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Filarmonica Romana: la nuova stagione!

Momix_OPUS CACTUS

Una nuova stagione, con tanta danza: anche quest’anno l’Accademia Filarmonica Romana non si smentisce e dà ampio spazio all’arte tersicorea.

Il primo appuntamento con la danza sarà con lo spettacolo che apre il nuovo anno: giovedì 7 gennaio (ore 21) un classico di Marius Petipa, La bella addormentata, sulle celebri note di Čajkovskij con il Balletto di Mosca “La Classique”. Celebre in tutto il mondo per la ricostruzione fedele al balletto originale, questa compagnia rappresenta l’emblema della tradizione ballettistica russa, che fra le sue file annovera ballerini di notevole tecnica classico-accademica provenienti dai maggiori teatri russi.

Al via martedì 9 febbraio (ore 21) la sesta edizione del Festival Internazionale della Danza di Roma della Filarmonica Romana e Teatro Olimpico. Quest’anno saranno quattro le compagnie, molto diverse fra loro (Momix, Astra Roma Ballet, Aterballetto, Balletto del Sud), che si alterneranno sul palco dell’Olimpico a riprova dei tanti volti della danza di oggi. Ad aprirlo saranno i sempre sorprendenti Momix in scena dal 9 al 21 febbraio che riportano nella capitale, dopo quattordici anni, un loro grande successo, quell’Opus Cactus scandito da ritmi tribali, rituali col fuoco e danze iniziatiche provenienti dai più remoti luoghi della terra. Moses Pendleton, con la firma inconfondibile del suo magico stile dalla fantasia illimitata, tramuta qui di volta in volta i suoi strepitosi ballerini in strani rettili striscianti, in variopinte specie di flora e fauna, in imponenti cactus e minacciosi uccelli-totem che si innalzano, fendendo albe poetiche ed inquietanti tramonti di fuoco.

Nel 2015 ha festeggiato i 30 anni di attività l’Astra Roma Ballet diretta dalla grande étoile Diana Ferrara che fa il suo debutto al Festival venerdì 29 aprile (ore 21) con un nuovo spettacolo dedicato alla straordinaria e affascinante figura di George Sand, con la coreografia di Sabrina Massignani. Lo spettacolo, George Sand. Uomo e libertà, sarà il racconto danzato della vita di una delle scrittrici più interessanti della storia della letteratura: si chiamava Amantine Aurore Lucile Dupin, ma in realtà si firmava George Sand e vestiva da uomo per la libertà dello spirito e un maggiore riconoscimento sociale. Un travestimento che rappresenta la libertà di pensiero, trasposto in danza attraverso la leggerezza e la determinazione, con momenti intensi come i passi a due rappresentativi dei suoi più importanti e significativi amori: l’appassionata e tempestosa relazione con il poeta Alfred de Musset e la tormentata e scandalosa storia con Fryderyk Chopin.

Martedì 24 maggio (ore 21, replica mercoledì 25) sarà la volta di Aterballetto, compagnia di riferimento per la danza contemporanea in Italia, ospite ormai abituale della manifestazione. Si presenta quest’anno con due nuovi, lanciatissimi coreografi, Philippe Kratz e Andonis Foniadakis, e un classico del calibro di Jirí Kylián con tre nuovi lavori, al loro debutto nella capitale. Le emozioni del momento che riportano in vita lontani ricordi sono il tema che accompagna il lavoro di Kratz per SENTieri, mentre 14’20’’ di Kylián è una riflessione sul tempo e su temi ad esso collegati, quali la velocità, l’amore e l’invecchiamento. Infine Antitesi di Foniadakis racchiude in sé la volontà di mettere in gioco i contrari: locale e globale, lento e veloce, maschile e femminile, astratto e concreto, barocco e contemporaneo, mentre la musica connette compositori fra loro anche distanti, superando le barriere tra la classicità e la contemporaneità.

Il Festival si chiude, e con esso la stagione della Filarmonica, venerdì 27 maggio (ore 21, replica sabato 28) con Le quattro stagioni del Balletto del Sud, coreografia di Freddy Franzutti. Performance di teatro, musica e danza in un atto, trae ispirazione dalle stagioni intese non solo come mutamento climatico dell’anno solare, ma anche come “stagioni di vita dell’uomo”, dove si avvicendano i suoi sentimenti volubili e le sue reazioni emotive di fronte agli eventi della vita. A raccordare i vari quadri, le rime del grande poeta inglese Wystan Hugh Auden, mentre alle note rassicuranti e familiari delle celebri Stagioni vivaldiane si alternano in contrasto le melodie ritmate di John Cage, che ci portano alle esigenze dell’uomo moderno e contemporaneo.

INFO

www.filarmonicaromana.org

www.giornaledelladanza.com

 

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