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Il processo immaginativo nella danza: uno strumento vincente

Spesso l’insegnante di danza ricorre a ‘esempi immaginativi’ per spiegare un passo. Incoraggia i ballerini ad allungare la colonna vertebrale immaginando un filo attaccato alla testa che li solleva delicatamente, per esempio, oppure spiega di concentrarsi sulla rotondità delle braccia immaginando di tenere in mano una palla. L’immaginazione quindi è uno degli strumenti che permette il raggiungimento degli obiettivi nella danza. Può essere usata per migliorare la tecnica, la coreografia e l’espressività del danzatore. L’immaginazione ha un’influenza positiva soprattutto nei bambini, attiva la fantasia, la creatività e l’indipendenza emotiva. L’uso dell’immagine nella danza risale agli inizi del 1900, in particolare al lavoro di Mabel Elsworth Todd fondatrice dell’ideokinesis, una forma di rieducazione posturale volta a migliorare l’allineamento e la fluidità del movimento attraverso immagini guidate, che divenne popolare negli anni ’30 tra i danzatori. Nel suo libro Il corpo pensante, Todd promuoveva la comprensione delle forze biomeccaniche alla base del movimento umano e dell’allineamento del corpo. Mente e corpo sono un’unica struttura. Da questa globalità scaturiscono l’arte e la capacità di trasmettere le proprie emozioni mentre si danza. Quindi, l’immaginazione mentale è anche strettamente collegata alla psicologia della danza, può ridurre l’ansia e migliorare le prestazioni. Durante la preparazione di una ...

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Clima motivazionale: cos’è e perché è così importante

Il ‘clima motivazionale’ è l’atmosfera psicologica che si crea in sala danza o sul palcoscenico. Tutti coloro che sono coinvolti nella lezione contribuiscono al clima motivazionale, tuttavia gli insegnanti hanno la maggiore responsabilità nella creazione di un ambiente sano. Il loro comportamento, infatti, produce un grande impatto sul benessere o sul malessere degli allievi, e di conseguenza sulla qualità del loro lavoro e della loro performance. Se il clima in sala danza enfatizza gli errori degli studenti anziché i loro miglioramenti, i ballerini proveranno più preoccupazione, ansia e agitazione. Il loro livello di concentrazione risulterà inferiore e la loro performance ne risentirà in negativo. Insegnanti e coreografi quindi dovrebbero enfatizzare le qualità e i miglioramenti seppur minimi dei loro ballerini. Dovrebbero gratificare i loro sforzi e il loro impegno, anche quando la tecnica non è perfetta, perché lo diventerà con l’allenamento e lo studio. Dovrebbero dirigere la loro attenzione alla passione per l’intero processo di apprendimento dei loro studenti piuttosto che il risultato finale. Un clima che punta alla collaborazione e al riconoscimento delle capacità del singolo allievo susciterà un maggiore coinvolgimento dell’allievo, ne stimolerà creatività e fiducia in se stesso, e ridurrà il senso di ansia. I metodi di ...

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Fino a dove la connessione psico-fisica del danzatore si mantiene sana e produttiva?

Chi ama e pratica la danza con costanza, sia professionista sia amatore, è alla continua ricerca della connessione tra mente e corpo. Raggiungere questo senso di integrazione è estremamente appagante e migliora la salute fisica e mentale, e la qualità delle performance. Tuttavia quando questa connessione si spinge troppo oltre può generare ansia e frustrazione anziché appagamento artistico. La consapevolezza dell’importanza della salute psichica si diffonde sempre di più nel mondo della danza, e permette di comprendere come il corpo influisca sulla salute mentale, e viceversa. Quando il corpo diventa il mezzo che permette di svolgere le attività che si amano, come appunto la danza, nel ballerino può subentrare il timore di ciò che potrebbe accadere se la connessione mente-corpo venisse disturbata. Se c’è armonia tra la sfera fisica e quella cerebrale, i danzatori migliorano e vivono con sempre maggiore soddisfazione la loro esperienza artistica. E’ molto facile però sbilanciare questo equilibrio e il rischio è insito nella natura del danzatore che spinge fino al limite le proprie capacità fisiche e mentali. I ballerini, infatti, possiedono l’abilità di concentrarsi su svariate attività nello stesso momento, sanno muoversi con forza e leggerezza, e sanno emozionare il pubblico.  Ognuna di queste componenti ...

