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Dentro la Danza – le notizie di danza più importanti di luglio 2021

Torna con grande successo una rubrica storica del Giornale della Danza – DENTRO LA DANZA – con una veste completamente rinnovata di forma e contenuto. Sarà un appuntamento mensile, una rassegna stampa,  che ripercorrerà tutte le notizie, curiosità, fatti di attualità, cronaca e interviste più importanti di danza del mese . Inoltre sarà una racconta anche degli articoli più letti e più “cliccati”. Dentro la Danza – Luglio 2021.

Ciao Raffaella Carrà: la danza la sua più grande passione!

5 Luglio 2021

All’inizio la sua passione fu la danza, passione che poi durante la sua carriera è rimasta sempre nel suo cuore. Per seguire la sua vocazione di ballerina, a otto anni lascia Bellaria Igea Marina, cittadina romagnola dove i suoi gestiscono un bar, e arriva a Roma a seguire le lezioni dell’Accademia Nazionale di Danza diretta da Jia Ruskaja.

Una cosa è certa, Raffaella Carrà fa parte della vostra vita, con le sue canzoni, i suoi balletti, la sua risata, il suo caschetto alla “Carrà” e i suoi show televisivi è passata attraverso la tv entrando di diritto  nella casa di tutti gli italiani!

Raffaella Carrà, nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni è nata a Bologna il 18 giugno del 1943, suo padre era romagnolo, gestiva un bar di Bellaria, una cittadina della riviera adriatica all’epoca in provincia di Forlì, oggi in provincia di Rimini, sua madre, Iris Dellutri era, invece, siciliana. I suoi genitori si separarono poco dopo le nozze e Raffaella ha trascorso gran parte della sua infanzia nel bar del padre e con l’amata nonna.

A soli otto anni lasciò la riviera romagnola, per proseguire gli studi direttamente a Roma, prima presso l’Accademia Nazionale di Danza, fondata dalla ballerina russa Jia Ruskaja, poi al Centro Sperimentale di Cinematografia“Da bambina il mio grande sogno era diventare una coreografa di balletti classici. Volevo dirigere altri da dietro le quinte e invece mi sono trovata davanti alle telecamere, e con sorpresa sono arrivati il successo, i viaggi, i concerti, i bagni di folla, i fiori, i riconoscimenti”.


Daniele Cipriani presenta STRAVINSKY’S LOVE Roma, Nervi e Ravenna

6 Luglio 2021

STRAVINSKY’S LOVE, a cura di Daniele Cipriani con la consulenza musicale di Gastón Fournier-Facio, è uno spettacolo di balletto e musica dal vivo, interpretato da virtuosi delle due arti. Celebra Igor Stravinsky (1882-1971) nel 50° anniversario della sua morte. Una produzione realizzata con la FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA per il Nervi Music Ballet Festival 2021 con il patrocinio della Fondazione Igor Stravinsky di Ginevra.

In prima assoluta l’8 luglio al Nervi Music Ballet Festival 2021, STRAVINSKY’S LOVE verrà presentato il 10 luglio al Ravenna Festival (Rocca Brancaleone). L’anteprima il 6 luglio sarà all’Auditorium Parco della Musica Roma (Cavea) per l’inaugurazione della stagione estiva dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia.

Spiccano nel cast Beatrice Rana, una delle più apprezzate pianiste sulla scena musicale internazionale odierna, e la violinista olandese Simone Lamsma che suona il pregiato Stradivari “Mlynarski” del 1718. Completa il cast musicale un secondo pianista, Massimo Spada. Per i balletti Apollo e Uccello di Fuoco ascolteremo invece incisioni storiche dirette dallo stesso Stravinsky.

Ritorna in scena l’étoile internazionale Vladimir Derevianko, già primo ballerino del Bolshoi di Mosca, i panni di Igor Stravinsky; con i suoi natii accenti russi, rievocherà ricordi e aneddoti, molti dei quali legati al periodo dei Ballets Russes in cui ritroviamo personaggi come Picasso e DiaghilevNijinsky e Balanchine. Derevianko/Stravinsky suona alcuni passaggi al pianoforte, esegue alcuni passi di danza, e introduce i brani della serata. La sceneggiatura di STRAVINSKY’S LOVE è firmata dal giornalista e autore Vittorio Sabadin e si basa su scritti del compositore stesso.

