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Il primo ballerino Andrea Sarri “allo specchio”

Il balletto classico preferito?
Giselle.

Il balletto contemporaneo prediletto?
God and dogs di Jiří Kylián. Per me è stata un’esperienza bellissima. Mi piacerebbe tantissimo ballare la Sagra della primavera di Pina Bausch.

Il Teatro del cuore?
Ovviamente l’Opéra di Parigi. Ma anche il Teatro Massimo di Palermo. Teatro della città dalla quale vengo.

Un romanzo da trasformare in balletto?
Un romanzo che mi ha colpito di recente è La canzone di Achille di Madeline Miller. Penso possa essere una bella storia da reinterpretare.

Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Baarìa di Giuseppe Tornatore. O direi anche Il Gattopardo di Luchino Visconti.

Il costume di scena indossato che hai preferito?
I costumi all’Opéra di Parigi sono tutti bellissimi ma il costume che ho preferito è quello del secondo atto di Albrecht in Giselle perché è iconico e indossarlo è veramente emozionante.

Quale colore associ alla danza?
Multicolore. Perché la danza ha tante sfaccettature e tante sfumature diverse da esplorare. Che sia nella tecnica o anche nell’interpretazione.

Che profumo ha la danza?
Un misto tra libertà impegno e tanta dedizione.

La musica più bella scritta per balletto?
Difficile scegliere ma direi quella di Romeo e Giulietta scritta da Sergej Prokof’ev.

Il film di danza irrinunciabile?
Direi Billy Eliot perché è un film che abbiamo visto tutti almeno una volta.

Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Sylvie Guillem e Mikhail Baryshnikov.

Il tuo “passo di danza” preferito?
Il mio passo di danza preferito è l’Entrechat Six.

Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico?
Penso che uno dei ruoli che mi sarebbe piaciuto essere è quello di Basilio in Don Quichotte o Romeo in Romeo e Giulietta.

Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
William Forsythe.

Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Grazie di avermi scelto.

Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Appassionante, Impegnativa, Liberatoria.

Come ti vedi oggi allo specchio?
Dei giorni bene dei giorni male. Ma è normale avendo ogni giorno uno specchio davanti a sé. Ma sopratutto mi vedo orgoglioso del percorso che ho fatto fino ad ora.

Michele Olivieri

Foto di Julien Benhamou / OnP

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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