Domenica 23 aprile alle ore 15:30 il Teatro Regio di Parma presenta due creazioni prodotte dalla MM Contemporary Dance Company di Michele Merola: La sagra della primavera e Pulcinella. Entrambe sulle musiche originali di Igor Stravinskij, le coreografie sono firmate da due differenti artisti: nel primo caso si tratta di Enrico Morelli, affiancato da Cristina Spelti per il disegno luci e da Nuvia Valestri per i costumi; nel secondo caso, invece, è lo stesso Merola a curare la partitura danzata, nata da un concept che il coreografo emiliano ha condiviso con la già citata Spelti, curatrice – tra l’altro – anche in questo caso del disegno luci, con cui si sposano perfettamente i costumi di Patricia Villirillo. Le Sacre è ispirato ad una antica leggenda slava. Secondo il mito, ad ogni primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata, affinché la terra potesse rifiorire. Nella propria interpretazione del Sacre, il coreografo Enrico Morelli si accosta con profondo rispetto a questa partitura, che ha ispirato i più grandi coreografi del ‘900. Nell’allestimento che ne risulta, si rispecchia l’affannoso dinamismo del nostro tempo. Per combattere antiche e nuove paure, ed esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è ...
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La danza e le declinazioni dell’amore in scena a Sassuolo
In anteprima il prossimo 26 gennaio, al Teatro Carani di Sassuolo, Cinque Canti, l’ultima produzione di MM Company, la giovane compagnia di danza guidata da Michele Merola. In questa occasione il pluripremiato coreografo reggiano si fa per così dire “capocomico” abdicando in parte al suo ruolo di autore ritagliandosi la parte di quello che i latini chiamavano dominus gregis, un fine cucitore e organizzatore che dà senso al lavoro teatrale suo e di altri quattro colleghi, scelti con cura tra le esperienze emergenti della danza contemporanea. Cinque coreografi, un pretesto letterario, l’amore. Questi gli ingredienti dello spettacolo che, come in un plot ben congegnato costituiscono mezzo, occasione e movente per un lavoro che rifiuta ogni facile alibi seduttivo per lasciarsi condurre dal tema amoroso declinato nei suoi aspetti più introspettivi. Tutto sembra accadere in un unico momento evocato da luoghi diversi, metafora di un amore che abbraccia e consuma la vita. E poco importa se i cinque coreografi qui impegnati vengono da esperienze diverse e a volte lontane. I loro registri compositivi, non dichiarati né separati, dialogano e si compenetrano regalandosi l’uno all’altro. Pezzi originali ed altri rimontati per l’occasione riescono a costituire un unicum coerente proponendo una lettura dell’amore tutta giocata tra sincerità e ...
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