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Tag Archives: Sylvie Guillem

Il direttore artistico Julien Favreau “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Petite Mort di Kylian. Il Teatro del cuore? Tokyo Bunka Kaikan. Un romanzo da trasformare in balletto? Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il conte di Montecristo. Il costume di scena indossato che hai preferito? L’uccello di fuoco. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Un misto di parquet cerato, velluto, sudore, calore. La musica più bella scritta per balletto? Romeo et Juliette di Prokoviev. Il film di danza irrinunciabile? Center Stage. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Maurice Béjart e Sylvie Guillem. Il tuo “passo di danza” preferito? Jeté entrelacé. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Mayerling. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? William Forsythe. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi grazie e che l’arte della danza rimanga sempre viva. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? La danza è una disciplina completa che mobilita il corpo e la mente. Richiede un impegno totale, ma offre anche immense soddisfazioni e una libertà di ...

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Il Principal Dancer Oscar Chacon “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Ce ne sono diversi, ma questa volta mi limiterò a menzionare “La Fille Mal Gardée”. Il balletto contemporaneo prediletto? Sicuramente il “Boléro” di Maurice Béjart. Il Teatro del cuore? Il Théâtre de Beaulieu a Losanna. Un romanzo da trasformare in balletto? Medusa (ho un’idea particolare). Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Un film che non è ancora stato girato… “Il film della mia vita”, di Oscar Chacon. Il costume di scena indossato che hai preferito? I costumi di Gianni Versace per “The Presbytery” e “Dyonisios”. Quale colore associ alla danza? Rosso e nero. Che profumo ha la danza? L’odore della danza è il profumo dei fiori mescolato al legno e al sudore. La musica più bella scritta per balletto? Ce ne sono diverse… Trovo la “Nona” di Beethoven un dono all’umanità e quindi l’opera più splendidamente costruita per eccellenza. Il film di danza irrinunciabile? The Ones and the Others di Claude Lelouche. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Gil Roman. Il tuo “passo di danza” preferito? Piroette dalla quarta posizione. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Probabilmente Jorge ...

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La prima ballerina Marianna Suriano “allo specchio”

Il balletto classico preferito? “Il lago dei cigni”. Il balletto contemporaneo prediletto? Mi piace il lavoro di David Dawson. Il Teatro del cuore? Il Bolshoi di Mosca. Un romanzo da trasformare in balletto? “L’amore ai tempi del colera”. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? “Anastasia”. Il costume di scena indossato che hai preferito? I tutù di Aurora. Quale colore associ alla danza? Rosa cipria. Che profumo ha la danza? Della pece, del dietro le quinte che ha una fragranza tutta sua che non si può spiegare a parole. La musica più bella scritta per balletto? “Il lago dei cigni” e “Lo Schiaccianoci”. Il film di danza irrinunciabile? “Il ritmo del successo”. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov. Il tuo “passo di danza” preferito? Mi piacciono molto gli “adagi”. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? La principessa Aurora… perché ha un lieto fine! Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Balanchine, Forsythe hanno fatto delle coreografie che reputo molto interessanti. Ma ognuno a modo suo ha dato un grande contributo alla danza e alla sperimentazione di essa. ...

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La Péri (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Balletto pantomimico-fantastico in due atti e tre scene, La Péri fu coreografato da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier con Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti Camille Bos e Serge Peretti. La trama racconta una storia complessa basata su una favola persiana che narra di Iskender, il Re, il quale, rendendosi conto che i giorni della sua giovinezza erano finiti, vagò per l’Iran alla ricerca del Fiore dell’Immortalità. Quando giunse ai confini della Terra, trovò una Péri (serva dei Puri) addormentata nella sua veste di gioielli preziosi. Una stella brillava sopra la sua testa e nella sua mano brillava il Fiore. Iskender si chinò silenziosamente sulla Dormiente e, senza svegliarla, le prese il Fiore che ardeva tra le sue mani caldo come il sole di mezzogiorno. La ...

