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Tag Archives: Matteo Levaggi

L’Accademia della Scala torna a “DanzainFiera” 2025

Dal 21 al 23 febbraio, Firenze torna a essere la capitale mondiale della danza con la 19ª edizione di Danzainfiera, l’evento tradizionalmente ospitato alla Fortezza da Basso che richiama professionisti di alto calibro ed appassionati del settore coreutico, per una kermesse ricca di spettacoli, audizioni, workshop e incontri. Anche l’Accademia Teatro alla Scala sarà fra i protagonisti di questa edizione con diverse attività, alcune delle quali già sold out. Registrano il tutto esaurito, infatti, i tre appuntamenti che animeranno la Sala della Scherma sabato 22 febbraio dalle 9.30 alle 14.30: lo stage riservato a danzatori fra i 15 e i 22 anni tenuto da Frédéric Olivieri, direttore del Dipartimento Danza dell’Accademia Teatro alla Scala, che dal 1° marzo tornerà a dirigere anche il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala; la lezione di danza classico-accademica rivolta a tersicorei in erba (11-14 anni; ore 11.15-12.45) e il workshop per insegnanti di danza (ore 13-14.30) che approfondisce I fondamenti della sbarra di un primo corso, affrontando la metodologia alla base dell’insegnamento della tecnica della sbarra, appuntamenti entrambi affidati ad Elisa Scala, docente della Scuola di Ballo scaligera, accompagnata da Misato Sasaki, maestro accompagnatore dell’Accademia. Ancora qualche possibilità, invece, per assistere venerdì 21 ...

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2024 un anno di danza e balletto

Molti gli spettacoli di danza e balletto in tutto il mondo che hanno accompagnato il pubblico lungo il 2024 passando dall’accademismo al contemporaneo. Per ragioni di spazio è impossibile stilare una lista completa ma di seguito citiamo una nutrita selezione degna di nota in ordine sparso: il “Balletto dell’Opera di Tblisi” con l’incantevole edizione del titolo forse più noto e amato dell’intero repertorio “Il lago dei cigni” nella messa in scena di Alexei Fadeechev e Nina Ananiashvili (quest’ultima GD Awards 2024). Per passare ad una serata contemporanea voluta dal Direttore del Ballo alla Scala, Manuel Legris con tre firme (Garrett Smith / duo Sol León e Paul Lightfoot / Simone Valastro) appartenenti a differenti generazioni e universi creativi con una ripresa e inediti debutti. Il Teatro Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko di Mosca ha riproposto un classico del repertorio sovietico oggi meno frequentato: “Il fiore di pietra” su musica di Sergej Prokof’ev con la coreografia di Jurij Grigorovič. Un altro momento importante si è visto grazie al Direttore Frédéric Olivieri (GD Awards 2024) con il “Gala della Scuola di Ballo della Scala” che ha unito la tradizione e l’innovazione per illuminare gli elementi dei corsi accademici ancor prima del diploma confermando la ...

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Balletti nell’arte coreografica: La Bella Addormentata

“La bella addormentata”, nota anche come “La bella addormentata nel bosco” è una fiaba europea ispirata a quella di Giambattista Basile, viene ricordata soprattutto nella versione dei fratelli Grimm e in particolare in quella di Charles Perrault. Nell’arte tersicorea, il balletto è il secondo per cronologia di composizione, dei tre composti da Pëtr Il’ič Čajkovskij (per cui delineò la musica in soli quaranta giorni). Il libretto fu scritto dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed ebbe successo fin da subito. Marie Petipa, figlia del coreografo Marius, danzò al debutto il ruolo della Fata dei Lillà (inizialmente il ruolo era mimico; dal 1922 si trasformò sulle punte), Varvara Nikitina (la Principessa Florina), il padre della celebre prima ballerina assoluta Matil’da Feliksovna Kšesinskaja, Felix Kschessinsky (Re Florestan), Giuseppina Cecchetti (La regina), Timofei Stukolkin (Catalabutte), Pavel Gerdt (Principe Desiré). La prova generale avvenne alla presenza dello zar Alessandro III che si complimentò con l’autore. La direzione orchestrale fu di Riccardo Drigo, protagonista la milanese Carlotta Brianza (Aurora) che si formò alla Scuola di Ballo della Scala. “La bella ...

