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Lettera alla Danza di Rudolf Nureyev: Io sto morendo, e ringrazio Dio per avermi dato un corpo per danzare

  Non è stato soltanto il più grande ballerino del novecento, ma anche l’artefice di una profonda trasformazione della danza classica, sicché oggi chiunque calchi un palcoscenico non può dimenticare il segno da lui lasciato, con il quale deve inevitabilmente confrontarsi. La Morte di Rudolf Nureyev, il 6 gennaio del 1993, ha creato nel mondo della danza un vuoto immenso, che difficilmente sarà colmato. E’ stato spesso definito un “genio della danza” e anche “l’erede naturale di Nijinsky”, il grande danzatore russo degli inizi del XX secolo e innovatore della coreografia. Nureyev, in effetti, esaltò la figura del ballerino maschio, così come aveva fatto Nijinsky mezzo secolo prima. Nella lettera che segue ritroviamo tutto l’amore, la passione del celebre danzatore, un omaggio viscerale alla danza che è stata la sua vita, e che ha fatto sognare tutti noi!   Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza. Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consunte ai piedi, con ...

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Teatro dell’Opera di Roma a tutta danza in “La bella addormentata” con Marianela Nuñez e “Le Parc” con Eleonora Abbagnato

Il Teatro digitale del Teatro dell’Opera di Roma, dopo le prime quattro settimane di programmazione, propone ogni giorno, senza soluzione di continuità, un nuovo appuntamento: una ampia e varia selezione, a titolo gratuito, degli spettacoli applauditi nelle ultime stagioni, sul canale youtube del teatro. Si Parte con il balletto più classico del repertorio romantico, La bella addormentata che, grazie alla musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, non smette mai di far sognare il pubblico di grandi e piccoli. La versione è quella di Jean-Guillaume Bart, andata in scena nel settembre 2018, con Marianela Nuñez, principal dancer al Royal Ballet di Londra, per la prima volta al Teatro dell’Opera, e Vladislav Lantratov, con le magnifiche scene e i preziosi costumi di Aldo Buti. (Giorni di programmazione: mercoledì 15 e sabato 18 aprile). Per gli amanti della danza un titolo che è da subito diventato un’icona della nuova danza di fine ottocento, Le Parc che Angelin Preljocaj – coreografo francese d’origine albanese appartenente alla seconda generazione della “nouvelle danse” – ha creato per i ballerini dell’Opéra di Parigi. Al Costanzi è andato in scena nel maggio 2016 con Eleonora Abbagnato e Stéphane Bullion protagonisti dei raffinati e delicati giochi nei sentieri dell’amore. (Giorni di programmazione: mercoledì 22 e sabato 25 aprile). Sara ...

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Julio Bocca: sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino

Julio Bocca argentino, danzatore tra i più brillanti e irripetibili della scena mondiale, con le sue performance perfette ha incantato e sedotto le platee dei teatri più importanti, diventando nell’immaginario di tutti una stella, un’icona della danza mondiale. Gentile Julio, andando indietro nel tempo quali sono i primi ricordi che affiorano legati alla danza? Com’è nata questa sua nobile passione? Mio nonno era italiano, nella nostra casa c’è sempre stata l’arte. Vengo da una famiglia della classe media, mio nonno ha fatto studiare a mia madre il piano, il violino, la danza. L’arte è sempre stata al primo posto nella mia famiglia, sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino. Quali sono i ricordi più belli legati a tutto il periodo alla scuola di ballo del Teatro Colòn? La prima scuola che ho frequentato è “Expresión Corporal”, la Scuola Nazionale di Danza qui a Buenos Aires. Ho iniziato a 7 anni. Il mio maestro era un ballerino del Teatro Colòn, e ha proposto a mia mamma di presentarmi lì. Sono andato a fare l’audizione quando avevo 8 anni, ma per entrare il limite era di 10. Essendo l’unico uomo mi hanno preso comunque ...

