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Addio a Franco Zeffirelli, icona della cultura mondiale

Franco Zeffirelli
Franco Zeffirelli

Si è spento a Roma, all’età di 96 anni, Franco Zeffirelli, sceneggiatore, attore, regista, vera icona della cultura che ha scritto una delle pagine storiche più importanti del teatro e del cinema italiano. A darne la notizia la Fondazione Zeffirelli, che ha rilasciato la seguente comunicazione: Si è spento serenamente pochi minuti fa Franco Zeffirelli. Era nato a Firenze 96 anni fa. La scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia. Seguiranno altre informazioni sul luogo e la data delle esequie. Il Maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze.

Nato il 12 febbraio 1923, dopo aver collaborato da giovane con Luchino Visconti (La terra trema e Senso) e Antonio Pietrangeli (Il sole negli occhi), esordì come regista negli anni Cinquanta nell’opera. Alla Scala di Milano nel 1954 cura la regia di La Cenerentola e di L’elisir d’amore, nel 1955 Il Turco in Italia, nel 1957 La Cecchina, ossia La buona figliuola, nel 1958 Mignon e nel 1959 Don Pasquale. Al Teatro Verdi di Trieste nel 1958 cura l’allestimento di Manon Lescaut e al Royal Opera House, Covent Garden di Londra, nel 1959 Lucia di Lammermoor, nel 1961 Cavalleria rusticana e Pagliacci.

Nel cinema esordì nel 1957 con la commedia Camping del 1957.  Negli anni ’60 si distinse soprattutto per gli allestimenti delle opere teatrali di William Shakespeare e per le trasposizioni cinematografiche de: La bisbetica domata e Romeo e Giulietta.  Negli anni Sessanta disegna i costumi di Joan Sutherland per La Traviata al Covent Garden e cura la regia de Le astuzie femminili, Lo frate ‘nnamorato, La Bohème, Aida, La Traviata (La Scala), Alcina e Lucia di Lammermoor (Teatro La Fenice di Venezia), Rigoletto, Falstaff (Trieste), L’elisir d’amore (Glyndebourne Festival Opera), Falstaff, Don Giovanni e Alcina e, nel 1964, Rigoletto e i puritani (Londra).

Nel 1963 cura la regia de La Bohème (che fino al 2014 va in scena 410 volte) Al Wiener Staatsoper e al Metropolitan Opera House di New York cura l’allestimento di Falstaff (1964) la prima assoluta di Antony and Cleopatra di Samuel Barber di cui è anche il librettista (1966). Si impose all’attenzione internazionale in campo cinematografico grazie a due trasposizioni delle opere shakespeariane: La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968).

Nel 1966 realizzò un documentario sull’alluvione di Firenze. Sempre negli anni ‘60 diresse alcuni spettacoli memorabili nella storia del teatro italiano, come l’Amleto con Giorgio Albertazzi, Chi ha paura di Virginia Woolf? con Enrico Maria Salerno e Sarah Ferrati, La lupa di Giovanni Verga con Anna Magnani.

Nel 1977 divenne noto al grande pubblico grazie a Gesù di Nazareth e continuò a curare celebri allestimenti, tra cui Cavalleria rusticana per il Metropolitan di New York, Otello e Un ballo in maschera per La Scala, Don Giovanni e Carmen a Vienna, La Fille du Regiment al Grand Théâtre di Ginevra. Nel 1971 diresse Fratello sole, sorella luna, una poetica rievocazione della vita di Francesco d’Assisi. Nel dicembre del 1974 cura la regia televisiva in mondovisione della cerimonia di apertura dell’Anno Santo.

Nel 1976 torna a collaborare col Teatro alla Scala di Milano allestendo ancora una volta la sua celebre Aida, diretta da Thomas Schippers, con Montserrat Caballé e Carlo Bergonzi e nello stesso anno firma regia e scene di una storica edizione di Otello di Giuseppe Verdi che inaugura la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano, con la direzione di Carlos Kleiber e protagonisti Plácido Domingo, Mirella Freni e Piero Cappuccilli. Tra gli anni ‘80 e ‘90 continua la sua straordinaria carriera nei teatri di tutto il mondo.

Indimenticabile la sua versione cinematografica de La Traviata con Ekaterina Maximova e Vladimir Vasiliev nel 1982. Il suo legame con il mondo della danza fu consolidato anche dalla grande amicizia con Rudolf Nureyev, che molte volte fu suo ospite nella sua celebre villa a Positano e con la Grande Signora della Danza: Carla Fracci e suo marito Beppe Menegatti.

Nel 1993 torna al cinema con Storia di una capinera, da Giovanni Verga. Tra il 1996 e il 1999 ha diretto i film Jane Eyre e Un tè con Mussolini. Nel 2002, sempre per il grande schermo, realizza Callas Forever e prosegue la sua incessante attività tra l’Italia e gli USA: fino al 2014 sono oltre 800 gli spettacoli con la sua regia andati in scena al Met.  Il 24 novembre 2004 è stato nominato dalla Regina Elisabetta Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico (KBE).

Nel 2006 ha curato il suo quinto allestimento dell’Aida interpretata da Violeta Urmana per l’inaugurazione del Teatro alla Scala. Nel 2007 è andato in scena il suo nuovo allestimento de La traviata di Giuseppe Verdi per il Teatro dell’Opera di Roma, con direzione d’orchestra Gianluigi Gelmetti, soprano Angela Gheorghiu, baritono Renato Bruson, tenore Vittorio Grigolo.

Zeffirelli ha vinto ben 5 David di Donatello e la sua incessante carriera costellata di successi consente di annoverarlo tra i registi più amati ed affermati in Italia e all’estero. Le sue opere hanno sempre avuto un fortissimo impatto emotivo sul pubblico. Personalità artistica di grande calibro e spessore, lascia un vuoto immenso nel panorama artistico internazionale e nel cuore di coloro che lo hanno tanto amato.

Franco Zeffirelli e Carla Fracci

Lorena Coppola

www.giornaledelladanza.com

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