Vincenzo Macario, ballerino ed organizzatore di eventi in tutta la penisola ed oltre, dalla sua bella Sicilia fino a Malta, nella sua professione riesce a darsi al cento per cento con impegno e passione. Al giornaledelladanza.com racconta la sua esperienza in questo periodo di pandemia da covid19.
Come è nata la sua passione per la danza?
La mia passione per la danza è nata tramite amici che frequentavano il balletto: mi hanno invitato ad alcuni spettacoli in cui ho visto ballerini fare cose strepitose e mi sono innamorato subito. Nei primi anni della mia formazione ho avuto diversi insegnanti, tra i quali un maestro russo, da qui questa disciplina così severa mi ha affascinato. In seguito sono entrato nella Ballet Academy di Zurigo dove ho concluso il mio percorso di studi.
Cosa pensi di questa situazione della pandemia per la danza?
Prima di tutto credo che le istituzioni devono capire chi siamo, per conoscere il nostro mondo, solo allora possono lavorare per noi, ed aiutarci, altrimenti è tutto inutile come stiamo vedendo tutti. Molti pensano che la danza sia un passatempo, e quindi di conseguenza noi siamo dei “fantasmi”. Non è così! La “gente della danza” ha investito anni e anni di duro lavoro, mettendoci volontà, sacrificio e soldi: quindi di cosa parliamo? Noi della danza lavoriamo sodo è non possiamo essere trattati così!
Quanto sarà grande questo danno, di mesi di fermo per la danza?
Un danno enorme, ci vorranno tre anni per me, prima di rifare tutto quello che facevamo prima della pandemia da covid19. Le scuole di danza dovranno rimettersi in piedi, i ragazzi dovranno ricominciare da capo, e credo che sarà dura. Ma non possiamo mollare!
Cosa pensi dei ragazzi, che sono il nostro futuro?
Credo che si stiano impoverendo i giovani a livello culturale e artistico. Sono lontani dalla danza, dalla loro formazione e dalle loro esperienze. E credo fermamente che impoverire i giovani artisti, significa raccogliere zero in futuro.
E della Danza, cosa pensi?
Le scuole di danza sono luoghi sicuri dovrebbero riaprire subito, tutti hanno seguito alla lettera tutte le linee guida del governo. Credo, però che le personalità della danza che godono di popolarità e di un forte nome, non stiano facendo abbastanza per il settore, non fanno da traino per far sentire la nostra voce. Forse dovrebbero ricordare di più da dove provengono e da quale mondo…
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com