La pazienza è l’arte di aspettare ed è diventata una virtù sempre meno diffusa nella società moderna.
I social media riempiono il nostro cervello di stimoli incalzanti e lo stile di vita odierno incoraggia a essere veloci, iperattivi e impazienti. Tutto ciò si traduce in un aumento dell’ansia, del nervosismo e del malessere.
La pazienza a maggior ragione è una pratica importante, aumenta la capacità di perseverare nel raggiungimento di un obiettivo senza distrazioni e aiuta a reagire positivamente a situazioni sfavorevoli.
La pazienza ha un’origine neurobiologica ed è strettamente correlata alla produzione della serotonina, ormone secreto dal nostro encefalo e stimolato dalla danza.
È anche per questo che la danza educa alla pazienza. Danzare richiede calma, diligenza e concentrazione. Nella danza niente arriva tutto e subito, e niente è semplice. Ci vogliono settimane anche solo per imparare e perfezionare un passo base.
Il ballerino in sala introietta tre concetti essenziali:
- il lavoro costante sarà ripagato, anche quando il processo è lento;
- essere pazienti anche verso se stessi è indispensabile per migliorare e crescere;
- i progressi richiedono tempo e persistenza.
Questo approccio conduce a sviluppare maggiore flessibilità cognitiva e psicologica, ossia la capacità di adattarsi efficacemente a situazioni variabili e imprevedibili. Permette di bilanciare le emozioni, anche di fronte a condizioni di disagio.
Ogni singola lezione di danza, dunque, se affrontata con serietà, passione e consapevolezza, fornisce insegnamenti preziosi che generano benessere, travalicano l’arte e si estendo alla vita quotidiana.
Stefania Napoli
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