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Il Festival Fabbrica Europa 2022 torna a Firenze

Nel 2022 il Festival Fabbrica Europa, arrivato alla XXIX edizione, torna a Firenze e in Toscana con 22 giorni di spettacoli in 12 spazi, 27 eventi, 8 produzioni, 11 proposte internazionali, 120 artisti, 24 paesi coinvolti e 3 progetti di cooperazione e co-creazione internazionale.

Una programmazione ricca fatta di progetti, spettacoli, concerti, performance, incontri, workshop, che prendono vita in spazi all’aperto carichi di suggestioni naturali e nei teatri del territorio pensati per la proposta artistica: dal 2 al 25 settembre il Festival Fabbrica Europa si farà spazio al Parco delle Cascine e PARC Performing Arts Research Centre, nel Giardino dell’Istituto Agrario, al Teatro Studio di Scandicci, al Teatro Cantiere Florida, al Cinema Teatro La Compagnia, al Teatro Puccini, al Lumen, nel Chiostro dell’Accademia Belle Arti e ancora al Parco di Villa Demidoff a Pratolino e infine al Giardino delle Rose e all’Institut Français.

Ma qual è il tema dell’edizione 2022 del Festival Fabbrica Europa? Una delle linee portanti di questa XXIX edizione del Festival  – che vede protagonista una comunità dinamica di artisti provenienti da Europa, Americhe, Africa, Asia – è legata all’intreccio di culture e di linguaggi, di paesi di origine e di elezione, di radici e di slanci, di universi espressivi, di tradizioni e di sperimentazioni, segno sensibile e vitale di un meticciato umano e artistico che rappresenta il nostro oggi.

Fabbrica Europa 2022: il programma 

Il Festival Fabbrica Europa si apre il 2 (e 3 settembre) al Teatro Studio di Scandicci con Gone here (yet) to come di Heine Avdal & Yukiko Shinozaki del collettivo internazionale Fieldworks. Lo spettacolo – un’indagine sulla matericità del buio e sul suo rapporto con lo spazio – è una rivelazione di Ice Hot, la piattaforma della danza scandinava che si è svolta a Helsinki.

Il 3 al Parco di Villa Demidoff a Pratolino e il 9 settembre al Giardino delle Rose Sabrina Mazzuoli esplora la dicotomia ma anche la connessione tra intimo e universale, neutrale e affettivo, in una danza che esprime come ci sia un calore che a volte pervade tutti con From interstellar to calore

È la grande sala bianca del PARC, alla mattina con la luce naturale ad ospitare (il 4 settembre) i cinque corpi danzanti di Echoes di Cristina Kristal Rizzo che disegnano e ricompongono una partitura di movimenti in cui la singolarità fuoriesce in intensità e la pluralità di un’espressione corale si appoggia sulle note melanconiche di Frank Ocean.

Ancora il 4 settembre, al Cantiere Florida, linguaggi contemporanei e antichi si intrecciano nel lavoro del coreografo Giuseppe Muscarello che, con I PUPI – Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, affronta una delle più ricche tradizioni della sua Sicilia. Calata in una dimensione narrativa, la caratterizzazione del gesto si fonde con la ricerca del personaggio che segue il filo ideale di una storia, quella dell’Orlando Furioso. Di Giuseppe Muscarello è anche la performance Il Furioso (5 settembre, al PARC) seguita da un incontro con l’autore che ripercorre le tappe del processo creativo che ha portato alla costruzione del progetto Le costellazioni del pupo. Contestualmente, verranno proiettate le immagini dell’artista Chiara Colasanti create osservando il lavoro del coreografo.

Appuntamento il 5 settembre al Teatro Studio con Groove, progetto che rientra nel calendario del festival Fabbrica Europa 2022 firmato dalla performer francese di origini malgasce Soa Ratsifandrihana, una scrittura coreografica originale, capace di sviluppare un’energia che via via cresce. Ancora danza l’8 settembre al Teatro La Campagnia di Firenze con Bayadère – Il Regno delle Ombre creato da Michele di Stefano per i giovani talenti del Nuovo Balletto di Toscana.

Tra gli artisti più talentuosi del panorama jazz europeo Camille Bertault & David Helbock si esibiranno il 6 settembre nel Giardino dell’Istituto Agrario, un duo voce-pianoforte raggiunge livelli incredibili di inventiva nell’album Playground. Stessa location per Beyond Black titolo nato dall’incontro del grande maestro di kora maliano Ballaké Sissoko con una delle personalità più interessanti della scena free jazz e black internazionale, la flautista statunitense Nicole Mitchell. Si esibiranno il 7 settembre.

