Addio a Ezio Frigerio, grande scenografo italiano, che ha lavorato con registi del mondo della lirica, del cinema e del teatro, in particolare con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro di Milano e con il Teatro alla Scala”. E’ l’omaggio dell’assessore alla Cultura di Milano Tommaso Sacchi allo scenografo morto questa mattina. Originario di Erba, nel comasco, Frigerio aveva 91 anni.
Nella sua lunga carriera, ha lavorato con artisti di fama mondiale, da Vittorio De Sica a Eduardo De Filippo, da Bernardo Bertolucci a Rudolf Nureyev, restando sempre molto legato al Piccolo meneghino. Ricevette anche una nomination al premio Oscar per le scenografie del film ‘Cyrano de Bergerac’ del regista francese Jean-Paul Rappeneau.
Il legame con Nureyev è indissolubilmente segnato dalla realizzazione del monumento funebre che Frigerio ideò per Rudy: il famoso ‘tappeto’ bashkiro. A poca distanza da Parigi, nel Cimitero ortodosso di Nostra Signora dell’Assunzione (Sainte-Geneviève-des-Bois) si trova la tomba di Nureyev. La tomba è un vero capolavoro progettato da Ezio Frigerio e realizzato materialmente dallo Studio Akomena di Ravenna con un mosaico che raffigura realisticamente un kilim kazako (un tappeto di grande pregio che viene tessuto come un arazzo, e che il geniale artista russo amava particolarmente) adagiato a conservarne le spoglie.
La bara del ballerino si trova sotto al livello della terra, ma la perfezione delle pieghe del tappeto suggerisce che invece si trovi fuori, posizionata sul terreno. L’opera è composta da migliaia di tessere che mostrano 20 tonalità di rosso e ben 10 tonalità in oro, oltre a diversi altri colori fra i quali dominano altre molteplici tonalità di blu. La scultura, che è fredda come il marmo che ricopre, crea l’illusione mentale di esser composta di un tessuto caldo quando invece è, in effetti, soltanto un’opera in pietra.
Redazione