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Tag Archives: Mats Ek

La MM Contemporary Dance Company al Festival Aperto

Al Festival Aperto 2025, domenica 19 ottobre 2025 alle ore 16.00 presso il Teatro Ariosto di Reggio Emilia, la MM Contemporary Dance Company va in scena con una doppia coreografia – LOS(v)ERS, in prima assoluta, di Roberto Tedesco e WEIRDO di Enrico Morelli – legate a due grandi questioni della nostra contemporaneità. In LOS(v)ERS Roberto Tedesco affronta il disagio adolescenziale attraverso il silenzio delle stanze chiuse a chiave dei giovani Hikikomori, in uno spettacolo liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di Shakespeare. Hikikomori è un termine giapponese usato per indicare chi – in genere adolescente – decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi. Tedesco pensa a Giulietta e Romeo ai nostri giorni come se fossero due ragazzi Hikikomori che, rinchiudendosi nelle proprie stanze, entrano in contatto e si innamorano sul web. «Se fossero le loro stesse paure a dividerli? – si chiede il coreografo – Per avvicinare ancora di più ai giorni nostri la vicenda, penso a quanto oggi la nostra vita privata sia sotto gli occhi di tutti attraverso i social media. Questo mi fa dunque pensare ad un terzo personaggio, il cui compito sarà quello di documentare con foto e brevi video la vita dei due ...

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Torna a Milano dopo 30 anni la compagnia svedese Cullberg

Sabato 11 e domenica 12 ottobre torna a Milano dopo 30 anni la compagnia svedese Cullberg che sarà a MILANoLTRE in prima nazionale con EXPOSURE di Alexandra Bachzetsis, coreografa e artista visiva attiva a Zurigo, che del corpo femminile rappresenta l’esposizione, esaminando le strategie coreografiche del corpo e il modo in cui la cultura fornisce materiale di partenza per i nostri gesti, le nostre espressioni e la mercificazione della fantasia. Uno studio affettivo sul nudo, che affronta la rappresentazione stereotipata del corpo nella cultura pop, nella moda, nell’arte e nei media. Lo spettacolo è anticipato dall’appuntamento nel corridoio della sala Fassbinder alle 20.00 con un’introduzione a cura di Francesca Alfano Miglietti sulla rappresentazione dei corpi nella storia dell’arte (CORPI SPECIALI). Sala Shakespeare ore 20.30 CULLBERG EXPOSURE ideazione e coreografia Alexandra Bachzetsis con 9 danzatori e danzatrici Cullberg musiche originali Alban Schelbert scenografia Ivan Wahren, Alexandra Bachzetsis disegno luci e video Ivan Wahren costumi Laurent Hermann Progin ricerca e assistenza costumi Ulla Ludwig drammaturgia e supporto all’ideazione Dorota Sajewska consulenza progetto e coreografica Stephen Thompson direzione prove João Dinis Pinho, Agnieszka Sjökvist Dlugoszewska stunt coach e intimacy coordinator Nilla Hansson creato in collaborazione con Anand Bolder, Eszter Czédulás, Anna Fitoussi, Katie ...

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Cornelia Dance Company al Festival D’Autunno di Catanzaro

La nuova produzione di Cornelia Dance Company indaga il tema del cambiamento climatico e debutta in prima nazionale il 10 ottobre al Festival D’Autunno di Catanzaro (Teatro Comunale). Attraverso il corpo i danzatori interpretano gli effetti estremi del calore e del gelo pensando alle grandi estinzioni di massa con l’obiettivo di aprire uno spazio di riflessione sul tema eco-ambientale attraverso atti fisici e poetici. To my skin è un dittico di danza contemporanea che propone due interpretazioni distinte ma complementari di questo tema così urgente nella declinazione delle visioni proposte da Mauro de Candia con Before/After ed Antonio Ruz con Ardor. Before/After di Mauro de Candia è composto da strutture apparentemente statiche, che si rivelano soggette a trasformazioni parzialmente prevedibili. Corpi che fendono come schegge lo spazio che li circonda creando movimento come se la pelle stessa implodesse sotto il peso del gelo. Con questa creazione, Mauro de Candia rompe i confini fragili tra uomo e natura che si incrinano e si dissolvono. In Ardor di Antonio Ruz il corpo cede, lento, sotto il morso del calore. Non si frantuma: si fa magma. Ogni scioglimento è metamorfosi, ogni collasso è anche una forma di difesa. Questa danza incandescente, diretta da ...