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L’energia del gesto: il cuore pulsante della danza

Gli elementi che compongono la disciplina della danza sono molteplici e riguardano anche le qualità del movimento: dinamica, direzione, velocità, ritmo, peso, forza ed energia. In questo articolo tratteremo gli ultimi tre attributi: peso, forza ed energia mentale. IL PESO NELLA DANZA L’elemento del peso nella danza si riferisce alla caratteristica del ‘leggero’ o ‘pesante’. Le qualità della pesantezza sono tipicamente associate a movimenti lenti senza slancio, che permettono ai ballerini di enfatizzare ogni movimento. Sfruttare la forza di gravità aiuta il danzatore a sentirsi radicato al suolo e a ciò che sta facendo. La ricerca dell’elevazione è legata al concetto di leggerezza, tipica della danza classica, che regala ai ballerini movenze eteree.  Il trasferimento del peso è molto importante, deve essere preciso e al tempo stesso naturale, altrimenti il passo perderà la sua leggerezza e credibilità. Lo studio del peso occupa una parte fondamentale nella tecnica classica ed è attraverso la padronanza di questo elemento che il danzatore si esprime appieno . LA FORZA NELLA DANZA L’elemento della forza nella danza è strettamente connesso all’energia che vedremo in seguito, e può essere descritto come intensità o delicatezza dei movimenti. La forza si manifesta con gesti vigorosi, quali i salti, ...

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La danza pretende coerenza, coraggio e volontà

La danza pretende coerenza, ossia un accordo tra pensieri, sentimenti e comportamento. Coerenza significa continuare ad affinare le abilità, perfezionare la tecnica, e di conseguenza ottenere maggiori soddisfazioni e guadagnarsi più opportunità di esprimersi attraverso la danza, anziché limitarsi a eseguire dei passi. Come possiamo sfruttare in sala danza questa prerogativa che va certamente coltivata, soprattutto nella società odierna in cui la parola data e l’intenzionalità stanno perdendo la loro fondamentale importanza? Vediamo i tre tipi di coerenza necessari nel lavoro in sala, per migliorare la qualità dell’apprendimento, la conservazione della conoscenza e noi stessi come danzatori e persone. Coerenza nell’approccio. Essere coerenti nell’approccio implica la presenza costante alle lezioni ed essere nel giusto mood. E’ importante mantenersi attivi e pronti anche quando la giornata è andata storta o si sta attraversando un periodo no. La danza oltretutto aiuta a rasserenarsi, a trasformare i pensieri negativi in ​​azoni positive, trascinandoci nel suo mondo di bellezza, giustizia e rispetto delle regole e degli altri. Coerenza nello sforzo. Mantenere costanti i propri livelli di attenzione e prestazione è importante per trarre dalla danza tutto ciò che può dare in termini di apprendimento e di performance. Danzare è un’esperienza che si vive nel ...

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I motivi per cui gli adulti evitano le lezioni di danza e i motivi per cui invece dovrebbero frequentarle

Gli adulti evitano di iscriversi ai corsi di danza per una serie di ragioni che variano da motivi finanziari, conflitti con gli orari lavorativi, gestione degli impegni familiari e via dicendo. Eppure, la maggior parte delle volte, la reale esitazione dipende da insicurezze personali. Ecco i principali motivi per cui gli adulti evitano le lezioni di danza e perché al contrario dovrebbero frequentarle. Ansia da palcoscenico. La danza è un’arte performativa che mette in mostra il ballerino. Capita a tutti di sentirsi insicuri, la timidezza fa parte di ognuno di noi con differenti sfumature, ma non dobbiamo permettere che impedisca di godere della danza e del benessere che procura, da ogni punto di vista, fisico e psicologico. E dipende da noi. Un buon modo per vincere questo ostacolo è iscriversi a un corso senza starci troppo a pensare, scegliere la prima fila durante le lezioni e offrirsi volontario per iniziare una diagonale o una combinazione, anziché rinunciare a priori o nascondersi in fondo alla sala, e questo discorso vale per gli adulti e per i ragazzi. Età. Può capitare che l’adulto si ritrovi in una classe con allievi più giovani e che viva con imbarazzo la differenza di età che ...

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Danza e bullismo: l’importanza di riconoscerlo e sconfiggerlo

Il bullismo è una forma di comportamento vessatorio attuato ripetutamente nei confronti di soggetti che per varie ragioni non sono in grado di difendersi. Bullizzare qualcuno significa quindi intimidirlo e agire in maniera prepotente, e non necessariamente indica un’aggressione fisica. Il bullismo è rintracciabile in molti ambienti frequentati dai giovani, come la scuola o una cerchia di amicizie, e sfortunatamente, non è raro trovarlo nelle scuole di danza, dove competizione e pressione possono tirare fuori il peggio delle persone. Lo stress e la gelosia diventano un mix pericoloso che affonda le sue radici nell’educazione ricevuta in famiglia e nella personalità dell’allievo più che nell’ambiente che frequenta. Molti ballerini, infatti, maltrattano gli altri come tentativo fuorviante di migliorare la propria autostima demolendo quella altrui. Gli obiettivi preferiti dai bulli di solito sono i ragazzi timidi, che non si adattano facilmente, i più sensibili e talentuosi, motivo per cui suscitano invidia in compagni più insicuri e meno dotati che reagiscono denigrandone le qualità. Il bullismo a danza può manifestarsi in modo molto sottile e spesso inizia con una banale situazione, come per esempio quando un allievo commette un errore e un compagno si sente in diritto di correggerlo di fronte alla classe. ...