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Roberto Bolle alla chiusura dei Giochi Olimpici Invernali 2026

  Roberto Bolle sarà il volto principale della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici Invernali Milano‑Cortina 2026, in programma il 22 febbraio 2026 nell’Arena di Verona. L’evento, dal titolo Beauty in Action, unirà sport, arte e cultura in una cornice storica unica, trasformando l’anfiteatro romano in un palcoscenico globale. Bolle, che da sempre porta la danza classica oltre i confini dei teatri, ha commentato: «L’Arena di Verona è un luogo che amo profondamente. Essere parte di questa cerimonia è un’emozione unica, un’occasione per mostrare la bellezza in movimento a tutto il mondo». La sua presenza sottolinea il ruolo della danza come linguaggio universale, capace di emozionare e unire, anche in contesti sportivi di grandissima portata. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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Aterballetto per la prima volta in Sudafrica

Per la prima volta nei suoi quasi 50 anni di storia, Aterballetto è in tournée in Sudafrica. Il tour dall’8 al 12 novembre è all’interno del progetto ITALIA DANZA, una co-progettazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale (MAECI) e del CCN/Aterballetto, con il prezioso supporto dell’Ambasciata d’Italia a Pretoria e dell’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, che renderanno possibile l’accesso gratuito a tutte le date. Sabato 8 novembre h 18:30 UJ Arts & Culture – University of Johannesburg Corner of Kingsway Ave and, University Rd, Auckland Park, Johannesburg Lunedì 10 novembre h 18:00 The Adam Small Theatre – Stellenbosch University 15 Victoria St, Stellenbosch Central, Stellenbosch, 7602, Sudafrica Mercoledì 12 novembre h 18:30 The Fairtree Atterbury Theatre – Pretoria 4 Daventry St, Lynnwood Manor Tre città sudafricane — Johannesburg, Stellenbosch e Pretoria — ospiteranno la danza di Aterballetto con lo spettacolo DREAMERS, composto da tre coreografie che rappresentano tappe fondamentali del percorso artistico di Aterballetto e il suo sostegno a coltivare una nuova generazione di coreografi. La serata si apre con Preludio di Diego Tortelli, coreografo con cui la compagnia collabora da anni: una dedica al corpo, una preghiera in movimento sulle note intense di Nick Cave. ...

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Al Teatro Coccia di Novara arriva l’intramontabile “Giselle”

Sabato 8 novembre (ore 20.30) e Domenica 9 novembre (ore 16.00) al Teatro Coccia di Novara è di scena Giselle, su musiche di Adolphe-Charles Adam con la regia e coreografia di Alessandro Bonavita in una produzione firmata da International Ballet Company Italia. Un villaggio in autunno, durante il Medioevo. Gli abitanti si preparano per la festa del raccolto. Il guardiacaccia Hilarion è innamorato della bella Giselle, sta per bussare alla sua porta quando si accorge dell’arrivo di qualcuno. Entrano due uomini: il Conte Albrecht ed il suo scudiero Wilfred. Anche Albrecht è innamorato di Giselle e si è travestito da Loys, un giovane contadino. Appare Giselle che danza con gioia, aspettando l’arrivo di Loys, Albrecht entra in scena e i due innamorati danzano insieme. Irrompe Hilarion, geloso della loro unione. Entrano gli abitanti del villaggio e iniziano a danzare. Bertha, la madre di Giselle, riporta la figlia a casa. Hilarion vorrebbe avvertire Giselle che qualcuno la sta ingannando, ma il corno annuncia la venuta di qualcuno, si nasconde nella casa di Albrecht. Arriva un gruppo di nobili, tra cui il Duca di Curlandia e sua figlia Bathilde, promessa sposa di Albrecht. Gli abitanti del villaggio offrono loro ristoro. Giselle rimane incantata da ...

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Il cigno: icona senza tempo tra eleganza e trasformazione

Il cigno, con il suo portamento elegante e il fascino etereo, ha attraversato la storia della danza come simbolo di bellezza, mistero e trasformazione. Non è solo un animale da osservare nei laghi o nei giardini: nei palcoscenici del balletto, il cigno diventa linguaggio, emozione e mito incarnato. Fin dall’antichità, il cigno è stato carico di significati simbolici. Nella mitologia greca, la sua immagine è legata a Zeus e a leggende di metamorfosi, mentre nella tradizione europea diventa emblema di purezza, fedeltà e magia. Questi archetipi hanno trovato naturale collocazione nella danza, dove il movimento corporeo traduce in gesto ciò che la parola non può raccontare. Il cigno entra prepotentemente nel repertorio del balletto romantico del XIX secolo, raggiungendo la sua consacrazione con Il lago dei cigni. La figura di Odette/Odile, bianca e nera, fragile e ingannevole, trasforma il palcoscenico in uno specchio di emozioni. La coreografia del cigno, con braccia arcuate e movimenti fluidi che richiamano le ali, diventa simbolo di leggerezza, grazia e tensione drammatica. Non a caso, questo ruolo è considerato una delle prove più complesse per una ballerina: richiede perfetta fusione tra tecnica e capacità narrativa. Il cigno nel balletto non è mai solo ornamento scenico: ...

