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A Parma doppio elogio a Stravinskij per la Company di Michele Merola

A Parma doppio elogio a Stravinskij per la Company di Michele Merola

 

Domenica 23 aprile alle ore 15:30 il Teatro Regio di Parma presenta due creazioni prodotte dalla MM Contemporary Dance Company di Michele Merola: La sagra della primavera e Pulcinella.

Entrambe sulle musiche originali di Igor Stravinskij, le coreografie sono firmate da due differenti artisti: nel primo caso si tratta di Enrico Morelli, affiancato da Cristina Spelti per il disegno luci e da Nuvia Valestri per i costumi; nel secondo caso, invece, è lo stesso Merola a curare la partitura danzata, nata da un concept che il coreografo emiliano ha condiviso con la già citata Spelti, curatrice – tra l’altro – anche in questo caso del disegno luci, con cui si sposano perfettamente i costumi di Patricia Villirillo.

Le Sacre è ispirato ad una antica leggenda slava. Secondo il mito, ad ogni primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata, affinché la terra potesse rifiorire. Nella propria interpretazione del Sacre, il coreografo Enrico Morelli si accosta con profondo rispetto a questa partitura, che ha ispirato i più grandi coreografi del ‘900. Nell’allestimento che ne risulta, si rispecchia l’affannoso dinamismo del nostro tempo. Per combattere antiche e nuove paure, ed esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è buona per individuare un capro espiatorio, un corpo da sacrificare; soltanto con il rispetto dell’altro, del suo corpo, si esce dal buio dell’homo homini lupus. (michelemerola.it).

A “dare corpo” all’intero appuntamento performativo un ensemble di ben 11 danzatori, che con il loro virtuosismo tecnico e la loro bravura interpretativa – abbondantemente palesati in molte altre sedi e contesti coreografici assai versatili (LEGGI ANCHE: PASSIONE E MISTERO SI SDOPPIANO A BOLOGNA: “CARMEN/BOLERO” DI MEROLA E SOAVI) – elevano la scena coreutica italiana a un livello assai notevole e prestigioso: Paolo Lauri, Fabiana Lonardo, Alessio Monforte, lo stesso Morelli, Giovanni Napoli, Miriam Re, Cosmo Sancilio, Nicola Stasi, Gloria Tombini, Chiara Toniutti e Lorenza Vicidomini.

La prima rappresentazione del balletto Pulcinella è all’Opéra di Parigi, nel 1920, ad opera dei Ballets Russes di Djagilev; le musiche, di Igor Stravinskij, sono ispirate da pagine di G. B. Pergolesi e di altri autori del ‘600 e ‘700. A pagine danzanti di per sé, come tanta musica del ‘700, il compositore imprime il proprio segno: in sintonia con il soggetto, ne fa una garbata caricatura, celebrata per ricchezza di ritmi e freschezza di armonie, esaltata da Leonide Massine, coreografo, e Pablo Picasso, per scene e costumi. Nel realizzare la propria versione, Michele Merola rispetta il passato, e i grandi capolavori prodotti sul tema, ma si muove per una propria strada. La colonna sonora è composta da alcuni brani del balletto e dalle “escursioni” realizzate dal compositore Stefano Corrias. La contaminazione della partitura originale è dettata dall’esigenza di disporre di momenti più intimi, più scarni dal punto di vista musicale, per poter chiarire chi sia veramente Pulcinella: il coreografo ha voluto mettere in evidenza in questo lavoro il versante solitario, malinconico e drammatico dell’alfiere napoletano. “Pulcinella – dice il coreografo – è una persona, è un immagine, è un pensiero anche di solitudine. È un pensiero che non muore mai, infatti nella coreografia questo personaggio sembra morire più volte, ma poi sempre si rialza, segno della sua continua possibilità di rinascita, perché la libertà che porta in sé Pulcinella, tutto quello che è nuovo, tutto quello che è libertà, tutto quello che è verità potrebbe essere soffocato, ma sempre torna a vivere.” Nel bianco e nero predominante dei costumi e della scena, compare solo una punta di rosso: è Pulcinella, il cui cuore batte al di là di ogni tentativo di farlo morire, e continua a pulsare, nel bene e nel male, nel bianco e nel nero. Cosa resta, in questo balletto, della sua prima edizione? Ridotta all’essenziale la vicenda, ed eliminati i personaggi accessori, restano Pimpinella, la giovane amata da Pulcinella, il Mago, che usa la luce come guida per trovare una via di uscita nel percorso della storia, e le due coppie di amanti. Il coreografo non ha voluto infatti seguire la trama costruita nel 1920, ma si concentra sulla personalità del protagonista e sulle vicende principali, che ruotano attorno a lui: il suo amore per Pimpinella, la presunta morte, il finale, simbolo di rinascita. “La scena conclusiva – dice Merola – in cui Pulcinella indossa di nuovo il suo cappello, che tante volte ha all’interno dello spettacolo, ma che spesso si toglie per essere simile al resto della società, simboleggia la sua scelta: si rende conto che essere come la società lo vorrebbe non lo porta da nessuna parte, e quindi sceglie di essere se stesso, sceglie la verità”. (E. Romanelli).

Uno spettacolo, insomma, assolutamente da non perdere.

ORARI & INFO

23 aprile ore 15:30

Teatro Regio di Parma

Via Giuseppe Garibaldi, 16/a – Parma

Tel: +39 0521 039393

www.teatroregioparma.it

Marco Argentina

www.giornaledelladanza.com

MM Contemporary Dance Company / La sagra della primavera © Luca Vantusso

MM Contemporary Dance Company / La sagra della primavera © Stefano Corrias

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