Diplomata all’insegnamento della Danza Classica presso l’Accademia Dei Popoli di Mosca, qualificata all’insegnamento della Danza Moderna e Contemporanea, si specializza in composizione coreografica classica e moderno-contemporanea presso lo IALS di Roma. Completa i suoi studi sulle possibilità corporee attraverso la Formazione in Pilates Matwork presso la Pilates Foundation di Londra, consegue l’abilitazione di Posturologo presso l’AIFIMM, Associazione Italiana per il Metodo Mezieres. Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Univerità La Sapienza di Roma, attualmente è Referente Nazionale Csen per la Danza Moderno-Contemporanea, Referente Nazionale Csen per la Formazione Insegnanti nella Danza Moderno-Contemporanea e Hip Hop, Responsabile del Settore Danza Csen per la Regione Lazio, Giudice Nazionale Csen. È Direttrice Artistica della Scuola di Danza DANZ’è a Roma. Al Giornale della Danza Miriam Baldassari racconta la sua esperienza all’interno dello Csen e il suo prossimo progetto all’interno della nostra testata.
Parliamo della Sua formazione, alla sbarra e lontana dalla sbarra, come insegnante. Ci può raccontare quando ha iniziato, e poi proseguito, questo percorso?
Ho iniziato alla tenera età di 4 anni, studiando danza classica alla scuola del Teatro dell’Opera di Roma. Una disciplina che non ho mai più smesso di approfondire: nel corso della mia carriera, infatti, ho proseguito gli studi anche presso l’accademia Vaganova di San Pietroburgo, perfeziona domi sempre di più. Ho scelto il metodo russo e l’ho sempre portato avanti. Ho, successivamente, iniziato gli studi della danza moderna, avvicinandomi a tutti gli stili e sfaccettature, anche grazie agli insegnamenti di docenti che, in quel periodo, erano i migliori esponenti di questa disciplina, come per esempio Mauro Mosconi e Marco Ierva. E, dulcis in fundo, ho studiato moltissimo anche la danza contemporanea, sia in Italia che all’estero, cercando di perfezionarmi il più possibile, senza sosta. Parallelamente alla ricerca nell’ambito della danza, ho portato avanti anche un percorso universitario, laureandomi in scienze della comunicazione, e corsi formativi per ottenere i titoli di insegnante di pilates e posturologa, concentrandomi principalmente sul metodo Mézières. Nel corso degli anni, poi, mi sono avvicinata moltissimo all’aspetto del benessere, vedendo l’attività fisica proprio come “ben essere”, stare bene: proprio per condividere e far capire alle persone che svolgere dell’attività fisica fa proprio bene, ho deciso di fondare una palestra, la Total Wellness, dove vengono insegnate moltissime discipline. Parallelamente a queste attività, mi sono avvicinata allo Csen, Centro Sportivo Educativo Nazionale.
Ci può descrivere cos’è lo CSEN?
Lo Csen, Centro Sportivo Educativo Nazionale, è un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, attualmente il primo ente di promozione sportiva. Conta circa un milione e 400.000 tesserati l’anno, è sviluppato su tutto il territorio nazionale, regionale e provinciale. Si prefigge di promuovere e sviluppare attività sportive ed educative attraverso la pratica sportiva e altre attività ludiche (come, per esempio, i club di scacchi ed altre associazioni culturali). Mi preme sottolineare gli ambiti sportivi ed educativi: lo Csen si occupa di entrambi i mondi, tocca discipline non prettamente sportive, che vengono svolte a livello amatoriale. È un mondo molto interessante, che permette di avvicinarsi anche alle piccole realtà, in pieno fermento. I responsabili dello Csen, cinque anni fa, hanno visto in me un’anima “poliedrica”, interessata allo sport ma anche alla danza, e mi hanno immediatamente lanciato la “sfida” del settore danza di Roma. Ho subito iniziato il mio lavoro di organizzazione di seminari, corsi di aggiornamento per questo frangente. È una strada lunga, talvolta difficile ma che regala molte soddisfazioni. Da poco sono anche referente nazionale per la danza moderna e contemporanea per tutta Italia, mi occupo anche della gestione della pianificazione all’interno della regione Lazio e sono supervisore per la Lombardia e la Toscana. Sono entusiasta di queste mie attività che svolgo con serietà e dedizione, con lo scopo di ottenere ottimi risultati di cui tutti possono beneficiare.
Concretamente, quali sono i benefici per una scuola, aperta da poco, che si vuole iscrivere allo Csen?
Una scuola di danza o di qualsiasi altra attività sportiva o ludica può beneficiare di una struttura capillare efficiente, che può aiutare concretamente la struttura nata da poco. I comitati provinciali hanno uffici all’interno dei quali si trova il personale di segreteria, pronto a risolvere i problemi di gestione, di partecipazione alle gare, il pagamento della tassazione e qualsiasi altra problematica. Prima, però, di poter accedere a questi servizi è fondamentale il pagamento dell’iscrizione allo Csen. Voglio, inoltre, ricordare che la quota associativa comprende tutti i servizi elencati poco fa: tutte le consulenze offerte sono gratuite. In aggiunta a tutto questo, gli associati beneficiano anche di una scontistica agevolata e hanno molti altri vantaggi, tutti da scoprire.
Tra poco Lei inizierà anche una collaborazione con la nostra testata, il Giornale della danza. Di cosa si occuperà principalmente nella Sua rubrica?
Ringrazio, prima di tutto, il Direttore Sara Zuccari per questa bellissima opportunità: nonostante la velocità del nostro incontro, ho avuto la possibilità di conoscere una persona pulita e trasparente, che ama questo mondo. È un’avventura che accolgo ed inizio con piacere ed orgoglio: in questa rubrica diffonderò le informazioni sulle attività dell’ente, le gare e le rassegne, cercherò anche di spiegare il legame tra sport e danza proprio perché i due mondi si possono incontrare. Sino a quando ci sarà danza amatoriale all’interno di strutture sportive (palestre scolastiche, scuole private amatoriali) ci sarà sempre un binomio tra associazionismo sportivo e la divulgazione del mondo della danza. Ricordiamoci che sport e danza è un binomio da valorizzare, supportare e sostenere, è naturale. Tutto questo c’è anche perché la danza viene diffusa a tutti, è uno strumento di cultura: credo sia sempre più importante dare spazio alle iniziative dalle piccole scuole di danza e a tutte le attività che divulgano questa disciplina.
Le novità per l’anno prossimo dello Csen?
Novità dall’anno prossimo sono numerose: in primis l’ampliamento del settore danza sportiva. Rimanendo nel mondo del mondo dell’amatorialità, anche la danza sportiva troverà spazio: sarà un ambito strutturato, da settembre. Nell’immediato, invece, c’è il campus in Sardegna per danzatori: la seconda edizione si svolgerà a Stintino, all’interno del Resort Cala Rosa e si potranno studiare tantissime discipline, dalla danza classica alla contemporanea e moltissime altre ancora. Dal 27 al 31 agosto, invece, ci sarà il corso di aggiornamento professionale degli insegnanti di danza, con lezioni di tecnica, anatomia del movimento, traumatologia, corretta alimentazione di un danzatore. Siamo arrivati alla 18esima edizione – il primo seminario venne fatto con 5 iscritti, ora ci sono ben 60 frequentanti. Siamo molto felici che questo progetto stia diventando sempre più importante e riconosciuto: il merito va soprattutto ad una fama ottenuta grazie ad un importante lavoro sul campo. Non ci resta che dire “ad maiora”!
Valentina Clemente
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