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Intervista a Frédéric Olivieri, Direttore della Scuola di Ballo della Scala

Frédéric Olivieri, nato a Nizza, dopo il diploma al Conservatorio, nel 1977 vince il Primo Premio del “Prix de Lausanne”, entrando così di diritto alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi. Quindi milita nel Corpo di Ballo dell’Opéra di Parigi sotto la direzione di Violette Verdy, Rosella Highthower e Rudolf Nureyev. All’Opéra di Parigi, come ballerino Solista dal 1981, danza i ruoli più importanti del repertorio classico e lavora con numerosi coreografi ospiti come Maurice Béjart, John Neumeier, Kenneth MacMillan, Alwin Nikolais, Alvin Ailey, Paul Taylor, Glen Tetley, Roland Petit. Nel 1985 si unisce come Primo Ballerino alla neonata compagnia dei “Ballets de Monte Carlo” sotto la direzione di Pierre Lacotte e Ghislaine Thesmar, diventandone presto Étoile e, sino al 1993, interpreta i maggiori ruoli del repertorio classico ed è protagonista di creazioni pensate espressamente per lui da coreografi quali Uwe Scholz, Jean Christophe Maillot, John Neumeier, Roland Petit. Nel 1993 diviene Principal dell’Hamburg Ballet Company, diretto da John Neumeier, con il quale termina la sua brillante carriera di danzatore. Fra il 1996 e il 2000 è al “Maggio Musicale Fiorentino”, prima come Maître de Ballet della compagnia “MaggioDanza” e dal 2000 come Direttore Artistico, assumendo nel 1998 anche l’incarico ...

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Matteo Levaggi: dobbiamo ripartire per riconquistare la nostra nuova libertà

Il corpo del danzatore è abituato a delle regole precise che gli permettono la libertà di movimento. Oggi un’orribile pandemia ci impone regole altre, che dobbiamo imparare e dalle quali dobbiamo ripartire per riconquistare la nostra nuova libertà, auspicando una ripresa collettiva, sentita, forte e più cosciente di ciò che siamo. Matteo Levaggi  www.giornaledelladanza.com

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Matteo Levaggi tra passato, presente e il suo progetto didattico L.U.X

Matteo Levaggi non è solo un coreografo, bensì un vero e proprio pioniere della danza. Sin dall’inizio della sua attività coreografica, ha sempre voluto mettersi in gioco e affrontare temi importanti, che toccano la contemporaneità. Un artista a 360 gradi che non smette mai di studiare, impegnarsi e soprattutto rendere danza le sue idee. Levaggi inizia lo studio della danza classica presso la Scuola di Balletto diretta da Liliana Cosi e Marinel Stefansescu. Entra giovanissimo a far parte del Balletto del Teatro di Torino diretto da Loredana Furno, dove prestigiosi coreografi, come Karole Armitage e Luca Veggetti, creano per lui. Nel 1999 viene nominato coreografo stabile del BTT, ruolo che ricopre con forti consensi di pubblico e critica fino al 2014. Nel 2014 sceglie una carriera libera. Crea balletti per il Maggio Danza/Opera di Firenze e Peter Martins lo vuole per il New York Choreographic Institute, progetto associato al New York City Ballet. Nel 2017 è coreografo residente del teatro Massimo di Palermo e coreografo ospite de Les italiens de l’Opèra de Paris. Nel 2018 la nuova creazione Crises debutta al Festival Transart di Bolzano e sancisce dieci anni di collaborazione con l’artista visiva Samantha Stella. Iniziamo subito parlando del tuo ...

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Una serata per tre coreografi al Teatro Massimo di Palermo

Va in scena dall’11 al 15 aprile al Teatro Massimo di Palermo la serata Trittico Contemporaneo, che riunisce coreografie di Jiří Kylián, Johann Inger e Matteo Levaggi. Ad aprire la serata un nuovo allestimento, quello di Water Game, coreografia di Matteo Levaggi – giovane coreografo dalla carriera internazionale – nata nel 2005 per il (fu) corpo di ballo dell’Arena di Verona, ripresa nel 2012 dal Balletto Teatro di Torino e qui riallestita con il corpo di ballo palermitano. Alla base della creazione, la musica di Michael Nyman e le atmosfere dei film di Greenaway, in particolare Giochi nell’acqua (titolo italiano di Drowning by Numbers) e L’ultima tempesta (Prospero’s books nella versione originale), che portano a una coreografia fluida e intensa. Segue Walking Mad di Johan Inger, coreografia nata nel 2001 per NDT1, che ha per tema la follia umana, creata sulla martellante musica di Ravel – il Bolero, ça va sans dire – e ambientata in uno spazio occupato da un muro, un muro mobile, che è segno sia di divisione sia, inaspettatamente, di apertura. Infine spazio a Kylián e alla sua Sechs Tänze, omaggio a Mozart e alle sue sei danze tedesche; un omaggio che non fa però riferimento ...