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L’Opéra di Parigi presenta “Souvenirs de Créations” su Mats Ek

In occasione della rinascita di Appartement e dell’80° anniversario di Mats Ek, l’Opéra National de Paris presenta la mostra Souvenirs de Créations: una selezione di costumi iconici, accessori dei suoi grandi balletti e fotografie sono esposti negli spazi pubblici dell’Opéra Garnier fino al 31 agosto 2025, per celebrare l’opera del grande coreografo e i suoi legami privilegiati con l’Opéra di Parigi. Iconico coreografo svedese, Mats Ek è celebrato all’Opéra Nazionale di Parigi dove le sue opere sono regolarmente sotto i riflettori. Il suo stile audace ed espressivo che rompe con l’estetica il balletto accademico ha avuto un impatto duraturo su diverse generazioni di ballerini della Compagnia con l’entrata in repertorio di Giselle (1993), La Maison de Bernarda e A Sort of… (2008), Carmen (2019) o le creazioni di Another Place (2019), Apartment (2000) e Boléro (2019). L’Opéra Garnier si veste dei colori di questo grande coreografo con una selezione di costumi e accessori iconici dei suoi grandi balletti (Carmen, Giselle, La Maison de Bernarda, Boléro…) esposti in spazi pubblici. Abiti atipici, tuniche insolite, una bambola meccanica o addirittura una vasca da bagno ci immergono nel mondo creativo e poetico di Mats Ek. La mostra propone pezzi provenienti dalle collezioni dell’Opéra ...

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Roberto Bolle compie 50 anni, auguri all’étoile dei due mondi

Una carriera straordinaria ha accompagnato fino ad oggi Roberto Bolle e chi lo ha seguito “passo dopo passo” nel suo ascendente percorso artistico. Acclamato in tutto il mondo è riuscito ad imporre l’arte della danza al centro dell’attenzione a beneficio del grande pubblico. Una strada costruita con rigore, disciplina, duro lavoro, tenacia, ma anche con una smisurata passione. Bolle via via ha conquistato nuovi spettatori e nuovi spazi rendendo popolare l’arte di Tersicore e rivelandosi un perfetto ambasciatore del balletto e della cultura italiana nel mondo, grazie all’innato talento e alle altrettanto innate doti, danzando in tutti i maggiori teatri, al fianco di grandi compagnie, di celebri ballerine (Carla Fracci, Alessandra Ferri, Eleonora Abbagnato, Melissa Hamilton, Darcey Bussell, Nicoletta Manni, Misty Copeland, Natal’ja Osipova, Polina Semionova, Sylvie Guillem, Ul’jana Lopatkina, Svetlana Zakharova, Marianela Núñez, solo per citarne alcune) e sotto la guida di acclamati coreografi, guadagnandosi negli anni numerose onorificenze, premi, menzioni e riconoscimenti. Applaudito come “il principe della danza” per la sua avvenenza e il fisico scultoreo che lo hanno elevato a ideale di bellezza, Roberto Bolle è il primo ballerino nella storia diventato contemporaneamente Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di ...

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Appuntamento imperdibile con “La danza dietro il sipario” [RECENSIONE]

Ospitata in uno dei Musei più belli di Milano, quello del Teatro alla Scala diretto da Donatella Brunazzi, con i suoi incredibili cimeli legati al tempio del Piermarini declinati sulle nove muse rappresentanti l’ideale supremo dell’Arte, la Mostra Lo sguardo nascosto a cura di Paola Calvetti e Livia Corbò nell’allestimento di Margherita Palli con le evocative fotografie di Gérard Uféras (Chevalier de l’Ordre des Art et des Lettres) affascina per i molteplici dettagli da esplorare. L’uso della luce, degli spazi, l’atmosfera, il collocamento e il percorso che abbraccia anche lo scenografico Ridotto Toscanini completa ogni affioramento. Il grande fotografo parigino attraverso i numerosi scatti (prevalentemente in bianco e nero) distilla una riflessione sulla memoria storica, ma soprattutto sul presente tra distanza e connessione. Le immagini includono momenti in prova, attimi di intimità e raccoglimento, sorrisi, riposi, compartecipazioni, distensioni, nel trascorrere del tempo che ognuno dei ballerini e delle ballerine con i maître, i coreografi e il direttore appaiono dalle profondità dei sensi riflettendo su alcuni dei nostri ricordi. Ricordi che diventano riflessioni sulla vita dietro le quinte prima di affrontare le luci della ribalta, sulle relazioni professionali e umane. Attimi importanti per molteplici aspetti della quotidianità. Uféras, in punta di piedi, ...

