Al Teatro Massimo di Palermo in scena “Biancaneve”, la nuova creazione per il Corpo di ballo della Fondazione firmata dal direttore Jean-Sébastien Colau e da Vincenzo Veneruso che rinnovano il loro sodalizio artistico dopo il grande successo dello Schiaccianoci dell’anno scorso. Un balletto-concerto in stile classico, narrativo, che ripercorre e in parte riscrive la fiaba dei Fratelli Grimm, con un lieto fine riservato a Biancaneve e al più umano Cacciatore, che prende il posto del Principe azzurro. La coreografia è danzata sulle note del celebre Concerto per pianoforte n. 2, della Rapsodia su un tema di Paganini e della Sinfonia n.2 di Sergei Rachmaninoff, rendendo così omaggio al grande compositore in occasione dei 150 anni dalla nascita. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo dirige Danila Grassi, mentre al pianoforte si alternano nelle recite i due giovani solisti Alberto Ferro (15, 17, 20, 22) e Davide Ranaldi (16, 19, 21, 23). Le scenografie e i fondali dipinti, creati nei laboratori scenografici del Teatro Massimo guidati da Christian Lanni e Stefano Canzoneri, sono di Apolonia Polona Loborec; i costumi di Cécile Flamand, le luci di Maureen Sizun Vom Dorp. Assistente alla coreografia è Guido Sarno. In scena si alternano tre cast che impegnano 45 ballerini nel corso delle otto recite, in programma fino al 23 dicembre. L’antefatto vede la principessa Biancaneve rimanere orfana prima di madre e poi anche del padre, ...
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