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“Bolle and Friends” al TAM – Teatro Arcimboldi Milano

Dal 14 al 16 novembre 2025, il TAM – Teatro Arcimboldi Milano ospiterà una nuova edizione di Bolle and Friends, format ideato e curato da Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre. L’evento, ormai consolidato nel panorama internazionale, si configura come una piattaforma di riflessione e confronto sulle modalità di coesistenza e di tensione, tra la grammatica del balletto classico e le scritture coreografiche contemporanee. Originariamente concepito come gala, Bolle and Friends ha progressivamente ridefinito la propria identità, evolvendo verso un dispositivo curatoriale compiuto. L’intervento di Bolle come direttore artistico si distingue per una visione che supera la mera selezione di brani e interpreti, per approdare a una progettualità estetica e concettuale capace di articolare, all’interno di un unico spazio performativo, diversi livelli di temporalità, linguaggio e gesto. Ogni edizione si struttura come un campo dinamico in cui la tradizione accademica è sottoposta a processi di riscrittura, decostruzione e riattivazione attraverso le poetiche del presente. Il programma 2025, il cui cast è ancora in via di definizione, si prospetta come un itinerario coreografico eterogeneo e stratificato, in cui la linearità narrativa del repertorio ottocentesco convive con le estetiche frammentarie e processuali della ...

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A Milano in mostra il “Bacchanale” di Dalí per l’omonimo balletto

La mostra I Tre Grandi di Spagna: tre visioni, un’eredità, ospitata alla Fabbrica del Vapore di Milano dal 1°novembre 2025 al 25 gennaio 2026, racconta la nascita e l’evoluzione di alcune tra le più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere di tre dei suoi massimi protagonisti: Pablo Picasso, Joan Miró e Salvador Dalí. Si tratta di una produzione esclusiva, un’esposizione mai realizzata prima e concepita appositamente per lo spazio milanese, che offrirà al pubblico un percorso inedito e irripetibile nel cuore della modernità artistica. Numerose opere su carta, incisioni e stampe, al centro della mostra documentano il massimo comune denominatore che ha caratterizzato la formazione e lo svolgimento dell’arte di tre indiscussi protagonisti del Novecento. Tre personalità uniche, tre sguardi indipendenti e innovativi, un’eredità comune che ha segnato in modo indelebile l’arte moderna, generando simboli, forme e linguaggi che ancora oggi influenzano la cultura visiva contemporanea. La mostra è curata da Joan Abelló, con Vittoria Mainoldi e Carlota Muiños, prodotta da Comune di Milano, Fabbrica del Vapore e Navigare s.r.l, patrocinata dal CIU-UNION QUADRI, e gode delle approvazioni di Succession Picasso, Succesió Miró, Salvador Dalí, Gala Salvador Dalí Foundation. Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe ...

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La passione è il cuore pulsante della danza, richiede equilibrio e maturità

  La passione è un motore potente che conduce il danzatore oltre i limiti. Non si tratta di una semplice inclinazione, ma di una forza che spinge a superare ostacoli fisici e mentali, spesso mettendo da parte il naturale istinto di auto conservazione. In sala prove e sul palcoscenico nasce una dedizione che va oltre la ricerca della perfezione: il ballerino si mette costantemente in discussione, accetta il disagio e affronta la fatica come parte integrante del percorso artistico. Questa tensione positiva verso il miglioramento genera risultati straordinari, ma non è priva di rischi. Il desiderio di superare un limite, di correggere un errore o di raggiungere un ideale a volte porta a ignorare i segnali del corpo. Dolori, infortuni, stanchezza vengono minimizzati in nome di un obiettivo prioritario. Il rischio è che il danzatore confonda il coraggio di mettersi in gioco con la trascuratezza verso se stesso. Proprio in questa dialettica tra slancio e prudenza però risiede e si rivela la forza della passione. Se ben gestita, diventa uno stimolo per la creatività e la resilienza. Il segreto è sapersi ascoltare. Se il danzatore ci riesce e riconosce i propri limiti senza arrendersi a essi, trasforma la passione in una ...