Ferve l’attesa a Roma, Nervi e Ravenna per un nuovo balletto firmato da John Neumeier su Divertimento, brano per violino e pianoforte tratto da Le baiser de la fée, il balletto composto da Igor Stravinsky in omaggio a Pyotr Ciaikovsky. Non a caso il lavoro del coreografo americano s’intitola Peter and Igor; è stato creato per Jacopo Bellussi e Alessandro Frola dello Hamburg Ballet che lo interpreteranno qui, pochi giorni dopo la prima mondiale (27 giugno) al Nijinsky Gala di Amburgo. 


Spoleto Festival: Angelin Prejlocaj, star della Nouvelle Danse francese

7 Luglio 2021

La danza al 64° Festival dei Due Mondi trova la firma di Angelin Prejlocaj, star della Nouvelle Danse francese negli anni Settanta e Ottanta e oggi “maestro” con collaborazioni all’Opéra di Parigi, al New York City Ballet e al Teatro alla Scala, che torna al balletto narrativo, ambito in cui eccelle.

Venerdì 9, sabato 10, domenica 11 luglio al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti Preljocaj presenta Le Lac des cygnesil capolavoro musicale di Pëtr Il’ič Čajkovskij, affiancandogli arrangiamenti contemporanei del collettivo 79D. L’ambiente è ricreato dai video di Boris Labbé. Nuova la coreografia con uno sguardo della drammaturgia del classico di Petipa.

Pur restando fedele alla struttura drammaturgica del celebre balletto, Preljocaj porta in scena la sua versione del mito del danzatore-cigno focalizzandosi sugli impulsi di ciascun personaggio con uno sguardo all’ecologia e al futuro. Una metropoli industriale, l’acqua che sparisce a causa del riscaldamento globale, il cigno nero in via d’estinzione, come racconta il coreografo: «sulle rive di un lago, Rothbart vuole sfruttare un giacimento di energia fossile. Una giovane ragazza, Odette, sembra sventare i suoi piani, lui la trasformerà in un cigno. Altrove, a una festa, Siegfried va ad opporsi al padre che vuole unire le forze con Rothbart per costruire una fabbrica sulle rive del Lago dei Cigni», racconta.

Albanese di origini, formatosi con Merce Gunningham a New York, da più di trent’anni Angelin Prejlocaj è alla guida del suo Ballet con cui sperimenta l’interazione tra danza e realtà virtuale, come in Portraits in corpore, e tra movimento ed elaborazioni sonore, come con John Cage in Empty Moves (2004). Al balletto classico si è affacciato con l’orwelliano Romèo et Juliette del 1990 e il fantasioso BlancheNeige  del 2008.


Eileen Kramer 106 anni in movimento: il potere della danza!

8 Luglio 2021

L’età è soltanto un numero e Eileen Kramer lo sa bene: a 106 anni, un’energia inesauribile e un’agenda piena di impegni, la danzatrice australiana ha fatto dell’attività il segreto per vivere bene. Nelle sue giornate non sembra esserci spazio per il riposo: si divide tra i racconti che scrive giornalmente dalla struttura che la ospita, gli allenamenti e il lavoro sul libro che ha intenzione di pubblicare entro la fine dell’anno con la casa editrice di cui è proprietaria.

Il segreto di Eileen? Non fermarsi mai

Dal posare come modella di nudo degli artisti parigini a diventare la partecipante più anziana del più prestigioso premio d’arte in Australia, l’Archibald Prize, la vita di Kramer si è sempre mossa su due direttrici parallele: l’amore incondizionato per la creatività e il rifiuto di conformarsi a quello che la società imponeva come l’unico modello da seguire. Nata a Sydney, ha studiato come ballerina e, per più di 10 anni, ha girato l’Australia con il Bodenwieser Ballet. Un lavoro che l’ha portata anche a percorrere il mondo in lungo e in largo, a spostarsi fino in India, a vivere tra Parigi e New York, per poi ritornare nuovamente a casa all’età di 99 anni. «Lavorare in una compagnia non mi ha mai fatto sentire sola», ha spiegato alla Bbc. «Molti dei miei colleghi hanno scelto di sposarsi, mettere su famiglia. Io, invece, ho dedicato la mia vita alla danza».

