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“L’Arte di Marinel Stefanescu” giunge alla seconda edizione

Il Nuovo Balletto Classico, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, invita il pubblico a vivere una serata di luce, grazia e memoria con la seconda edizione dello spettacolo L’Arte di Marinel Stefanescu. Un evento nato dal desiderio di celebrare il genio e l’eredità di un grande Maestro che ha donato alla danza italiana ed europea un linguaggio poetico e inconfondibile. La serata commemorativa si terrà lunedì 1° dicembre 2025, alle ore 20.30, nello splendore del Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia — luogo simbolo dove il palcoscenico diventa anima e memoria. Nel corso dell’evento verranno consegnati premi speciali a illustri personalità della danza italiana e internazionale, artisti che come Stefanescu hanno fatto del movimento una forma di verità e di bellezza. Sul palcoscenico si alterneranno stelle del firmamento coreutico mondiale: Maria Khoreva, prima solista del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, icona di eleganza e potenza espressiva; Ivana Mastroviti, ballerina e maître de ballet del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto; Anbeta Toromani e Alessandro Macario, interpreti intensi e raffinati, in una coreografia firmata dal Maestro Amedeo Amodio; Julian MacKay, astro del Balletto di Stato Bavarese, esempio di virtuosismo e sensibilità contemporanea. Dalla scena albanese, Adela Mucollari e Lurdi Dodgjini, ...

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Festival Aperto: Peeping Tom con “Chroniques” in prima italiana

Sabato 27 settembre 2025 alle ore 20.30 e domenica 28 settembre 2025 alle ore 16.00 al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, la compagnia belga Peeping Tom presenta Chroniques, l’ultima creazione visionaria di Gabriela Carrizo, accolta nel programma del Festival Aperto. Cinque straordinari performer si muovono in un paesaggio onirico e sulfureo, corpi umani e non umani attraversano fenomeni fisici, astronomici e biologici, generando metamorfosi poetiche e vertiginose. Intrappolati in un labirinto temporale, i protagonisti si trasformano, si scontrano, cercano l’immortalità: ma sono all’alba o al crepuscolo della loro esistenza? Le loro “cronache” si compongono come visioni frammentate, tra creazione e rovina. Con Chroniques, Pepping Tom conferma la sua visione radicale e la sua estetica iperrealista, dando vita ad un’opera immaginifica che sfida i confini tra corpo, spazio e tempo. La collaborazione con gli artisti Lolo & Sosaku intensifica la potenza visiva e sensoriale di un’esperienza scenica fuori dagli schemi, unendo danza, teatro e arti visive. Al suo debutto a Nizza, Croniques è stato giudicato dalla stampa: Cupo, affascinante, quasi ipnotico. Un affresco in movimento, epico e intimo allo stesso tempo, in cui l’essere umano si confronta con le sue paure, i suoi limiti e la sua finitezza. Eppure, nonostante ...

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Il Direttore Artistico Hektor Budlla “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote. Il balletto contemporaneo prediletto? Carmen di Mats Ek. Il Teatro del cuore? Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia. Un romanzo da trasformare in balletto? La casa degli spiriti di Isabel Allende. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Seven di David Fincher. Il costume di scena indossato che hai preferito? Lo Schiaccianoci nella versione di Amedeo Amodio (costumi di Emanuele Luzzati). Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Gelsomino. La musica più bella scritta per balletto? La sagra della primavera di Igor Stravinskij. Il film di danza irrinunciabile? Il sole a mezzanotte di Taylor Hackford. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Alessandra Ferri e Julio Bocca. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouettes. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Spartacus. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Pina Bausch. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Generosità, dedizione, passione. Come ti vedi oggi allo specchio? Soddisfatto. Michele Olivieri Foto di Alessandro Calvani www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Fred Astaire: amato da Nureyev, Balanchine, Baryshnikov, Fonteyn

Il 10 maggio del 1899 nasceva Fred Astaire, nome d’arte di Frederick Austerlitz, il più influente danzatore nella storia dei musical. Rudolf Nureyev esclamò “Fred Astaire è il danzatore più grande del Novecento”. George Balanchine disse “È terribilmente raro. È come Bach, che ai suoi tempi aveva una grande concentrazione di abilità, essenza, conoscenza, una vastità di musica. Astaire ha la stessa concentrazione di genio; c’è così tanta danza in lui che è stata distillata”. Anche Mikhail Baryshnikov definì Fred Astaire “Il migliore. Senza dubbio” aggiungendo “Nessun ballerino può guardare Fred Astaire e non sapere che tutti noi avremmo dovuto dedicarci a un altro mestiere”. L’illustre danzatore Edward Villella, ebbe modo di affermare che Fred Astaire era “la personificazione del neoclassicismo all’interno di una popolare forma d’arte americana”. Mentre la meravigliosa étoile Margot Fonteyn dichiarò della “magia della magia” di Astaire, che faceva apparire “la danza più facile del camminare, più naturale del respirare”. Nel libro Astaire Dancing: The Musical Films pubblicato nel 1985, l’autore John Mueller riporta che il coreografo Jerome Robbins nel suo balletto I’m Old-Fashioned (la première ebbe luogo nel giugno 1983 al New York State Theater, Lincoln Center) integrò la messa in scena con una sequenza danzata da ...

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Morte a Venezia (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Esistono più versioni di questo balletto ispirato alla novella Der Tod in Venedig di Thomas Mann, pubblicata nel 1912. Sicuramente la creazione più famosa è stata presentata in prima assoluta dall’Hamburg Ballet su coreografia e ideazione di John Neumeier. L’opera presenta uno scrittore, Gustav von Aschenbach, nel momento più buio della professione: la mancanza di creatività. Nella ricerca di una nuova ispirazione egli intraprende un viaggio di riscatto in Italia, a Venezia, durante il quale dapprima ritrova serenità, per poi maturare un’ ossessione rivolta ad un giovane dalla bellezza apollinea, Tadzio, incontrato tra gli ospiti del suo stesso grand hotel, presso il lido lagunare. Pur senza mai giungere a un rapporto fisico ma nemmeno ad una conversazione, ne rimane talmente affascinato da sconvolgere profondamente la propria esistenza. L’infezione da colera che affligge in quei giorni Venezia lascia percepire un senso di decadimento, che diventa metafora del contrasto tra la giovane età del fanciullo e lo scorrere inesorabile del tempo nel corpo dello scrittore, un contrasto estetico così evidente in una passione impossibile. La coreografia di Neumeier è stata presentata nel 2003 ad Amburgo con interpreti Lloyd Riggins nel ruolo di Gustav von Aschenbach; Joëlle Boulogne in alternanza con Anna Polikarpova ...

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