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La postura corretta alla sbarra in quattro semplici ‘linee guida’

Lo studio alla sbarra è una delle parti più importanti e impegnative della lezione di danza, sia classica che moderna.

La sbarra, infatti, è il luogo in cui il danzatore riscalda i muscoli, sperimenta e allena forza ed equilibrio, e impara ad ascoltare il proprio corpo.

Alla sbarra vengono testati l’allineamento, la tecnica e la sicurezza di un ballerino, elementi necessari per passare poi agli esercizi al centro e all’agognata coreografia. Il lavoro alla sbarra dunque richiede precisione, controllo e fluidità di movimento, ed è questo il motivo per cui è così faticosa.

Nel seguito vediamo quattro ‘linee guida’ essenziali per una corretta postura in particolare delle braccia alla sbarra, necessaria per costruire una solida base tecnica e fisica. Tutti gli esercizi sono eseguiti sia a destra sia a sinistra, in modo da forgiare un ballerino ambidestro dal punto di vista tecnico.

  1. Appoggio della mano sulla sbarra.

Per quanto la tentazione sia forte, la sbarra non va mai afferrata e non deve essere confusa con un bastone da riposo. L’estensione completa del braccio crea uno spazio vuoto che compromette la postura, ma anche stare troppo vicino alla sbarra porta inevitabilmente ad addossare il peso, incoraggiando una sorta di dipendenza da appoggio.

La mano va posata solo leggermente sulla sbarra, il gomito va piegato delicatamente, in modo da creare una linea armoniosa con il resto del braccio.

  1. Estensione della colonna vertebrale.

Una posizione abitualmente ‘ingobbita’ può provocare dolore alla zona lombare con ripercussioni su quella cervicale, quindi alla sbarra bisogna lavorare per estendere e allungare la colonna vertebrale. Una buona indicazione può essere quella di immaginare che una corda sia attaccata alla sommità della testa e tiri il corpo verso il soffitto.

  1. Gomito sollevato.

Niente uccide la grazia e l’equilibrio quanto un gomito afflosciato verso il basso. Il gomito al contrario va mantenuto sostenuto e ad angolo, senza alzare la scapola. Può essere utile anche in questo caso immaginare che una goccia d’acqua rotoli dalla spalla oltre il gomito e cada dalla punta del pollice.

Il percorso della goccia dovrebbe essere una linea continua. Se il gomito è inclinato verso il basso, la goccia non rimarrà sul braccio e precipiterà a terra, rovinando il port de bras del danzatore.

  1. Perfezionare il port de bras.

Il port de bras consiste nel corretto passaggio delle braccia attraverso le diverse posizioni. Riveste una grande importanza, perché sviluppa la bellezza e la morbidezza delle linee delle braccia e quindi di tutto il corpo.

Nell’eseguire il port de bras può succedere di perdere il controllo delle spalle e delle scapole, con ripercussioni sulla postura e sulla fluidità del movimento. Passando dalla prima posizione per poi compiere l’intero esercizio, può aiutare immaginare di tenere tra le braccia un pallone da spiaggia con il gomito leggermente piegato e sostenuto, e di non doverlo mai perdere.

In definitiva, il perfezionamento dei movimenti delle braccia è importante quanto quello delle gambe se non perfino di più. Il lavoro degli arti superiori, infatti, coinvolge anche il busto e la testa, ed esprime l’essenza del ballerino, grazia, controllo, leggerezza e consapevolezza.

Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com

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