La fine della carriera come ballerina professionista non ha coinciso con la fine del suo amore per la danza. Affiancata dalla sua assistente, la coreografa Sue Healey, Kramer non ha mai smesso di ballare. «Da quando sono rientrata in Australia, sono stata impegnatissima. Ho collaborato con vari artisti per i loro video, ho danzato su tre grosse coreografie al National Institute of Dramatic Arts, ho partecipato a varie performance nei teatri indipendenti e in vari festival ad Adelaide e Brisbane». 

Una vita per la danza

Eileen Kramer racconta sempre alla Bbc perché non si è mai sposata e non ha avuto figli: “Ho evitato gli inconvenienti della vita di una ballerina. Ho passato gran parte della mia vita in compagnie di ballo e non mi sono mai sentita sola”. Oggi vive in una casa di riposo di Sydney ma non vuole sentire parlare di vecchiaia. “Non mi sento come la gente dice che dovresti sentirti quando sei vecchia. Il mio atteggiamento verso il mondo è identico a quando ero una bambina. Non sono vecchia – ribadisce –, sono solo qui da molto tempo e ho imparato molte cose lungo la strada”. A novembre compirà 107 anni e non smette di fare progetti per il futuro.


Roberto Bolle al Circo Massimo: “Non possiamo permettere che ci si rassegni ad una vita senza arte”

13 Luglio 2021

Per la stagione estiva all’aperto del Teatro dell’Opera di Roma, il grande palcoscenico allestito nella suggestiva cornice del Circo Massimo, martedì 13 luglio (e in replica il 14 e 15 luglio) vedrà il ritorno della grande danza con Roberto Bolle and Friends.

“Tornare a ballare dal vivo esibendomi per la prima volta al Circo Massimo è un grande regalo, anche se a regimi di capienza ridotti. È importante, a mio avviso, in questo momento dare dei segnali forti di speranza e di impegno per un ritorno alla normalità. Non possiamo permettere che ci si rassegni ad una vita senza arte e senza spettacolo dal vivo e troppo tempo è passato. Io trovo che sia dovere di noi artisti, approfittare di ogni possibilità che ci viene data per tornare sul palco: per il pubblico, per i lavoratori dello spettacolo, per noi stessi. Non possiamo permetterci di abituarci ad una vita senz’arte”, sono le parole di Roberto Bolle.

Quello con l’Étoile internazionale Roberto Bolle è, ormai dal 2011, l’appuntamento imperdibile delle estati romane. “Dopo la pausa forzata dello scorso anno, – dichiara il sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes – finalmente quest’estate si rinnova la magia di un evento unico con un’icona della danza mondiale, l’eccezionale Roberto Bolle, che con la sua forza e grazia genera empatia e unione di sentimento in un pubblico sempre più numeroso”.

Il programma, ricco e trasversale, propone coreografie di genere classico e moderno di grande impatto: celebri balletti del repertorio classico quali Il Corsaro, Il lago dei cigni, Le Talisman e Don Chisciotte si alternano a titoli creati da Wayne McGregor, Massimiliano Volpini, Gianluca Schiavoni e Jiři Bubeníček.


Luciana Savignano in Bolero di Milena Zullo: Ogni volta mi sorprendo! [INTERVISTA ESCLUSICA]

15 Luglio 2021

Padova Danza Project, diretto da Gabriella Furlan Malvezzi, porta in scena per la prima volta a Padova e in prima regionale lo spettacolo Bolero – Prigionia di un Amore con la divina Luciana Savignano.

Interprete sensibile, étoile internazionale, un corpo esile e sinuoso teso verso un’espressività sempre intensa: Luciana Savignano torna in scena con Bolero – Prigionia di un Amore, spettacolo di danza e teatro firmato da Milena Zullo. Bolero qui diviene urlo di prigionia: l’urlo che squarcia il silenzio in una società martoriata dal femminicidio. Una “Festa della donna” che attraverso l’arte di Tersicore si veste di denuncia rilanciando la dignità che, in una società che si vanta di avere uno sguardo aperto e civile, dovrebbe appartenere di diritto di ogni donna.

Come nasce Bolero?

