Domanda: Maestro De Luca, quando e perché si è avvicinato alla danza?
Risposta: Sono entrato nella sala danza di Centro Danza Ilaria Dima per la prima volta a 11 anni. All’epoca giocavo anche a calcio come portiere, ma non ho mai considerato le due attività in conflitto o alternative una all’altra. Sono sempre stato fiero di essere un danzatore.
A quei tempi, in un paesino della Calabria, un ragazzino che danzava era oggetto di pregiudizi, tuttora fortemente diffusi. I miei genitori mi hanno sempre appoggiato, sia quando ho iniziato a studiare danza sia quando ho deciso di fare della danza la mia vita e il mio lavoro. Mio padre è stato il promotore della mia carriera.
Un ruolo altrettanto importante nella mia decisione e nel mio avvicinamento alla danza è stato svolto da Ilaria Dima. Ilaria è stata la mia maestra, mi ha insegnato i primi passi e mi ha fatto appassionare alla danza, e attualmente è mia moglie. Abbiamo trasmesso la nostra passione anche a nostra figlia Rossella che a 11 anni e danza con entusiasmo e determinazione.
Domanda: Quando ha capito che la danza sarebbe stata il suo mestiere?
Risposta: E’ stato un susseguirsi automatico di eventi. Un giorno mi resi conto che trascorrevo più tempo in sala danza che a casa mia o in altri posti. Così realizzai che quello era il mio futuro e ne ho fatto la mia carriera, prima come danzatore poi come maestro.
Domanda: Da Maestro e coreografo, cosa pensa della coreografia e dell’insegnamento di oggi?
Risposta: Sono un maestro antico, fedele alla tradizione coreutica. L’innovazione nella danza può essere positiva, ma non dobbiamo scordare che la danza classica si basa su regole ben precise: un battement tendu o una variazione del Lago dei Cigni deve essere eseguito in un determinato modo, non può essere variato più di tanto, deve rispettare la tradizione classica del balletto.
Esiste una preparazione tecnica che non può essere sostituita dall’improvvisazione o da un’innovazione eccessiva in passi storici. Attualmente, a causa della pandemia, sono spuntati corsi di danza online, ma la danza si impara in sala. Io, da insegnante, devo essere vicino ai miei allievi, vederli, correggergli, sentire e condividere la loro fatica e il loro impegno.
Domanda: Qual è la lezione più importante che ha appreso dalla danza?
Risposta: Il rispetto, per le regole, per gli altri e per questa meravigliosa arte. Steve Lachance è stato un mio insegnante e ora è un amico, è stato perfino il mio testimone di nozze. Quando ci onora della sua presenza nella nostra scuola, mi rivolgo a lui con il titolo di Maestro, in segno di rispetto. Questa qualità, purtroppo, va svanendo nelle nuove generazioni. La famiglia ha un ruolo essenziale per trasmettere ai suoi ragazzi l’educazione che poi i giovani portano all’interno della sala di danza e nella loro vita.
Domanda: Maestro, cos’è Premio Danza Calabria?
Premio Danza Calabria ‘Tina Adamo’ è dedicato a Tina Adamo, una delle nostre maestre prematuramente scomparsa. E’ un concorso di danza destinato a tutti gli allievi delle Scuole italiane, sia del Sud sia del Nord.
Due giorni di danza, di crescita professionale, di emozioni, ma soprattutto è un evento concreto che coinvolge eminenti nomi della danza mondiale.
Con la pandemia la danza ha perso molto, giovani talenti, allievi, possibilità di comunicare al pubblico la passione, con ripercussioni sull’arte e sulla cultura.
Il concorso Premio Danza Calabria vuol essere un segnale di ripresa dopo il Covid che ha colpito duramente il nostro settore, un’opportunità per ritornare sulle scene e conoscere nuove realtà. Attraverso Premio Danza Calabria vogliamo far conoscere la Calabria, quella bella, non quella della malasanità e dell’ndrangheta, ma quella dell’arte, della passione e del professionismo.
Il Concorso, cui parteciperà anche il critico d’arte Sara Zuccari, prevede l’assegnazione di reali e prestigiose borse di studio che permetteranno ai vincitori di fare una straordinaria esperienza all’estero, in accademie e scuole di danza.
Oltre al concorso, i partecipanti potranno usufruire di lezioni con grandi professionisti provenienti da tutta Europa: Giuseppe Torchia, Venke Kriemer De Matos, Gaetano Posterino, Grunt Martin Scruggs Mikhail Soloviev e Patrizia Perrone.
Al termine dell’evento sarà assegnato un riconoscimento alla carriera. Nel 2019, il premio è andato a Steve La Chance, nel 2020 a Mia Molinari. Non le svelo chi sarà il vincitore quest’anno, lo scoprirete al termine del concorso.
Domanda: Quando e dove si svolge il Concorso?
Risposta: Il 20 e il 21 novembre 2021, al Teatro Auditorium Unical di Rende a Cosenza.
Domanda: Che messaggio vuole dare ai giovani danzatori?
Risposta: Di amare la danza, appassionarsi, imparare e praticare il rispetto per la nostra meravigliosa disciplina e per le persone in generale, dentro e fuori la sala di danza.
Stefania Napoli
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