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La danseuse étoile Clairemarie Osta “allo specchio”

Balletto classico preferito? La Dame aux camélias di John Neumeier. Balletto contemporaneo preferito? La Sagra della Primavera di Pina Bausch. Il teatro del cuore? Palais Garnier. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il piccolo principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint-Exupéry (in uscita con la Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi nell’aprile 2026). Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Alcuni diretti da Tim Burton. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? L’abito bianco de La Dame aux camélias. Quale colore associ alla danza? Velluto rosso. Che odore ha la danza? Legno. La musica più bella scritta per il balletto? Il pomeriggio di un fauno di Debussy e Il lago dei cigni di Čajkovskij. Il film di danza imperdibile? Billy Elliot di Stephen Daldry e Les jours heureux di Chloé Robichaud. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Violette Verdy e Nicolas Le Riche. Il tuo “passo di danza” preferito? Ballotté. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Nessuno! Tutti! È il bello di essere tutti e nessuno nella stessa vita! Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? William Forsythe ...

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La Direttrice Artistica Nina Loory “allo specchio”

  Il balletto classico preferito? La Bella Addormentata. Il balletto contemporaneo prediletto? Giulietta e Romeo di Mats Ek. Il Teatro del cuore? Il Teatro Bolshoi di Mosca. Un romanzo da trasformare in balletto? Anna Karenina di Lev Tolstoj. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Non esiste un film del genere. Il costume di scena indossato che hai preferito? I costumi che ho indossato in La leggenda dell’amore del coreografo Yuri Grigorovich e del costumista Simon Virsaladze. La musica più bella scritta per balletto? La musica di Pyotr Tchaikovsky per Swan Lake e The Sleeping Beauty. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Vaslav Nijinsky e Galina Ulanova. Il tuo “passo di danza” preferito? Pas de bourrée. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Frederic Ashton. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Per favore, lascia che l’ispirazione, lo stile e la musicalità siano l’anima e la quintessenza della danza. Lo sviluppo del développé a 180% e i trucchi tecnici cediamoli per un’altra arte: quella del circo. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Il duro lavoro ripetuto. Come ti vedi oggi allo specchio? Vedo il “tempo”. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione ...

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La prima ballerina Claudia Zaccari “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? “Smoke” o “Sleeping beauty” di Mats Ek. Il Teatro del cuore? Royal Ballet. Un romanzo da trasformare in balletto? “Moderato cantabile” di Marguerite Duras. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “Frida” sulla vita della grande pittrice messicana Frida Kahlo. Il costume di scena indossato che hai preferito? Quello delle Villi… il tutù romantico. Quale colore associ alla danza? Nero. Che profumo ha la danza? Il profumo di teatro antico e di incenso. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij per il “Lago dei cigni”. Il film di danza irrinunciabile? Il Lago dei cigni. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Erick Bruhn e Ana Laguna. Il tuo “passo di danza” preferito? Glissade. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Carmen… passionale e tragica! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Maurice Béjart. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? “Sei bella ma difficile, affascinante e tragica” . Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Spazio, tempo, anima. Come ti vedi oggi allo specchio? Ancora appassionata, ancora ...

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“Elegie”, una raffinata performance di danza al Fraschini