Mi è stato proposto un anno fa da Gabriella Furlan, ci ho pensato un pochino, poi mi sono detta si, perché no! Oggi posso dire che mi è piaciuto lavorare con la coreografa Milena Zullo. Certo è molto diverso dal Bolero che ho danzato per tutta la mia vita, ma è altrettanto entusiasmante per me, perché parla delle donne, dell’attualità, una tematica forte  molto vicina al mio modo di pensare. Il risultato è stata ottimo.

Lavorare con la coreografa Milena Zullo?

E’ bravissima ha saputo tirare fuori tutto il mio meglio di me, mi piace sperimentare cose nuove, e poi ho trovato profondo l’argomento. Io in sena sono stata sempre abituata ad immedesimarmi, a scendere nel personaggio con grande profondità, e Milena è stata brava in questo, mi ha supportata.

La compagnia Padova Danza Project diretta da Gabriella Furlan Malvezzi?

Lavorare con loro è stato bellissimo, una compagnia giovane, forte e molto professionale. Credo di aver dato loro delle cose, sicuramente i ragazzi hanno dato tantissimo a me, energia, profondità e passione: sono affascinata!

La Danza per Luciana Savignano?

La danza per me non è mai stato un lavoro, ma una passione: ogni volta mi sorprendo! La danza riesce a tirare fuori quello che la parola non riesce a dire, questa è la danza per me.

La morte della Signora Carla Fracci è stato un duro colpo per lei, il suo pensiero lo porterà in scena domani?

La scomparsa di Carla mi ha molto toccato, veniamo tutte è due da Milano,  con due percorsi diversi, ma vicini. La penso ogni giorno, certo che sarà con me in scena. Per me era come una di famiglia ed era una garanzia, una sicurezza averla nella danza.


Grande successo per il Gala finale del Concorso Internazionale di Danza di Spoleto 2021

23 Luglio 2021

Il Galà dei vincitori del Concorso Internazionale di Danza di Spoleto, con l’impeccabile direzione artistica di Irina Kashkova,  ha finalmente riportato in palcoscenico la danza, la kermesse è stata condotta da Chiara Magna,  dimenticata per troppi mesi, chiudendo la 29esima edizione della manifestazione che dal 2003 si tiene a Spoleto.

Quest’anno sono giunti in città circa 125 ballerini provenienti da tutta Italia per dar vita, finalmente dopo un anno di stop, all’unico concorso di danza nazionale a far parte dell’International Federation of Dance Competitions.

Una giuria internazionale di grandi nomi della danza  presieduta da Maria Grazia Garofoli, già étoile del Teatro La Fenice di Venezia e Direttore del Corpo di Ballo dell’Arena di Verona e composta da Igor Yebra,  Direttore di compagnia e già Directore Artístico del Ballet Nacional Sodre, Uruguay, Oleksy Bessmertni, Direttore dell’Accademia Nazionale di Danza di Kiev e General Manager del concorso Tanzolymp Berlino, Lukas Timulak, coreografo di fama internazionale e Sara Zuccari, giornalista, storico,  critico di danza, direttore del Giornale della Danza, ideatrice e Presidente della giuria che assegna il Premio della critica. E Sara Zuccari ha impreziosito con curiosità e successo, questa edizione portando l’iniziativa Danza chi, come, perchè, pensata come un momento di vicinanza ai giovani partecipanti del concorso per riflettere con loro e confrontarsi sulla storia della danza e della vita; una chiacchierata a più voci, per aiutare i ragazzi a capire il mondo della danza, non solo tecnicamente ma anche culturalmente.

Tra i momenti più toccanti del Gala finale,  il balletto Morte del Cigno con Petra Conti, Principal Guest Dancer del Los Angeles Ballet, ospite d’onore della serata. Ritorno a Spoleto per Gabriele Fornaciari, vincitore del Gran Prix 2019 (quest’anno non assegnato) che ha eseguito un pas de deux con Giordana Granata, ballerina del Teatro alla Scala di Milano.

In chiusura, lo scenografico arrivederci dei ballerini, che tutti insieme hanno salutato il pubblico con evoluzioni e virtuosismi. Infine il saluto del Direttore Generale Paolo Boncompagni che ha dato appuntamento alla 30esima edizione del Concorso, dal 2 al 9 aprile 2022.

 

© www.giornaledelladanza.com

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