Dopo la pausa estiva, l’impegno degli artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala sotto la direzione di Frédéric Olivieri si concentrerà sul prossimo appuntamento in scena: dal 22 settembre al 3 ottobre, il Trittico Lander / Kylián / Béjart, con capolavori, di diverse epoche del Novecento, simbolo della originalità stilistica e creativa dei loro autori: Études di Harald Lander, che torna alla Scala a 24 anni dall’ultima messa in scena, Petite Mort di Jiří Kylián e Boléro di Maurice Béjart.
Tre capolavori, di diverse epoche del Novecento, in omaggio all’arte della danza e ai danzatori, che sublimano il loro impegno quotidiano nelle emozioni dei balletti che riportano in vita, entrando nel linguaggio e nella creatività dei grandi Maestri e nella loro originalità stilistica.
Simbolo ne è Études di Harald Lander, raffinata rappresentazione del lavoro dei danzatori dai difficili anni di formazione verso la perfetta fusione di arte e tecnica.
Quella che viene esaltata anche nel gioiello coreografico di Jiri Kylián Petite Mort, su due tra i concerti più belli e famosi di Mozart e nella potente sensualità e intensità trascinante del balletto-icona di Béjart sul Boléro di Ravel, cuore pulsante del trittico, che ritrova sul mitico tavolo rotondo l’étoile Roberto Bolle.
Michele Olivieri
Foto di Andrea Tamoni Archivio Teatro alla Scala
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