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“Il Costume veste la musica”: un percorso fra gli abiti che hanno fatto la storia della Scala

A Palazzo Morando, via Sant’Andrea 6,  a Milano con la mostra Il Costume veste la musica, sfila l’eccellenza del tempio lirico e del balletto milanese attraverso i costumi di allestimenti importanti, quali La Bella addormentata, Coppelia, Silphide, Don Carlo, Il Trovatore, Così fan tutte e Il Barbiere di Siviglia.

Le maestranze della sartoria, composta oggi da un team di 46 persone, sono da sempre una punta di diamante dell’attività scaligera. L’esposizione racconta, per mezzo di foto – pannelli, l’attività di sartoria, modisteria e guardaroba, permettendo di vedere da vicino i costumi di scena di Giselle, Don Giovanni, Carmen e Violetta. Ingresso libero, dal martedì alla domenica, ore 9.30-17.30, fino al 12 settembre 2010.

C’è inoltre la vestizione, che opera in teatro e segue gli spettacoli, il laboratorio del Teatro alla Scala realizza circa un migliaio di nuovi abiti ogni stagione e mette a misura o ripristina 2.000-3.000 costumi di repertorio che conta oltre 60mila capi.

I costumi più vecchi risalgono ai primi del ‘900 e sono stati realizzati dalla sartoria Caramba. Il primo edificio costruito appositamente dal Comune per ospitare i laboratori di sartoria della Scala (dove all’epoca lavoravano 15 sarte) risale agli anni Quaranta e si trova in via Baldinucci, zona Bovisa. Successivamente, negli anni Cinquanta, lo stabile divenne il laboratorio di scenografia del teatro. Nel 2001 venne invece inaugurato il nuovo laboratorio nei capannoni dell’Ansaldo.

Il percorso della mostra si apre con l’immagine della sala dei Piermarini e quattro costumi del Don Carlo, la prima sala è dedicata al magazzino tessuti dove sono esposti gli abiti di Così fan tutte e del Trovatore, la seconda sala al reparto confezionamento con gli abiti di scena di Tatjana, Vita, L’Elisir d’amore, Fedora, dove segue il laboratorio di pittura ed elaborazione dei tessuti utilizzati per Il Barbiere di Siviglia, Un ballo in maschera, Il flauto magico, Rinaldo, Orfeo ed Euridice, La Traviata, Carmen e Fetonte.

Il percorso prosegue poi con i tutù dei balletti Sylphide, Giselle, La bella addormentata e Coppelia e sui monitor nella sala scorrono le immagini di alcune fasi delle lavorazioni dei costumi di Faust, non mancano foto e pannelli che illustrano l’attività del laboratorio di lavanderia, la modisteria, le fasi di lavorazione di maschere e accessori e l’elaborazione dei gioielli di scena.

Per concludere il percorso cinque costumi del Tannhauser e su due grandi tavoli al centro dell’ultima sala viene simulata la lavorazione e il confezionamento dei costumi.

L’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory spiega “Raccontiamo la Scala attraverso i costumi e l’immagine per fare del nostro museo della moda un luogo che possa affascinare, in questa estate, i turisti di tutto il mondo. Per non essere soltanto spettatori ma protagonisti dello spettacolo, dobbiamo anche sapere che cosa c’è dietro ad ogni rappresentazione. Con questa mostra Palazzo Morando unisce davvero il bello e l’utile, la competenza e la creatività, rende visibile ciò che è invisibile e mette in scena il retroscena. Dobbiamo capire che il teatro comincia dalle prove, dal laboratorio e che se Milano è la capitale della moda lo deve anche al fatto che è la capitale del costume”.

Il costume veste la musica – L’atelier del Teatro alla Scala

Palazzo Morando, via Sant’Andrea 6 – Milano

Tel: 02.884.46.056

Dal 25 giugno al 12 settembre 2010

Da martedì a domenica ore 9.30-17.30 (lunedì chiuso)

Ingresso libero

Sara Zuccari

Direttore del www.giornaledelladanza.com

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