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Tag Archives: Romaeuropa Festival

Al Romaeuropa Festival arriva la danza della “Primavera araba”

  Da questa sera fino al prossimo 27 novembre, al Festival Romaeuropa andranno in scena otto artisti di una generazione di coreografi e danzatori arabi appartenenti a un tempo di lotta e cambiamento che anima e inquieta le sponde del Mediterraneo. Sono i Corpi resistenti: Radhouane El Meddeb, Nacera Belaza, Selma e Sofiane Ouissi, Muhanad Rasheed, Mahmoud Rabiey, Fares Fettane, Gruppo Acrobatico di Tangeri. Vengono da Tunisia, Egitto,Marocco,Algeria,Iraq, paesi dove la mancanza o la scarsità di libertà d’espressione hanno reso difficile la creazione, la praticadella danza e, conseguentemente, la partecipazionedel pubblico. Questo non ha, tuttavia, impedito la nascita di una serie di realtà coreografiche che spesso hanno trovato una sponda in Europa, in particolare in Francia: una nascita significativamente avvenuta in parallelo alla crescita di quella società civile attraversata da scosse elettriche di rivolte e rivoluzioni in quegli stessi paesi dove oggi si sta assistendo a una vera e propria primavera delle arti sceniche, tra cui la coreografia. Gli artisti che si esibiranno a Roma sono tutti legati alla propria identità e fermi nel rivendicare l’originalità dellaloro ricerca. Con i loro spettacoli sapranno trasmettere sensazioni, qualità ma soprattutto passione per la danza che, nonostante le difficoltà politiche, hanno sempre e ...

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Il surrealismo e la teatralità di Jan Fabre al Teatro Olimpico

  Dopo Trisha Brown, il Teatro Olimpico si prepara ad ospitare questa sera (con replica domani) un altro artista internazionale che ha fatto della ricerca interdisciplinare il fulcro della propria produzione artistica. Artista visivo, regista, coreografo, scrittore e scenografo, Jan Fabre da più di trent’anni fa parlare di sé con i suoi spettacoli dall’impatto potente, talvolta definito “crudele”. Come This is theatre like it was to be expected and foreseen, uno  dei suoi primi lavori teatrali: uno spettacolo di otto ore di durata (dall’alba al tramonto) con cui seppe mirabilmente attirare a sé l’attenzione di critica e pubblico. La stessa complessa ricerca teatrale, e soprattutto la stessa energia nel fondere discipline diverse come danza, drammaturgia, installazione e teatro musicale, sono infatti presenti anche nel lavoro che l’artista belga presenta stasera per Romaeuropa Festival, dove aveva debuttato già nel 1987 con Das Glas im Kopf wird vom Glas. Prometheus-Landscape II, per il quale l’autore ha usato, oltre al suo testo, anche quello di Jeroen Olyslaegers ispirato al Prometeo incatenato di Eschilo, getta lo spettatore nel vortice del mito. La vicenda del titano costretto da Zeus a scontare una condanna eterna e senza pietà per aver tradito gli dei svelando agli uomini ...

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Il ritratto di Trisha Brown firmato Romaeuropa Festival continua al Teatro Olimpico

Icona della danza statunitense, acclamata a livello mondiale, Trisha Brown è la protagonista di questa settimana di Romaeuropa Festival, che le dedica, dopo l’evento al MAXXI, un secondo appuntamento al Teatro Olimpico di Roma, per continuare a ricostruire, anche in senso cronologico, il ritratto di un’artista che ha segnato profondamente le sorti della danza contemporanea. E se non poteva esserci luogo più adatto del Museo nazionale delle arti del XXI secolo per ospitare i cosiddetti “Early Works” (una selezione dei più significativi tra i suoi primi lavori, creati a partire dal 1970, in cui le strade, gli edifici, i tetti, i magazzini di New York sostituiscono il tradizionale spazio teatrale), le serate all’Olimpico (la prima ieri, oggi in replica la seconda) sono invece dedicate ai lavori successivi, più personali e maturi ma che poggiano sullo studio effettuato dall’artista proprio negli anni settanta, quando aveva cominciato a porre le basi per uno stile coreografico totalmente innovativo in cui sperimentazione e legame tra danza e arte visiva e sonora erano già una costante. Nell’ambientazione più tradizionale del Teatro Olimpico, sono infatti presentati i lavori più maturi, inclusa una nuova creazione, e tutti pensati dalla coreografa per un palcoscenico. Tuttavia rimane, nella produzione ...

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Saburo Teshigawara inaugura la ventiseiesima edizione di “Romaeuropa Festival”

Un universo di raffinata bellezza coreografica apre il Romaeuropa Festival 2011 e la rassegna Metamondi di Telecom Italia con Obsession, duo creato da Saburo Teshigawara e interpretato da lui stesso con l’affascinante danzatrice Rihoko Sato. Per il suo debutto a Roma, gli appassionati potranno seguire la pièce anche in streaming live e on demand su telecomitalia.com, oppure semplicemente recarsi al Teatro Eliseo dove, appunto, verrà presentato lo spettacolo dell’artista giapponese. Ispirato al cortometraggio Un chien andalou di Luis Buñuel, scritto dal regista con Salvador Dalì, Obsession non cerca di illustrare o di adattare la celebre pellicola ma discretamente vi allude introducendo, a esempio, il tango della colonna sonora, o riproducendone alcuni gesti iconici. L’ossessione del titolo allude infatti alla pulsione erotica, protagonista assoluta della scena, che come una scarica elettrica attraversa l’uomo e la donna. Il capolavoro di Buñuel diventa così il punto di partenza per una danza di rigore e nitidezza prodigiosi che riplasma fluidamente i corpi. In perfetta sintonia con la flessuosità della sua partner, Teshigawara arriva a inventare una gestualità peculiare e sempre stilizzata, contrastata e discontinua nell’oscillazione tra angoli e curve, rilasciamento e contrazione. Come in tutti i lavori del maestro giapponese, anche per Obsession coreografia, scene, ...

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“Glima”: al Teatro Vascello va in scena la complicata relazione tra uomo e donna

I protagonisti si scrutano, lottano, si abbracciano, si sfiorano e poi cadono, fuggono ma sono uniti indissolubilmente da solidi filamenti: sono queste le dinamiche rappresentate da Glima, performance ideata dal duo Masbedo e messa in scena il 19 e 20 Novembre al Teatro Vascello di Roma all’interno del Romaeuropa Festival. Uno spettacolo da togliere il fiato, tale è l’intensità dei movimenti e del messaggio che gli autori riescono a trasmettere con questa rappresentazione, un ottimo connubio di danza, teatro e musica dal vivo. L’equilibrio instabile, complesso e assai complicato delle relazioni tra uomo e donna è il fil rouge di Glima, performance che prende il nome da una lotta nordica alla quale possono partecipare anche le donne: uno sport nazionale risalente al Medioevo, una lunghissima danza dove i concorrenti si osservano fino a trovare l’attimo di debolezza e di disequilibrio dell’avversario per farlo cadere. Un plauso fortissimo va al duo di videoartisti Masbedo (acronimo di Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni) che per la prima volta hanno affrontato il palcoscenico: con la loro performance ricca di energia e soprattutto grazie al corpo e al linguaggio del movimento portati sul palco da due bravissimi ballerini, gli artisti hanno messo in danza legami ...

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