‘Usare il pavimento’ nella danza assume significati diversi a seconda dello stile.
I ballerini di danza classica sono spesso incoraggiati a respingere o allontanarsi dal pavimento, mentre quelli che studiano danza moderna e contemporanea tendono ad abbracciarlo, a diventare un tutt’uno.
Qualunque sia il tipo di approccio, la relazione di un ballerino con il pavimento di solito inizia con i piedi, e richiede consapevolezza dell’appoggio e della distribuzione del peso del corpo.
David Zambrano, danzatore, performer e coreografo venezuelano, ha dato vita a una tecnica innovativa che indaga proprio il rapporto tra il danzatore e il pavimento chiamata Flying Low.
Attraverso semplici schemi di movimento che coinvolgono respiro, velocità e rilassamento, il danzatore sperimenta come l’energia del corpo riattivi la relazione tra il centro e le articolazioni, in una costante connessione con il suolo e il proprio centro di gravità.
Zambrano sfrutta la velocità della discesa e l’energia di caduta che prevedono una transizione consapevole dal movimento in piedi al floor work, in una fluttuazione dinamica e armonica che continua a generare energia.
Nella danza, come nella vita, va tenuta presente una considerazione: ogni azione produce una reazione.
Quindi, eseguendo un relevè o un salto, se qualcosa sale, qualcosa deve scendere. Per questo motivo, nella preparazione di un salto, sarebbe bene evitare plié esagerati che disallineano la colonna vertebrale e paradossalmente rendono più faticoso allontanarsi dal pavimento. Bisognerebbe invece rimbalzare leggermente sul suolo, immaginandolo come una molla o un trampolino, e mantenere una posizione rilassata durante il lavoro a terra.
Nell’ultimo anno abbiamo assistito a notevoli cambiamenti nel mondo della danza.
Quando a causa della pandemia le Scuole di danza sono state chiuse, i ballerini di tutto il mondo si sono dovuti allenare a casa, e hanno limitato e modificato i loro movimenti e l’utilizzo del suolo.
Lo spazio e la tipologia di pavimento spesso non adatti creano, infatti, un alto rischio di lesioni da stress, sia nei professionisti sia negli amatori. Tra le più comuni lesioni ci sono fratture del metatarso e tendiniti principalmente della caviglia.
La fisioterapista e direttrice di Medicina della Danza per il Miami City Ballet, Kathleen Bower suggerisce un allenamento che aiuti a rafforzare il controllo dei glutei e dei muscoli posteriori della coscia: demi plié a piedi paralleli, curtsy squat, ossia plié con una gamba incrociata dietro l’altra in parallelo, e Toe yoga, una serie di esercizi specifici volti a rendere più forti e flessibili le dita dei piedi, primo organo di contatto con il pavimento.
In attesa di poter tornare nelle sale di danza dunque continuiamo a ballare, ma in sicurezza, con la consapevolezza che il lavoro in casa deve essere svolto in maniera differente.
Sfruttiamo al meglio questo periodo difficile, approfittiamone per diventare più consapevoli del nostro movimento, dell’energia che produciamo e del suo utilizzo ai fini della danza, in modo da essere pronti quando finalmente torneremo ad animare le Scuole di danza e i teatri.
Stefania Napoli
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