Sempre il 6 e 7 settembre, altri tre appuntamenti da segnare in calendario: il 6 al Teatro Florida lo spagnolo Igor Urzelai e il sardo Moreno Solinas, sotto la sigla Igor x Moreno, con Idiot-Syncrasy rivendicano il potere della danza come fattore di cambiamento (Igor x Moreno insieme al Collettivo Minesi esibirà anche il 10 settembre al PARC in Beat Forward). Il 7 al PARC ecco Attivare la sguardo, un Open Studio condotto da Daniel Kok / Dans Nucleus, che unisce alcune delle pratiche che Fabio Novembrini e Roberta Racis (Italia), Albert Garcia (Macao/Filippine) e Jereh Leung (Singapore) hanno estratto dalle loro ricerche individuali. Stessa data, al Teatro Studio per Kill Tiresias, della Compagnia Futur Immoral dei coreografi Paola Stella Minni e Kostantinos Rizos. 

In occasione dell’edizione numero XXIX di Fabbrica Europa il compositore e polistrumentista inglese John Surman porta a Firenze – l’8 settembre, nel Giardino dell’Istituto Agrario – l’essenza del suo stile minimalista e profondo, affiancato dal pianista norvegese Vigleik Storaas (in collaborazione con Empoli Jazz).

E se il 9 nel chiostro dell’Accademia di Belle Arti la coreografa e performer Olimpia Fortuni e la sound artist Katatonic Silentio presentano X, il 10 al Giardino dell’Istituto Agrario l’austriaco Fennesz – tra i massimi esponenti dell’universo glitch prima della sua progressiva conversione a una ambient music elettroacustica – offre al pubblico i brani del suo ultimo album Agora.

Ci si sposta al Teatro Studio il 10 e l’11 dove va in scena If there is no sun, progetto nato dalla collaborazione tra la coreografa Irene Russolillo, il video artist Luca Brinchi e la musicista e performer italo-liberiana Karima DueG insieme ai danzatori Antoine DanfaMapate Sakho (Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia). All’Istituto Francese, l’11 settembre spazio a MOVE: Tavolo di lavoro su mobilità internazionale, co-creazione performativa e multidisciplinare che coinvolge esperti, operatori e artisti per un incontro sulle prospettive di mobilità, sostegno, diffusione delle creazioni a livello nazionale e internazionale.

Al Teatro della Compagnia il 10 vengono presentati invece alcuni artisti della scena cubana selezionati dalla coreografa Cristina Kristal Rizzo che ne ha seguito i processi creativi nell’ambito di JUNTARTE. La cadena creativa que hace la escena inclusiva, progetto di cooperazione internazionale tra Cuba e Italia.

Ma non sono finiti gli appuntamenti di questa edizione del Festival Fabbrica Europa 2022: il Cantiere Florida di Firenze ospita il 9 Party Girl di Francesco Marilungo riflessione sul processo di oggettivazione del corpo femminile e sulle dinamiche di potere spesso associate al mercato del sesso, l’11 il lavoro multimediale Chou, del compositore e musicista Chassol, originario della Martinica, il 15 settembre L’universo nella testa, nuova creazione che sviluppa l’indagine tra linguaggi performativi avviata dal coreografo Daniele Ninarello, dalla cantautrice Cristina Donà e dal compositore Saverio Lanza e il 17 e 18 Greta on the beach della coreografa Francesca Foscarini con il drammaturgo Cosimo Lopalco.

Al PARC, il 13 e 14 viene presentata CLOUD extended di Giovanfrancesco Giannini, riflessione sulla politica delle immagini e sulla rappresentazione mediatica dei corpi mentre il 14, 15 e 16, si potrà assistere a Suoni In Uno Spazio Abbandonato III, lavoro creato per due danzatori, installazione pittorica e composizione elettroacustica spazializzata.

il 18, al Teatro Studio, va in scena The Very Last Northern White Rhino che si interroga, con la massima semplicità estetica, sulla possibilità stessa della felicità di fronte al caos del mondo. Un assolo, creato da Gastón Core per il performer ivoriano Oulouy, ispirato all’osservazione degli ultimi due esemplari femmina di rinoceronte bianco. Tutti fermi al Teatro Studio per assistere, il 21, a Un discreto protagonista di Alessandra Paoletti e Damiano Ottavio Bigi con in scena il danzatore polacco Lukasz Przytarski.

Indietro di un giorno, il 20, il Cantiere Florida, ospita Where di Giulio De Leo / Menhir mentre al PARCil 20 e 21, sarà di casa In Panimundu di Pietro Pireddu.  Il 22, nell’ambito del Festival au desert, ecco al Lumen Bab L’Bluz, gruppo franco-marocchino che si ispira alla musica tradizionale Gnawa e Hassani a cui combina rock, suoni psichedelici e blues. Mentre, una serata imperdibile per immergersi nelle profondità solari della voce di uno dei grandi nomi della costellazione musicale del Mali, la straordinaria Oumou Sangaré, è quella fissata il 23 settembre al Teatro Puccini, sempre nel calendario del Festival au Desert.

Chiude in bellezza al PARC Wanna play? (il 24 e 25 settembre) progetto aperto alla partecipazione libera di danzatori, performer, musicisti, pronti al confronto con l’improvvisazione, in dialogo con il suono estemporaneo di Francesco Giomi.

Sara Zuccari

Foto – Luca Del Pia

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