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“Apriamo le gabbie”: la rassegna di danza e arti a Milano

Dal 7 al 16 novembre il PACTA Salone di Milano ospita la rassegna di danza APRIAMO LE GABBIE 2025, su danza e arti a tecnica mista, giunta alla sua V edizione, a cura di Annig Raimondi, Elisabetta Miracoli in collaborazione con Circuito CLAPS. Quest’anno la rassegna è intitolata FORMA UMANA E DANZA, in quanto vuole condurre alla scoperta della danza come espressione della parte più profonda e ancestrale del nostro essere. Danza come fenomeno pensato, non solo come atto performativo, quanto come risposta del corpo umano all’incontro con l’essere e con l’altro, col disvelarsi dell’esperienza mitica nel mondo attraverso contaminazioni moderne. Nata dalla volontà di dare spazio a giovani danzatori, coreografi e performer in un palcoscenico insolito, capace di accogliere progetti interdisciplinari, la rassegna ospita oggi ben 16 titoli che intrecciano danza, arti visive, musica e fotografia, con l’obiettivo di far conoscere nuove estetiche e tematiche della danza nazionale, soprattutto lombarda, che si incrocia con influssi internazionali. Il PACTA Salone diventa così un luogo di sperimentazione, in cui corpo, spazio e linguaggi artistici si fondono per proporre nuove forme di ricerca scenica in collaborazione con Collettivo Riflessi, Sanpapié, PeryPezye Urbane, collettivo Emæ, Università di Avignone (Laboratorio ICTT), Compagnia XE, DRAC ...

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“Romeo e Giulietta”: Prokof’ev si fa gesto al Regio di Torino

La danza è un appuntamento che scandisce da sempre la Stagione del Regio, un rito collettivo che torna e si rinnova; in questa Stagione 2025/2026 rafforza la sua presenza dando appuntamento già nel mese di novembre per proseguire fino a fine dicembre. Dal 27 al 29 novembre Roberto Bolle inaugura il percorso con Caravaggio, creazione di Mauro Bigonzetti su musiche di Bruno Moretti ispirate a Monteverdi (produzione Artedanza). A dicembre il Rosso della Stagione si fa amore, conflitto, incanto e perdita: dal 5 al 14 dicembre il Balletto del Teatro Nazionale di Praga presenta Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev nella coreografia di John Cranko, e dal 19 al 28 dicembre debutta il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga con Il lago dei cigni di Čajkovskij nella ripresa di Aivars Leimanis. Da venerdì 5 a domenica 14 dicembre per 10 rappresentazioni va in scena Romeo e Giulietta, balletto in tre atti musicato da Sergej Prokof’ev sul libretto che lo stesso Prokof’ev e Sergej Radlov trassero dalla tragedia di Shakespeare. L’interpretazione è affidata al prestigioso Balletto del Teatro Nazionale di Praga, già ospite nel 2023 con La bella addormentata di Čajkovskij. La coreografia è di John Cranko; scene e costumi originali di ...

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La danza al Teatro di Perm con il Diaghilev Festival

C’è un luogo, ai margini degli Urali, dove la danza conserva ancora il suo respiro più puro. È il Teatro d’Opera e Balletto “Čajkovskij” di Perm, una delle culle storiche del balletto e fucina inesauribile di talento, disciplina e grazia. La nuova stagione di danza di questo tempio del movimento si annuncia come un viaggio nel tempo e nelle emozioni, capace di intrecciare il rigore della scuola classica con la curiosità visionaria della creazione contemporanea. Fondata sulle solide radici della tradizione imperiale, la compagnia di balletto di Perm è da decenni sinonimo di eccellenza. Le sue file accolgono ballerini formati nella prestigiosa Scuola Coreografica di Perm, una delle più rispettate al mondo. Ogni gesto dei danzatori reca l’impronta di un insegnamento che coniuga virtuosismo e purezza stilistica, ma anche la capacità di adattarsi alle nuove correnti estetiche. La stagione 2025/26 celebra questa eredità con una programmazione che alterna grandi classici del repertorio russo e prime contemporanee, in una dialettica viva tra passato e futuro. Nel cuore del cartellone spiccano titoli che non tramontano mai: Il lago dei cigni, Giselle e Lo Schiaccianoci tornano a incantare il pubblico con nuove letture coreografiche, firmate da artisti come Alexei Miroshnichenko e Yuri Possokhov. ...

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