La direttrice della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma, già étoile nello stesso ente lirico, racconta il dietro le quinte della preparazione di questo balletto, in scena al Teatro Nazionale fino al 13 aprile I “suoi ragazzi” debuttano con una pietra miliare della danza classica, “Don Chisciotte”. Perché ha scelto questa pièce? L’ho scelto perché il Teatro ci ha dato questo spazio, la sala del Nazionale, e le nostre repliche sono quattro per il pubblico ed altrettante per le scuole. Nella scelta di un titolo è importante tenere conto a chi è destinato: questo è uno dei balletti di repertorio più importanti, è narrativo, pieno di luci e colori. Abbraccia, con le sue caratteristiche, il gusto di tutte le fasce d’età. Oltre ad essere uno spettacolo in cui i ragazzi si mettono alla prova, proprio perché è difficile, noi non abbiamo fatto sconti…è una formazione importantissima. Oltre a questo aspetto, il balletto trova anche il consenso del pubblico perché è un balletto allegro, colorato e di facile comprensione. I suoi ragazzi hanno età differenti e lei ha dovuto scegliere a chi affidare ruoli importanti. Il Don Chisciotte è energico, bisogna avere un carattere adatto al ruolo che si interpreta. Come ...
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