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Tag Archives: Uliana Lopatkina

La Bayadére: storia, personaggi, curiosità e trama

“La Bayadére” ovvero “la danzatrice del tempio” catalogato come “balletto-sinfonico” è uno di quei titoli che incarnano appieno la concezione della danza classica e della sua disarmante purezza grazie ad un racconto epico di amore e vendetta divina. Ambientato nell’antica India, indica un altrove dove l’esotismo si tramuta in un riflesso culturale che mira ad esaltare e ad imitare usi, forme, suggestioni e misteri di paesi lontani. Questo tema era particolarmente in voga nell’arte del balletto intorno al XIX secolo. Nel 1838 una compagnia di danzatori indiani fece tappa a Parigi con autentiche bayadere (termine coniato dagli occidentali – in special modo dai viaggiatori – in riferimento alle danzatrici indiane che si esibivano in feste e cerimonie religiose e profane) e l’interesse per l’esotico aumentò confermando il fascino delle genti europee nei riguardi dell’Oriente. Il balletto “La Bayadère” nella sua forma originale si dipana in quattro atti su musica di Léon Minkus e coreografia di Marius Petipa il quale si lasciò ispirare da più fattori: sicuramente dalle cronache lette sulla stampa nel 1875 a proposito della visita del Principe di Galles in India, senza tralasciare la suggestione tratta dal balletto “Sakountala” di suo fratello Lucien su libretto di Théophile Gauthier ...

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Balletti nell’arte coreografica: La morte del cigno

  In origine chiamato “Il cigno” o “Il cigno morente” è un assolo di Michel Fokine su un brano musicale firmato da Camille Saint–Saëns, tratto da “Il carnevale degli animali” (assolo per violoncello “Il Cigno”). Venne ideato e coreografato nel 1901 espressamente da Fokine per la grandiosa artista e prima ballerina Anna Pavlova che fu subito d’accordo. Per la sua interiorizzazione si ispirò ai cigni che aveva visto nei parchi pubblici e alla poesia di Alfred Lord Tennyson “The Dying Swan” scritta nel 1830. L’assolo con il titolo “Il Cigno” lo portò in scena al debutto in un Gala a Pietroburgo presso un circolo privato e in seguito il 22 dicembre 1907 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con il titolo definitivo “La morte del cigno”. Riscosse enorme successo grazie ai suoi celebri “pas de bourrèe suivi” e ai “ports de bras” che restituivano appieno il batter d’ali (in circa quattro minuti di esecuzione). La miniatura rappresenta la trasfigurazione esistenziale nell’ambito delle esperienze spirituali e ha trasmesso fin da subito empatia ed emotività allo spettatore. Una leggenda segnala che i cigni all’avvicinarsi della morte anziché spegnersi mestamente, emettano la felicità con canti maggiormente melodiosi e straordinari di quelli della loro ...

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Cambio ai vertici dell’Accademia Vaganova: arrivano Nikolai Tsiskaridze e Uliana Lopatkina

Continuano a tenere banco le vicende civili e burocratiche della danza russa, balzata agli onori della cronaca più per gli scandali che per l’arte in sé. La notizia dell’ultima ora è legata ad uno dei personaggi più controversi degli ultimi tempi, l’étoile Nikolai Tsiskaridze, che a quanto pare ricoprirà il ruolo di Rettore all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo al fianco del nuovo Direttore Artistico, l’étoile Uliana Lopatkina. A darne notizia è stato il Ministro della cultura Vladimir Medinskij. Tsiskaridze si è fatto interprete di una delle polemiche più aspre del panorama ballettistico mondiale, quella in merito all’attentato del direttore del Bolshoi Sergei Filin, colpito al viso con dell’acido solforico, riportando ustioni di terzo grado e lesioni agli occhi. I sospetti si riversarono subito su Nikolai Tsiskaridze, rivelatosi poi del tutto estraneo alla vicenda, sia per l’antagonismo con Filin legato alla nomina di direttore artistico del Bolshoi, sia per le dichiarazioni dello stesso Tiskaridze che mise in discussione l’effettiva importanza dell’aggressione e dei danni subiti. A gettare ombre sulla scelta dell’étoile del Bolshoi il ruolo giocato da Valerij Gergiev che dopo aver criticato il valore artistico dell’Accademia Vaganova, inimicandosi non poche persone all’interno della stessa Accademina, pare sia stato l’artefice della ...

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