Uno spettacolo che è un pezzo di storia, di valore intramontabile.
Nato nel 2002 per ripensare proprio lo spazio dell’allora Piscina Caimi, “Le Sacre” è un’opera che ritorna sempre e che dal suo debutto ha visto numerosissime repliche sia in teatro che occasioni di site-specific, coinvolgendo intere generazioni di danzatori.
Giungono da ogni angolo, a piedi nudi e scortati dalle luci rosse, viola e aranciate del tramonto, plotoni di giovani, vigorosi, che danzano una partitura gestuale e sonora (quella originale di Stravinsky) che in un moto circolare avvolge tutto e tutti come in un abbraccio ancestrale. Al centro di questo rito di giovinezza, la figura di una Madre, Madre Terra che nelle sembianze della grande étoile Luciana Savignano, orchestra l’incedere dei suoi figli, giunti per richiamare dall’ombra e dal gelo la rigogliosa primavera. Perché invocare il ritorno della primavera è simbolo di rinascita e guarigione, ma anche di sacrificio: “che cosa sei disposto a sacrificare per rinascere?”.
In scena, il 21 settembre al Teatro Franco Parenti di Milano, per il balletto Le Sacre, applaudiamo con entusiasmo la sacrale Luciana Savignano, il poliedrico Matteo Bittante e i giovanissimi e bravissimi danzatori dell’Accademia di Susanna Beltrami, la visionaria coreografa che per prima negli anni ‘80 ha portato in Italia l’arte della danza contemporanea.
Le Sacre è il titolo francese del noto balletto La Sagra della Primavera composto da Igor Stravinskij fra il 1911 e il 1913 per la compagnia dei balletti russi di Sergej Djagilev con la coreografia originale di Vaclav Nižinskij.
Sara Zuccari
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