Un racconto inedito di una delle tragedie dello scorso secolo viene reso danza: un lavoro a dir poco magistrale, creato ed eseguito con pazienza e totale dedizione di Ea Sola, nota coreografa franco-vietnamita. I prossimi 27 e 28 Giugno porterà, in prima assoluta, al Napoli Teatro Festival Italia una nuova versione del suo celebre Sécheresse et Pluie (Siccità e Pioggia): artista riconosciuta e omaggiata dalla danza internazionale, Ea Sola ha creato, fin dai primi anni Ottanta, degli happening sul tema della memoria del corpo.
Dopo cinque anni di ricerche condotte insieme a individui anonimi (vittime di guerra, contadini), nel 1995 ha presentato Sécheresse et Pluie, lavoro- racconto sulla guerra in Vietnam, tragedia che ha colpito il paese dal 1960 al 1975. Le 14 danzatrici non professioniste erano donne di età compresa tra i 55 e gli 80 anni che durante la guerra avevano dovuto imbracciare il fucile per entrare nella resistenza.
Queste donne, provenienti dalla provincia di Thai Binh, conoscevano solo una danza, la danza del loro paese, ma nella coreografia, hanno lavorato su gesti “ancestrali” di cui ancora oggi abbiamo memoria. Per la nuova versione di questa pièce ha, però, incontrato altre donne vietnamite: donne che durante la guerra non hanno imbracciato il fucile ma che, al fronte, hanno consolato i soldati con il loro canto. La loro arma era la loro voce.
È così che l’interesse di Ea Sola, sviluppatosi a partire dalla “memoria di guerra”, giunge alla “memoria del mondo”: “I miei lavori sulla “memoria di guerra”, dal 1991 al 1995 – rivela l’artista – possono essere considerati come le premesse di una serie di performance – drammaturgiche e visive –, a cui ho dato vita tra il 1996 e il 2010, per raggiungere, appunto, un’altra memoria”. E se nella prima versione la coreografa cercava di comprendere le ragioni di qualsiasi guerra, ora in questi settancinque minuti l’attenzione approda al rapporto tra uomo e natura.
Protagonisti della drammaturgia sono, infatti, il Sole e la Pioggia che, deliziandosi del loro potere, bruciano e inondano la terra, abitata dall’Anonimo che attraversa i campi, cantando il proprio dolore. Udendo il suo lamento, il Sole e la Pioggia comprendono l’ingiustizia che provocano e decidono, per far cessare questo caos, di creare le stagioni. Dalle riflessioni che Ea Sola ha trasformato in danza emerge una profonda e intensa contaminazione tra tradizione e contemporaneità, tra memoria del passato e sguardo verso il futuro.
Una coreografia sui generis ma che, finalmente, riesce a portare sui palchi italiani un racconto vero, vissuto ma soprattutto vivo, nelle memorie di ciascuno di noi. Un inno all’introspezione e alla riflessione perché, molto spesso, ci dimentichiamo che la guerra è molto vicina a noi…e non ne siamo abbastanza consapevoli. Lasciamo che sia la danza a “parlare” e che ci racconti una storia, vera.
ORARI & INFO
27 e 28 Giugno ore 20.30
Teatro San Ferdinando
Piazza Eduardo De Filippo, 20
Napoli
Valentina Clemente
Foto di Le Anh