Dopo un periodo di incertezze causate dall’emergenza covid-19, la XVII edizione di Hangartfest, festival di danza contemporanea sostenuto dal MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro, è stata confermata e si svolgerà regolarmente dal 1° settembre al 4 ottobre 2020. Cinque settimane all’insegna della danza di qualità che ritorna puntuale come ogni anno alla Chiesa della Maddalena, spazio teatrale dove la danza contemporanea trova la sua naturale collocazione e dimensione. Oltre ad ospitare gli spettacoli la Maddalena è sempre più luogo di ispirazione creativa che accoglie in residenza artisti sostenuti da Hangartfest. È il caso della giovane coreografa marchigiana Ottavia Catenacci, attiva da alcuni anni a Copenaghen, che sarà in residenza fino al 20 luglio per poi debuttare a settembre. La coreografa è sostenuta proprio da Hangartfest nell’ambito del progetto Futura Scena selezionato dal CMS Consorzio Marche Spettacolo per il bando REFRESH! Giovani creativi della scena indipendente animeranno il Festival affiancandosi a coreografi affermati provenienti dal panorama internazionale tra i quali Ted Stoffer, Michal Mualem, Giannalberto De Filippis, Andrea Costanzo Martini, Natalia Iwaniec, Talia Paz, Alice Carrino, Elisa Spina, Jorge Jakas, Jessica D’Angelo, Melissa Ugolini, Luca Campanella, ...
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Mittelfest: la danza tra étoiles e rispetto per l’ambiente
Già in corso da qualche giorno, Mittelfest quest’anno propone degli eventi di danza strettamente legati al territorio, locale e non solo. Oltre all’imperdibile evento Evolution di e con Alessandra Ferri e con Herman Correjo del 25 luglio (alle 22 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine), già questa sera, martedì 21 luglio, dalle 18.30, la danza si legherà alla città invadendo le sue vetrine: è di scena infatti una fase successiva del progetto, iniziato a Bolzano e poi passato a Treviso, Danza in vetrina – tre coreografi per tre negozi, che vede protagonisti tre giovani coreografi invitati a creare per una performance in una vetrina di negozio e poi messi in gara tra loro. A decretare il vincitore il pubblico stesso. Ma il vero evento che si lega anche al tema del festival, Il colore dell’acqua, è il progetto urbano site specific della Compagnia Arearea, articolato in quattro performance costruite per il Pozzo di Callisto, l’Arco Medievale, piazza San Biagio e la chiesa di S. Maria dei Battuti. Ciascun luogo a suo modo è legato a scenari d’acqua che vengono valorizzati anche da una drammaturgia inedita, fatta di corpi sapienti che interagiscono con il pubblico. Le architetture acquatiche scelte come tema ...
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