Un recente articolo pubblicato sulla rivista americana Experimental Psychology suggerisce che i danzatori possiedono maggiore sensibilità nel percepire le emozioni nelle altre persone. Ciò è dovuto al controllo sviluppato dal ballerino sul proprio corpo, mezzo di espressione delle emozioni per chi danza. L’esperienza motoria nel movimento infatti modula la sensibilità comportamentale e fisiologica al movimento altrui. E’ questo che si intende quando si parla di empatia nella danza. La danza mette in connessione a livello profondo i ballerini con i loro compagni, i maestri o coreografi, e con il pubblico che assiste agli spettacoli. Tuttavia, questa sensibilità non si ‘riduce’ al momento in cui si danza, ma diventa qualcosa di radicato e profondo che permea l’intera esistenza del danzatore, con i suoi pro e i suoi contro. Essere sensibili ha un prezzo da pagare, si è più permeabili al dolore altrui, quindi si porta un carico emotivamente maggiore. Dall’altro lato, l’empatia è uno strumento prezioso per l’artista e per la persona. Nel mondo di oggi tutto corre velocissimo. Siamo talmente concentrati su noi stessi che non poniamo attenzione agli altri e invalidiamo il senso del vivere in società. Le esperienze artistiche generano un forte impatto e incoraggiano a sperimentare le ...
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