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Un’opportunità unica e innovativa per l’Italia

Inform-azione di Joseph Fontano

Gentili lettori inizio questo quinto appuntamento della rubrica Inform-Azione rispondendo in modo chiaro e semplice a una lettera ricevuta da una danzatrice che mi ha posto alcune domande.

 

Cara Emanuela,

ti ringrazio per i complimenti sulla nuova rubrica da me curata, ma soprattutto di aver condiviso con me il tuo percorso didattico e professionale come allieva, danzatrice e docente.

(Emanuela)“la ringrazio fortemente per la nascita della rubrica Inform-Azione, dove penso sia una bellissima occasione di condividere pensieri e dubbi che molto spesso sono presenti nel nostro settore. Ogni grandissimo artista ha dato una propria chiara definizione di ciò che per egli significhi la parola danza.

L’occasione di poter scrivere in una rubrica, nasce dalla genialità del giornaledelladanza.com che ha voluto accogliere le mie opinioni su argomenti che non sempre sono discussi apertamente ma riguardano la nostra vita all’interno del settore danza. Poter stare in rete e online con argomenti che di solito non si affrontano, è una grande opportunità per diffondere la voce della danza che spesso non trova “spazio”.

Quando mi fanno la domanda Maestro che cose per lei la danza? io replico dicendo che non posso identificare cos’è la danza, poiché cerco tutti i giorni attraverso il mio lavoro questarte.

(Emanuela) “secondo Lei i licei coreutici quali possibilità aprono ai giovani studenti italiani che intendono iscriversi, e quali ne porta agli insegnanti diplomati all’Accademia? Sono ancora pochi i licei coreutici presenti in Italia. Cosa bisogna fare per riuscire ad aprirne di più?”

 I licei coreutici sono, e sono stati per molto tempo motivo di discussione tra gli operatori del settore. Apparentemente potrebbe sembrare un’opportunità unica e quasi innovativa per l’Italia, ma tra la buona volontà nel voler creare cose nuove, e gli aspetti burocratici dei progetti educativi di questo genere, purtroppo vincono sempre i Ministeri. E’ stato speso molto tempo nella progettazione dei licei coreutici musicali, e a mio parere molto meno tempo per il raggiungimento dello scopo finale del percorso educativo stesso.

E’ fondamentale fare un passo indietro. Prima della creazione dei licei coreutici il Ministero ha creato due percorsi formativi, cioè uno per diventare docente di tecnica della danza classica, e uno per la tecnica della danza contemporanea. Questi corsi sono interamente affidati all’Accademia nazionale di danza sito in Roma. Tali percorsi chiamati “specializzazioni”, rilasciano dopo due anni di frequenza un diploma accademico di secondo livello (legge 21 dicembre 1999, n. 508 sito: http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0098Normat/1128Riform_cf4.htm).

Solo e unicamente con il titolo rilasciato dall’AND si può accedere alle graduatorie per poter eventualmente insegnare presso uno dei pochi licei operativi o in quelli che si attiveranno.

Lo scopo del liceo coreutico non è solamente per formare una preparazione professionale per diventare dei danzatori, anzi e forse e sopratutto per portare a più persone possibili la conoscenza dellarte coreutica a livello nazionale. Vedremmo alla fine di quest’anno che risultatati hanno avuto i licei, poiché alcune scuole sono al loro quinto anno.

I licei creano un veicolo di lavoro per gli studenti che hanno conseguito la laurea di secondo livello in arte coreutiche. Inoltre i licei sono e saranno un vivaio non solo di danzatori però gli allievi potrebbero proseguire eventualmente con dei corsi universitari. Il Liceo è il luogo, dove la scuola sta creando un pubblico forse più critico di prima. Certamente la creazione dei licei è un passo positivo e probabilmente servirà avere più attenzione agli esami d’ammissione per aumentare sempre di più la qualità degli allievi.

Italia dovrà cominciare a investire non solo nella danza che si trasmette sul palcoscenico, anzi dovrà con immediatezze rendersi conto che è fondamentale adesso aprire più licei e più accademie in Italia e non lasciare il compito all’unico istituto preposto a Roma sul colle Aventino. Ci sono delle eccellenze di alcuni enti lirici che potrebbero essere un domani le nuove accademie del futuro. E’ auspicabile una revisione della riforma in molti dei suoi aspetti, però questo potremo affrontare in un altro articolo.

Insieme possiamo condividere idee e esperienze con un pubblico sempre più vasto. Inviate per mail le vostre esperienze, domande e eventuali proposte riguardo il settore danza. Apriamo insieme un dialogo Inform-Azione.

 

Joseph Fontano

www.giornaledelladanza.com

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