Continua a sorprendere il pubblico, il Teatro Fraschini di Pavia, con questo meraviglioso “castone” di danza classica, all’interno della rassegna di musica sinfonica Preludi d’Autunno. Il quarto appuntamento, che si terrà il 24 settembre alle ore 21, intitolato Elegie, tenterà di stimolare nello spettatore senso di meraviglia legato al gesto, unitamente a profonda riflessione sul senso del tempo. Un tempo sospeso tra memoria del perduto, tensione verso la rinascita e sforzo di comprensione del presente, sempre più difficile da catturare ed interpretare. Esattamente come il tempo che purtroppo oggi noi stiamo vivendo. Čajkovskij apre l’appuntamento con Serenata per Archi, Strauss lo chiude con Metamorphosen. Uno spettacolo dal valore doppio perché in grado di appassionare gli amanti dell’arte coreutica così come quelli della musica classica. L’Orchestra è l’Accademia d’Archi Gian Giacomo Arrigoni, il solista è Danilo Rossi. L’Accademia d’archi Gian Giacomo Arrigoni dal 2009 si muove con la vocazione di formare giovani musicisti nell’ambito della musica da camera e di quella orchestrale. L’Arrigoni è un rinomato centro di alta formazione che ospita affermati docenti da tutto il mondo; coltiva inoltre una compagine orchestrale molto attiva che suona in svariate decine di concerti tutto l’anno, al fianco di strumentisti e direttori di ...

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Il coreografo Adriano Bolognino “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote e Jewels. Il balletto contemporaneo prediletto? Sadeh 21 di Ohad Naharin e Shoot the Moon di Lightfoot/Leon. Il Teatro del cuore? Teatro Carignano di Torino. Un romanzo da trasformare in balletto? Il Colore Viola. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Diamanti di Ferzan Ozpetek. Il costume di scena indossato che hai preferito? Il preferito di uno dei miei lavori: “Gli Amanti”. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Chanel Égoïste. La musica più bella scritta per balletto? Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Billy Elliot. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Pina Bausch e Merce Cunningham. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouette. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? L’Uccello di Fuoco. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Ci sono tanti nomi che vedo come grandi geni: Mats Ek, Ohad Naharin, Jiri Kylian. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Ringrazierei di aver fatto entrare nella mia anima qualcosa di così speciale, profondo e curativo. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Poetica, ...

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Una vita in punta di piedi: buon compleanno, Marie‑Agnès Gillot!

Oggi, 7 settembre, Marie-Agnès Gillot compie 50 anni. Nata a Caen nel 1975, è diventata una delle figure più libere e potenti della danza francese. Prima étoile del Balletto dell’Opéra di Parigi nominata per un ruolo contemporaneo (Signes, 2004), ha unito la grazia del classico alla forza dell’arte moderna, lasciando il segno nei lavori di grandi maestri della coreografia internazionale. Dietro la sua eleganza, una forza rara: che la trasforma in étoile, coreografa, musa della moda, e simbolo di emancipazione artistica. Oggi, vicina all’arte in tutte le sue forme, Marie-Agnès continua ad ispirare con la sua visione senza compromessi. Il percorso di Marie‑Agnès Gillot è un inno alla resilienza, alla passione e all’innovazione. Nei suoi ventotto anni come ballerina del balletto dell’Opéra di Parigi ha danzato molti dei maggiori ruoli femminili del grande repertorio classico e si è avvicinata all’opera di coreografi moderni e contemporanei come Jiri Kylian, Anne Teresa de Keersmaeker, Crystal Pite, Mats Ek, William Forsythe e numerosi altri. Nel 2005 ha vinto il Prix Benois de la Danse, mentre nel 2018 ha dato il suo addio alle scene danzando nell’Orfeo ed Euridice di Pina Bausch. Da tutta la redazione del Giornale della danza i migliori auguri! Michele Olivieri ...

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Il Direttore Artistico Hektor Budlla “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote. Il balletto contemporaneo prediletto? Carmen di Mats Ek. Il Teatro del cuore? Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia. Un romanzo da trasformare in balletto? La casa degli spiriti di Isabel Allende. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Seven di David Fincher. Il costume di scena indossato che hai preferito? Lo Schiaccianoci nella versione di Amedeo Amodio (costumi di Emanuele Luzzati). Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Gelsomino. La musica più bella scritta per balletto? La sagra della primavera di Igor Stravinskij. Il film di danza irrinunciabile? Il sole a mezzanotte di Taylor Hackford. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Alessandra Ferri e Julio Bocca. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouettes. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Spartacus. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Pina Bausch. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Generosità, dedizione, passione. Come ti vedi oggi allo specchio? Soddisfatto. Michele Olivieri Foto di Alessandro Calvani www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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