“Violetta contro tutti”, recita il programma della serata del 14 marzo al Teatro Toniolo di Mestre, in cui andrà in scena il balletto Traviata di Monica Casadei per la compagnia Artemis Danza.
Una compagnia, quella di Artemis Danza, che nasce nel 1994 in Francia per iniziativa della coreografa Monica Casadei (coreografa cresciuta oltre che in scuole italiane al The Place di Londra e poi a Parigi) e che torna in Italia a fine anni ’90 in residenza coreografica al Teatro Due – Teatro Stabile di Parma e Reggio Emilia, guadagnandosi poi numerosi premi nazionali e internazionali. È proprio durante questa residenza che maturano i progetti legati anche alla tradizione del melodramma italiano, e in particolare a Giuseppe Verdi.
Prima parte di un trittico pensato per il bicentenario verdiano, che si propone di tradurre in danza i melodrammi più celebri (da Traviata appunto, a Rigoletto, al binomio con Wagner in La doppia notte. Aida e Tristan) questo balletto colpisce per la forza delle immagini che rendono ancora più tragiche e vere le storie dei melodrammi. Storie che dietro all’abbagliante ricchezza di abiti, feste e gioielli, denunciano i lati oscuri della società dell’epoca. E forse non solo dell’epoca, dato che nella coreografia fisica e intensa, giocata in una serie di controcanti, contrappunti come fosse una partitura, si reclama anche il diritto alla libertà dell’amore di Violetta.
Ed è proprio per rendere i temi della storia ancora più contemporanei, che questa coreografia si basa su un nuovo punto di vista: la storia è letta dalla parte di Violetta, donna al centro di una società maschilista, interpretata da un coro vestito di nero (come nelle tragedie greche classiche, dove il coro era anche voce della collettività, ma qui è una collettività negativa, che giudica e distrugge), mentre la protagonista, spezzettata come il suo cuore, tra il bianco puro e il rosso come l’amore, combatte per poter essere vera.
Danza e opera duettano così, in un “corpo a corpo” pari a quello tra singolo e società, tra pubblico e privato: un pubblico incarnato dal vecchio Germont che schiaccia il debole Alfredo, non certo eroe tragico e sfortunato, ma personaggio privo di spessore anch’egli parte del coro.
Ma a differenza di quello che accade al povero Alfredo, la società non riesce a schiacciare le tante Violetta in scena, che esplodono in un ultimo grido di energia, d’amore e di dolore nell’ “Amami Alfredo” posto alla fine del balletto, perché al centro c’è quell’ “è tardi!”, che per Artemis Danza è la chiave di lettura del personaggio. Un personaggio monumentale, come gli specchi in scena, come la storia in scena.
ORARI&INFO:
Traviata – Artemis Danza
14 marzo, ore 21.00
Teatro Toniolo, Piazzetta C.Battisti 1, Mestre
www.culturaspettacolovenezia.it/toniolo
Greta Pieropan
Foto: Paolo Bonciani – Compagnia Artemis Danza