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Il Coreografo Elettronico – Festival Internazionale di Videodanza: i vincitori dell’edizione 2016

Il Coreografo Elettronico – Festival Internazionale di Videodanza: i vincitori dell’edizione 2016

Giunge quest’anno alla sua ventesima edizione Il Coreografo Elettronico, storica rassegna internazionale dedicata alla video danza in Italia, in cui La Danza incontra l’Arte e il Cinema per un network creativo e multimediale. Oltre 100 opere in finale, provenienti da 20 paesi del mondo: da Cuba al Canada, dal Marocco alla Russia, da Israele all’America, dall’Italia al Giappone, dalla Germania alla Svizzera, dal Messico all’Argentina.  Tra i premiati: Marie Chouinard, corrosiva coreografa canadese, neo direttrice Biennale di Venezia Danza; Matteo Levaggi, enfant prodige della danza, coreografo residente al Massimo di Palermo; Davide Ferrario, regista scrittore e sceneggiatore, già nastro d’argento 2015; Daniel Ulbricht, Principal del New York City Ballet con la passione per il rock e il cinema. Mercoledì 14 dicembre all’Accademia di Belle Arti di Napoli, la cerimonia di premiazione, che vedrà  i lavori dei partecipanti presentati in una performance visiva no stop con video, film, incontri, premiazioni.  Un progetto in evoluzione, che vede il Coreografo Elettronico al centro di un lavoro di ricerca e di catalogazione, grazie anche alla convenzione stipulata dall’Associazione Napolidanza e dal Festival con l’Università La Sapienza di Roma, che sta digitalizzando tutto il patrimonio video di questi ultimi venti anni (oltre 4.000 titoli), per ...

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Dalla coreografia di Matteo Levaggi arriva al cinema SEXXX, il film che ha conquistato Madonna

Dalla coreografia di Matteo Levaggi arriva al cinema SEXXX, il film che ha conquistato Madonna

È una sera di novembre quando il regista Davide Ferrario si reca alla Lavanderia a Vapore di Collegno, edificio ottocentesco poco lontano da Rivoli adibito un tempo al lavaggio dei panni del Regio Manicomio e ora centro d’eccellenza della danza. Sta per assistere a SEXXX, lo spettacolo di Matteo Levaggi messo in scena dal Balletto Teatro di Torino, e ne rimarrà talmente colpito da decidere di farne un film. In questa occasione, quindi, il fruttuoso rapporto tra Danza e Cinema ha portato a dei risultati ancora più importanti. È ormai usuale la circostanza di potere assistere a balletti del repertorio classico e moderno trasmessi in diretta o in differita al cinema. In questo caso, però, non si tratta di una mera trasmissione ma dal balletto è stato tratto un vero e proprio film, pronto ad essere diffuso sul grande schermo. Come sempre accade per le opere di Ferrario,  SEXXX non è solo la documentazione di quanto il regista osserva quella sera. La messa in scena della coreografia per il cinema – realizzata con montaggio e punti di vista insoliti per la videodanza tradizionale e con una colonna sonora che contempla David Bowie, Ultravox, Giorgio Canali, The Longcut, Ooioo e Massimo Zamboni mentre la musica originale per il balletto è di Bruno ...

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“Ali per volare” e per Costruire Nel nuovo spettacolo di Matteo Levaggi

Il 23 gennaio 2015 alle ore 20.30 al Cinema Teatro di Chiasso, Matteo Levaggi propone in prima assoluta la sua ultima produzione Ali per volare, su musiche dei compositori contemporanei Carlo Boccadoro, Gianvincenzo Cresta, Francesco D’Orazio, Ivan Fedele, Kaija Saariaho, eseguite dal vivo dal poliedrico Francesco D’Orazio, che suona violino e violino elettronico. Con Ali per volare, Levaggi, considerato uno dei più interessanti ed eclettici coreografi italiani, già danzatore per Aterballetto e coreografo per Balletto Teatro di Torino, inaugura Bird’s Dance Project, progetto dedicato alla promozione della danza contemporanea e nato per offrire ai danzatori di oggi gli strumenti per costruirsi una professione e affermarsi nel campo della danza contemporanea. Lo spettacolo, ideato appositamente per aprire la strada a quattro nuovi talenti (Francesca Attolino, Alekseij Canepa, Elisabetta Guttuso e Gianni Notarnicola), racconta come ci si possano costruire ali per affrontare lo spazio, l’infinito e l’ignoto, ali per liberare la propria energia, le emozioni e andare oltre i propri limiti, per abbandonarsi alla musica e viverla pienamente. L’opera utilizza un linguaggio intenso e creativo per disegnare il corpo nello spazio, per proiettare la danza verso puro movimento e armoniosa dinamica in rapporto allo spazio e al tempo, ma anche ad un ...

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