Con l’inizio del nuovo anno si è soliti stilare la lista dei buoni propositi, una serie di obiettivi che ci ripromettiamo di raggiungere e che talvolta dimentichiamo con il trascorrere dei giorni. Questo discorso vale anche per i ballerini, pertanto vediamo quattro suggerimenti che possono aiutarci a migliorare come danzatori e come persone. Concentrarsi su un passo sconosciuto. Indipendentemente dallo stile o dal numero di anni che ha studiato, ogni ballerino prima o poi si ritrova ad affrontare almeno un movimento che non ha mai eseguito prima. Che si tratti di una quadrupla pirouette, di una batteria di entrechat six o di qualcosa di meno traumatico, è importante dedicare tempo ogni giorno a praticare il passo finora inesplorato, al fine di padroneggiarlo. Aiutare un altro ballerino. Lo sappiamo, danzare richiede perseveranza, passione e disciplina, ma anche generosità e voglia di condividere ciò che si impara. Quindi, perché non dare una mano a un compagno nel percorso di crescita nella danza? Riflettere sui propri punti di forza e aiutare un altro danzatore, fa infatti migliorare velocemente anche noi. Inoltre, chi riceve il nostro supporto sarà portato a ricambiare il favore. Trovare il tempo per riposarsi. A volte non basta eseguire un ...
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Quali sono le caratteristiche di un bravo insegnante di danza?
E’ diffusa l’idea che un bravo ballerino sia automaticamente qualificato per insegnare. Tuttavia, in realtà, vi è una differenza sostanziale tra saper fare e saper trasmettere le proprie conoscenze, e la discriminante sta nella capacità comunicativa innata e nello studio finalizzato a trasferire negli allievi le proprie competenze teoriche e pratiche. Forse vi sorprenderà sapere che Agrippina Vaganova non era considerata una grandissima danzatrice, perfino Marius Petipa, coreografo, maestro di danza e maître de ballet del Balletto Imperiale di San Pietroburgo, criticò duramente le performance e le capacità della danzatrice. Eppure, la Vaganova è la fautrice del famoso metodo che ha rivoluzionato la danza classica, nonché autrice del testo che lo ha codificato e reso fruibile a generazioni di maestri e danzatori. Esistono dunque eccelsi danzatori che una volta passati dall’altra parte della sala dimostrano di non saper trovare il giusto approccio agli allievi e talvolta perfino di non conoscere le basi della tecnica, dell’anatomia e della psicologia, specie quella adolescenziale. L’errore più grande consiste nel ritenere di non aver bisogno di corsi di aggiornamento o di ulteriore studio sulla tecnica sulla base di un pericoloso assunto: se so ballare, so insegnare, ma non c’è nulla di più inesatto. Le ...
Read More »“Tra storia e tecnica della danza” di Flavia Pappacena
La Pirouette delle origini In uno slancio di ammirazione e di ossequio nei confronti dell’Opéra di Parigi, Carlo Blasis (1795-1878) attribuisce l’invenzione della pirouette ai due grandi ballerini francesi Pierre Gardel (1758-1840) e Auguste Vestris (1760-1842), ma omette di precisare che nella metà del Settecento, nonostante i danzatori indossassero costumi ingombranti e scarpe con tacco, la tecnica maschile prevedeva già tre giri consecutivi su un piede. In effetti, la tecnica del giro si sviluppa soprattutto nell’ultimo ventennio del XVIII secolo e sarà proprio Auguste Vestris, figlio del grande Gaetano, a farsi promotore delle più spettacolari forme di pirouettes. Gli anni Ottanta sono un periodo molto vivo per il balletto francese, un periodo che prelude alla grande riforma che darà vita alle nuove sperimentazioni tecniche (la salita sulla punta dei piedi, lo slancio in alto del corpo nel salto e l’arabesque). La nuova generazione di danzatori, insofferente dei vincoli accademici e protesa verso il nuovo, accoglie con entusiasmo le spericolate proposte del giovane Auguste e se ne appropria sfidandosi in una gara di bravura e di azzardo. Ed è così che le pirouettes, vessillo della “nuova” danza dell’Opéra di Parigi, divengono la principale attrazione di un pubblico assetato di emozioni ...
Read More »La danza alla Milano Design Week: Dimensione Danza celebra i suoi trent’anni con un evento che unisce danza e design
Il noto marchio milanese Dimensione Danza, in occasione del Fuori Salone 2013, ha organizzato un evento che congiunge l’arte della danza con il design. Fondata nel 1983 dal fashion stylist Enrico Baroni e dalla moglie danzatrice Nadia Necchi, Dimensione Danza celebra trent’anni di attività e di successo; per onorare anni di operato nel settore della danza e dello sport, sono stati chiamati 5 designer italiani di talento che, sotto la guida dell’architetto Matteo Zorzenoni, hanno dato vita a Pirouette: una rassegna di oggetti ispirati alla danza e al concetto di pirouette, realizzati in esclusiva da Giorgio Biscaro, Leonardo Talarico, Giorgia Zanellato, Zaven e Matteo Zorzenoni; 10 oggetti che daranno seguito ad altrettante limited edition di 30 pezzi ciascuno. Per la celebrazione dei trent’ anni è stata creata inoltre una collezione in edizione limitata, disponibile per tutti nella settimana dedicata al Design e ai Complementi d’Arredo, di T-shirt, felpe e sciarpe che accolgono maxi stampe di passi di danza. Pirouette, simbolo di stabilità e di continuo movimento, è il passo di danza in cui il ballerino ruota su se stesso sostenendosi su una gamba sola, ed è il tema del progetto affidato ai cinque designer che hanno realizzato opere esclusive ...
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