio in scena in quel periodo. Fu una grandissima emozione e ricordo che non riuscivo a staccare i miei occhi dal suo sguardo, così carismatico e ipnotico. Quando entrai in compagnia, incominciai subito con i ruoli da solista e primo ballerino, ricordo con divertimento e gioia “Lʼuccello azzurro” della Bella Addormentata, Napoli di Bournonville, Ma Pavlova di Roland Petit e Giselle e tanti altri. Sono stati dei lavori importantissimi per la mia formazione di danzatore soprattutto perché ero seguito dalla direttrice di quel momento : Elisabetta Terabust. Una stagione all’English National Ballet e alla Scala, poi “Persephone” al San Carlo, accanto a “mostri sacri” come Isabella Rossellini e Gerard Depardieu: che tipo di esperienza è stata unire le tue doti di danzatore classico a quelle di due attori così talentuosi? Lʼesperienza è stata davvero molto creativa e stimolante. Riuscimmo ad instaurare ...

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