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Le radici del balletto classico: capire l’ABC accademico

La danza classica è un universo fatto di disciplina, grazia e dedizione. Non è soltanto una tecnica, ma un modo di organizzare il corpo nello spazio, di dialogare con la musica e di trasformare la precisione in poesia. Per comprenderne l’essenza, bisogna tornare alle fondamenta: quell’ABC che costruisce ogni gesto e ogni evoluzione. È qui, nelle basi, che si trova il vero cuore del balletto. A – Allineamento: la ricerca dell’asse perfetto Il primo pilastro della danza classica è l’allineamento, una sorta di architettura del corpo che deve essere stabile, elegante e funzionale allo stesso tempo.
 La postura non è mai rigida: è un equilibrio sottile fra energia e morbidezza. La testa si solleva come se un filo invisibile la tirasse verso l’alto, la schiena si allunga senza irrigidirsi, il bacino resta neutro, pronto a seguire ogni variazione.
 Ma il vero segreto risiede nell’en dehors, la rotazione delle gambe dall’anca, simbolo estetico e tecnico del balletto. Questo principio influenza ogni passo, dal più semplice tendu al più spettacolare grand jeté. B – Bilanciamento: l’arte dell’immobilità in movimento Un danzatore classico non cerca solo di muoversi armoniosamente: cerca soprattutto di rimanere padrone del proprio equilibrio.
 Ogni arabesque richiede un centro forte, ...

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Nureyev e i Muppet: uno strano ma memorabile incontro

C’era un momento nella storia della televisione in cui l’eleganza del balletto classico incontrò la follia dei pupazzi: era l’episodio dello The Muppet Show con Rudolf Nureyev. Immaginate il grande ballerino, con la sua grazia leggendaria, in un teatro improvvisato tra Muppet irriverenti e pupazzi colorati. L’incontro era già di per sé surreale: il divo del palcoscenico mondiale e le creature più strampalate della cultura pop, tutti nello stesso spazio, pronti a creare magia. Nureyev, con la sua solita perfezione, si trovò a danzare in uno scenario che nessuno dei suoi colleghi avrebbe osato. In una delle scenette più memorabili, si esibisce in un pas de deux con una maialina-ballerina in tutù, nella parodia scherzosa del suo celebre Swan Lake, ribattezzata Swine Lake. La leggerezza dei suoi movimenti, la precisione di ogni arabesque e port de bras, rimanevano intatti, mentre il pupazzo si muoveva goffo e buffo, creando un contrasto irresistibile tra virtuosismo e comicità. Non si limitò a questo. Nureyev si cimentò in un duetto con Miss Piggy, cantando e interagendo come se fosse parte integrante del mondo dei Muppet. Per permettere la danza, fu costruito un pupazzo a corpo intero che replicava le movenze della celebre maialina, e ...

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Il fascino del Port de Bras trasforma un passo in poesia

Nella danza, pochi elementi incarnano al contempo grazia, espressività e tecnica come il port de bras. Letteralmente “portare le braccia”, questa sequenza di movimenti degli arti superiori non è solo un esercizio fisico, ma un linguaggio sottile attraverso cui il corpo racconta emozioni, stati d’animo e storie. Il port de bras è il ponte invisibile tra il cuore e lo sguardo dello spettatore: ogni curva, ogni inclinazione delle mani può trasformare un passo in poesia. Le origini del port de bras risalgono alla danza classica francese del XVII secolo, quando i maestri di corte cercavano di combinare la raffinatezza dei gesti con l’eleganza dei movimenti del corpo. Oggi, il port de bras non si limita al balletto classico; lo ritroviamo nel contemporaneo, nel jazz e persino nella danza teatrale, adattato per enfatizzare il dinamismo o l’intensità emotiva. Il suo scopo non è puramente estetico. Il port de bras contribuisce all’equilibrio del corpo, alla fluidità dei passi e alla coesione tra braccia, tronco e gambe. In sostanza, è ciò che trasforma un movimento tecnico in un gesto vivo, respirante, che comunica. Il fascino del port de bras si trova nei dettagli: la delicatezza del polso, la curva della spalla, la morbidezza ...

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Le cinque posizioni fondamentali della Danza Classica

La danza classica è una disciplina che unisce tecnica, grazia e rigore, costruita su fondamenta precise che ne definiscono l’estetica e il movimento. Alla base di questa arte troviamo le cinque posizioni fondamentali dei piedi, codificate nel XVII secolo alla corte del Re Sole, Luigi XIV, e ancora oggi immutate nei metodi delle principali scuole di balletto del mondo. Queste posizioni non sono semplici pose, ma rappresentano il punto di partenza di ogni passo, salto o rotazione. Vediamole una per una. Prima posizione: la prima posizione è l’essenza della danza classica: i talloni si toccano e le punte dei piedi si aprono verso l’esterno, idealmente formando una linea retta. Il peso è distribuito equamente su entrambi i piedi e il corpo si eleva verso l’alto con leggerezza. È una posizione di stabilità e controllo, ma anche di apertura verso il movimento. Seconda posizione: a partire dalla prima posizione, i piedi si allontanano lateralmente mantenendo le punte rivolte all’esterno. La distanza tra i talloni è di circa una lunghezza di piede. Questa posizione offre maggiore stabilità e prepara il corpo ai movimenti ampi, come plié o port de bras, favorendo una postura ben radicata ma fluida. Terza posizione: un piede si ...