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L’importanza dell’espressività del volto nell’esecuzione di una performance

Quando danza, il ballerino tende a concentrarsi prevalentemente sulla tecnica, quindi sull’en dehors delle anche, sulla forza del baricentro, sull’aplomb, sulle linee e sul risultato da ottenere, tutti principi indispensabili per una buona performance. La danza però non è solo gambe altissime, piedi meravigliosi e tecnica vicina alla perfezione, non è solo bravura, spettacolarità, virtuosismi o esecuzione multipla di pirouettes. La danza è arte, e in quanto tale deve esprimere la sensibilità del ballerino, anche attraverso l’espressività del suo volto. Solo così la bellezza e l’essenza di questo linguaggio potranno arrivare all’animo dello spettatore che ne diventerà parte. Il segreto per raggiungere la connessione con il pubblico è la capacità del ballerino di emozionarsi realmente e di ‘mettersi a nudo’. Prima di imparare qualsiasi passo di danza, quindi, egli dovrà analizzare approfonditamente il ruolo affidatogli, studiarne la storia e il carattere, e provare emotivamente ciò che sente il suo personaggio in cui si dovrà immedesimare il più fedelmente possibile. Solo dopo potrà raccontare la sua storia allo spettatore. Gli occhi in particolare hanno il potere di incanalare tutto ciò che proviamo, che si tratti di gioia, tristezza, paura o passione e per questa ragione svolgono un ruolo indispensabile nella riuscita della ...

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Otto strategie per affrontare la paura del palcoscenico

Indipendentemente dallo stile e dal livello di danza praticati, l’esibizione sul palcoscenico genera sempre una certa inquietudine che in alcune persone può trasformarsi in panico. L’ansia di per sé è un meccanismo fisiologico e positivo di attivazione che permette di rendere al meglio nelle situazioni in cui sono richiesti maggiore concentrazione e impegno. Se gestita e vissuta nella maniera sbagliata, può tuttavia attivare un meccanismo di auto sabotaggio che non permette di affrontare in modo adeguato i compiti assegnati o di raggiungere gli obiettivi prefissati. In questo caso si parla di ansia da prestazione, ossia la preoccupazione eccessiva e sproporzionata che induce chi ne soffre a prefigurare esiti catastrofici della propria azione e a temere di essere valutato negativamente, di risultare impacciato, inadeguato e di fallire. Il risultato di una prova è esclusivamente percepito in relazione al giudizio dell’altro, che per la persona con ansia da prestazione deve essere necessariamente e completamente positivo. Un minimo allontanamento da questo ideale di perfezione viene percepito in modo eccessivamente negativo. Se il danzatore soffre di ansia da prestazione, potrebbe non solo fallire nella sua performance ma soprattutto perdere la gioia dal ballare. È dunque importante possedere i giusti strumenti per riconoscere e affrontare ...

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Danza e web tra falsi miti e realtà: non sempre aiutano il danzatore

Prendersi cura del proprio corpo e della propria salute psichica è la chiave per vivere bene e danzare al meglio. Tuttavia, ci sono variegate e discutibili informazioni sulla salute provenienti dal web, che potrebbero ritorcersi contro i ballerini anziché aiutarli nel miglioramento delle performance. Partiamo dai fitness tracker, app alla moda che monitorano le calorie e l’esercizio fisico, e che potrebbero portare a una relazione malsana con il proprio corpo. Monika Saigal, ex danzatrice professionista e ora dietista specializzata nella nutrizione dei danzatori e nella prevenzione e gestione dei disturbi alimentari, afferma che i suddetti strumenti possono sottovalutare gli effettivi fabbisogni energetici e indurre a ignorare importanti segnali. E’ molto più importante imparare ad ascoltare il corpo e, ove necessario, consultare un esperto che può aiutare ad apprendere strategie alimentari efficaci, specialmente nei periodi di allenamento particolarmente intenso. Tutti i danzatori, almeno una volta nella loro vita, hanno sentito la seguente affermazione: ‘tenete le spalle basse’. Eppure, secondo Paul Ochoa, fisioterapista e proprietario della F Squared Physical Therapy di New York, tirare le scapole indietro e verso il basso potrebbe causare problemi alle spalle. L’articolazione scapolo-omerale deve avere, infatti, la possibilità di muoversi senza restare inchiodata e sovraccaricare il trapezio, ...

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