Anche nella sua edizione 2016, Romaeuropa si conferma una vetrina intensa ed interessante per la danza contemporanea. Ma soprattutto un calendario di danza fittissimo, che ci costringe a dividere il calendario per non perdere nemmeno un appuntamento: vediamo quindi i primissimi appuntamenti, e le date di ottobre, per poi scoprire, prossimamente, gli approfondimenti dedicati alla scena olandese e ai talenti emergenti italiani di novembre.
Romaeuropa si apre ufficialmente il 21 settembre con la Hofesh Shechter Company, in scena fino al 24 settembre al Teatro Argentina, in Barbarians: un percorso intorno ai temi dell’intimità, della passione e della banalità dell’amore, in tre coreografie nate dalla commistione tra danza popolare mediorientale e danza nordeuropea.
Segue, il 27 e 28 settembre nello stesso teatro, un’altra riflessione sull’amore, firmata da Sharon Eyal, e portata in scena dalla sua compagnia LEV Dance Company: si tratta di Ocd love, distillato coreografico di elegante sensualità, che si rivela un esaltante e delicato crescendo di erotismo che ha il profumo delle notti nei club e l’ardore di un’animalità androide. Chiudono settembre e aprono ottobre, ancora all’Argentina, Emio Greco e Pieter Scholten con Passione, spettacolo basato su una coreografia precedente che nel 2012 li aveva visti confrontarsi su un particolare riadattamento de La Passione secondo Matteo di Bach; ad incontrarli l’1 ottobre alle 16, Francesca Magnini, autrice del libro Inspiration Emio Greco | Pieter C. Scholten. The Multiplicity of Dance.
È del 1999 invece la coreografia In Spite of Wishing and Wantin, in scena l’11 e 12 ottobre, che a suo tempo conquistò un pubblico molto giovane con i suoi dieci giovani danzatori chiamati a reinterrogare i temi del desiderio, del sogno e della passione, accompagnati da musiche e film surreali, tipici del coreografo Wim Vandekeybus dopo i due anni di lavoro con Jan Fabre.
Al teatro Vascello, dal 12 al 16 ottobre, Pierre Rigal porta il suo terzo assolo: Mobile, in prima nazionale, in cui lo spazio scenico diventa metafora dell’esistenza e luogo da esplorare in completa assenza di gravità, tra enormi cartonati, oggetti commerciali, ritagli di città…Dal 14 al 16 ottobre in scena anche Rain di Anne Teresa de Keersmaeker al Teatro Argentina, una coreografia fatta di ripetizioni, variazioni e schemi geometrici che non soffocano però la forza vitale dei dieci danzatori.
Dal 19 al 23 ottobre in scena Cinématique (2015) di Adrien M & Claire B al Teatro Vascello, una creazione che spalanca le porte all’immaginazione e all’emotività attraverso un lungo e certosino lavoro informatico, che crea spazi coreografici attorno ai corpi di un giocoliere e di una danzatrice. All’Auditorium Conciliazione invece, dal 27 al 30 ottobre, Traces di Les 7 doigts, compagnia originaria del Québéc che rivoluziona il mondo del circo contemporaneo: in Traces indagano la fuga dalle ansie sullo sfondo di un’imminente catastrofe.
Chiude il mese di ottobre – e il nostro primo articolo su Romaeuropa – il 28 e 29 ottobre Relative Collider di Liz Santoro (coreografa di Boston, laureata in psicologia) e Pierre Godard (regista teatrale e matematico), in cui indagano i diversi modi in cui le persone danno e chiedono attenzione.
Segnati gli appuntamenti in agenda? Preparate anche novembre e dicembre, per un viaggio in Olanda e nel futuro, comodamente seduti nella platea di Romaeuropa…
ORARI&INFO:
Romaeuropa Festival
Dal 21 settembre al 3 dicembre,
Roma – vari luoghi.
Romaeuropa.net
Greta Pieropan
Foto: D. Willelms, G.Zucca
www.giornaledelladanza.com