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La salvaguardia dello “stile” nella danza classica accademica

Nel silenzio di una sala prove, interrotto solo dal cigolio del legno e dal fruscio lieve delle punte, la danza classica continua a raccontare storie senza tempo. Quando un gesto diventa solo un’esecuzione, e non più un’evocazione, qualcosa si perde. Non è la tecnica a svanire — quella oggi è affinata, analizzata, potenziata — ma lo spirito che ne guidava la forma. Parlare di stile nella danza classica significa interrogarsi sulla sua identità profonda. Non basta replicare le posizioni, rispettare le linee, contare i tempi. Lo stile è ciò che trasforma un passo corretto in un passo vivo. È quel dettaglio invisibile che collega il danzatore alla sua Scuola, alla sua epoca, e soprattutto alla sua intenzione. Senza stile, la danza classica diventa una lingua morta: comprensibile, ma muta. Ogni scuola porta con sé una visione del mondo. L’eleganza sobria della Scuola francese, la teatralità ampia di quella russa, il virtuosismo dell’italiana: sono varianti di uno stesso alfabeto, ma nessuna è intercambiabile. Salvaguardare lo stile significa quindi proteggere questa pluralità, non uniformarla. Lo stile si trasmette da corpo a corpo, da uno sguardo ad un gesto corretto in silenzio. Non basta guardare un video d’archivio per comprendere cosa fosse davvero ...

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Danza e respirazione tutti i benefici per imparare a farlo in modo giusto

Il primo atto che compiamo nel momento in cui veniamo al mondo è respirare, automaticamente e inconsciamente. Ogni giorno il nostro corpo attua un complesso sistema di movimenti muscolari che permettono lo scambio tra anidride carbonica e ossigeno. Quest’ultimo nutre il sistema nervoso attraverso il respiro che lo trasporta tramite il sangue al resto del corpo. Il più importante muscolo nella respirazione è il diaframma toracico, chiamato anche il muscolo della serenità, un segmento muscolare estremamente importante nell’attività fisica, danza inclusa. Un danzatore non dovrebbe mai tralasciare l’importanza di adeguati esercizi respiratori perché l’intero corpo partecipa all’inalazione e all’esalazione dell’aria dai polmoni, e ogni eccessiva tensione muscolare ne riduce la capacità respiratoria. Una respirazione errata, infatti, genera conseguenze negative sul resto dei muscoli, sulla postura e sul movimento. La corretta respirazione implica un adeguato bilanciamento fra respirazione toracica e diaframmatica, ed è importante per raddrizzare e allungare la colonna vertebrale, e limitare l’iperlordosi a cui molti ballerini vanno incontro. Assumendo consapevolezza della respirazione e dei movimenti che essa accompagna, migliora anche l’esecuzione dei movimenti stessi e permette al danzatore di possedere un controllo migliore ed elegante dei passi. Una buona respirazione inoltre alimenta funzionalmente i muscoli sottoposti a sforzo, aumenta ...

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La postura corretta alla sbarra in quattro semplici ‘linee guida’

Lo studio alla sbarra è una delle parti più importanti e impegnative della lezione di danza, sia classica che moderna. La sbarra, infatti, è il luogo in cui il danzatore riscalda i muscoli, sperimenta e allena forza ed equilibrio, e impara ad ascoltare il proprio corpo. Alla sbarra vengono testati l’allineamento, la tecnica e la sicurezza di un ballerino, elementi necessari per passare poi agli esercizi al centro e all’agognata coreografia. Il lavoro alla sbarra dunque richiede precisione, controllo e fluidità di movimento, ed è questo il motivo per cui è così faticosa. Nel seguito vediamo quattro ‘linee guida’ essenziali per una corretta postura in particolare delle braccia alla sbarra, necessaria per costruire una solida base tecnica e fisica. Tutti gli esercizi sono eseguiti sia a destra sia a sinistra, in modo da forgiare un ballerino ambidestro dal punto di vista tecnico. Appoggio della mano sulla sbarra. Per quanto la tentazione sia forte, la sbarra non va mai afferrata e non deve essere confusa con un bastone da riposo. L’estensione completa del braccio crea uno spazio vuoto che compromette la postura, ma anche stare troppo vicino alla sbarra porta inevitabilmente ad addossare il peso, incoraggiando una sorta di dipendenza da ...

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