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“Una noche con la superstar Sergio Bernal” [RECENSIONE]

  Lo spettacolo, che presso lo splendido Teatro Municipale di Piacenza diretto da Cristina Ferrari è diventato Un pomeriggio con Sergio Bernal sotto l’attenta direzione artistica di Ricardo Cue (figura storica che ha lavorato con George Balanchine, Anthony Tudor, Martha Graham, Alvin Ailey, Maya Plisetskaya, Sylvie Guillem, Peter Schauffuss, Fernando Bujones, Irek Mukhamedov, Patrick Dupond, Carlos Acosta, Alina Somova, Natalia Osipova, Vladimir Shklyarov, Evgenia Obraztsova, Ivan Vasiliev, Alena Kovaleva, Angel Corella, Tamara Rojo, tra gli altri) in esclusiva italiana per Daniele Cipriani Entertainment ha posto in luce la netta propensione del carismatico Bernal nel catturare e incarnare la commistione tra la tradizione spagnola, l’accademismo classico, la passione del flamenco e il glamour… aspetti affascinanti quanto la musica stessa e il canto. La produzione è ricca di contrasti – luce e oscurità, movimento ed equilibrio – tanto da renderla un’opera ben calibrata nella struttura e mai didascalica. Ad apertura troviamo l’assolo Farruca del molinero, una coreografia di Antonio Ruiz Soler su musica di Manuel De Falla, dove la sensualità, il mistero, e la figura di Bernal vengono caratterizzati da una successione di curve e di ondulazioni come fossero il corso di un fiume che raggiunge in piena la massima intensità dell’emozione e ...

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Il ritorno coreografico di Sharon Eyal e Mats Ek all’Opéra di Parigi

Al Palais Garnier di Parigi per 17 rappresentazioni, dal 27 marzo al 18 aprile 2025, con una anteprima per i Giovani il 25 marzo 2025, sono di scena le coreografie Vers la mort di Sharon Eyal su musica di Ori Lichtik e Appartement di Mats Ek su musica del Fleshquartet con interpreti le Étoiles, Premières Danseuses, Premiers Danseurs e il Corpo di Ballo dell’Opéra diretti da José Martinez. Dopo Faunes, la coreografa israeliana Sharon Eyal ritorna con Vers la mort all’Opéra Nazionale di Parigi. L’ex ballerina e collaboratrice artistica della Batsheva Dance Company rielabora OCD Love del 2015 di cui propone una nuova versione per gli interpreti dell’Opéra. Ispirato da un testo dal poeta Neil Hilborn, un slammer americano affetto da disturbi ossessivo-compulsivi, l’opera mette in luce le difficoltà di amare. In Vers la mort danzeranno Naïs Duboscq, Caroline Osmont, Nine Seropian, Lydie Vareilhes, Marion Gautier de Charnacé et Mickaël Lafon, Yvon Demol, Maxime Thomas, Julien Guillemard, Loup Marcault-Derouard. Anche la complessità delle relazioni umane è uno dei temi di Appartment di Mats Ek. Non senza umorismo, si confrontano nei diversi quadri del balletto i personaggi alla loro solitudine attraverso gli oggetti del quotidiano come il bidet, la televisione o ...

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“Soirée Rudolf Nureyev” con sei danzatori dell’Opéra di Parigi

Ballerino geniale, Rudolf Nureyev ha lasciato il segno nella storia del Balletto dell’Opéra Nazionale di Parigi dirigendo la compagnia dal 1983 al 1993, facendo nascere un’intera generazione di stelle e arricchendo il repertorio con le sue reinterpretazioni delle coreografie di Marius Petipa (Don Chisciotte, Il Lago dei cigni, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta…).   La “Soirée Rudolf Nureyev” in scena all’Opéra di Massy (Francia) vede la produzione e la direzione artistica di Alexandra Cardinale (con il patrocinio della “Fondazione Rudolf Nureyev”) ed è eseguita dai giovani affermati ballerini dell’Opéra: Aurelien Gay (solista), Inès McIntosh (prima ballerina), Claura Mousseigne (solista), Francesco Mura (primo ballerino), Luciana Sagioro (solista), Rubens Simone (solista). L’evento in programma Domenica 26 gennaio alle ore 16 diventa così l’occasione per rendere un eccezionale tributo al “ballerino dei ballerini”, ripercorrendo il suo genio artistico, celebrando la sua leggendaria carriera, con estratti e “pas de deux” dalle sue iconiche creazioni.   Rudolf Nureyev ha letteralmente rivoluzionato l’Opéra di Parigi con una visione artistica e manageriale per l’epoca assolutamente innovativa. Ha favorito la rapida ascesa di una nuova generazione di straordinari danzatori diventati “stelle”, tra cui Sylvie Guillem, Élisabeth Platel, Isabelle Guérin, Manuel Legris, Charles Jude e Laurent Hilaire.   Rudolf ...

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