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LEGACY. 50 anni di teatro e danza alla Triennale Milano  

La Stagione teatrale 2024 di Triennale Milano Teatro è un omaggio alla storia del CRT Centro di Ricerca per il Teatro nel cinquantesimo anniversario della sua fondazione: nato nel 1974 su iniziativa di Sisto Dalla Palma (docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università Cattolica e Vicepresidente del Piccolo Teatro di Milano), in breve tempo si configurò come il primo e più importante centro italiano nel campo della sperimentazione e della ricerca teatrale. Lo spirito del CRT e la sua vocazione radicale, programmaticamente aperta e transdisciplinare, è stata ripresa a partire dal 2017 dalla direzione artistica di Umberto Angelini, che ha riportato nella sala di Viale Alemagna, oggi parte costitutiva della progettualità di Triennale Milano, i grandi protagonisti della scena globale, ridando vita a un luogo chiave della geografia e della storia culturale milanese: una prestigiosa piattaforma internazionale, ma soprattutto un centro di creazione e produzione che coinvolge nella sua attività alcune delle eccellenze della live art italiana e internazionale

LEGACY. 50 anni di teatro intende rappresentare un’istantanea in movimento capace di catturare lo spirito che ha guidato la storia del Teatro in questi cinquant’anni, dando voce agli artisti associati presenti e futuri che ne rappresentano oggi la storia: nel triennio 2022-2024 Triennale Milano Teatro ha infatti sviluppato una stretta collaborazione produttiva con cinque artisti associati (Annamaria Ajmone, Daria Deflorian, Michele Di Stefano, Alessandro Sciarroni e Antonio Tagliarini) capaci di ripensare i confini della ricerca artistica e di sviluppare un percorso trasversale ai linguaggi, che si è concretizzata in diverse azioni (sostegno produttivo agli spettacoli, ospitalità, residenze artistiche, attività laboratoriali). A questo gruppo di artisti si è aggiunta la recente nomina di Marcos Morau quale artista associato di Triennale Milano Teatro per il triennio 2025-2027.

“Esiste un filo sottile e resistente – scrive Umberto Angelini – che lega la storia del CRT Centro di Ricerca per il Teatro e quella di Triennale Milano Teatro: ricerca e sperimentazione, vocazione internazionale e curiosità verso le altre arti e discipline sono le parole chiave di un’idea di teatro che sta nel linguaggio del corpo e dell’immagine, refrattaria al predominio del testo teatrale. Una storia della quale Triennale Milano Teatro ha raccolto l’eredità artistica, ibrida e consapevole. Oggi, sono le artiste e gli artisti associati presenti e futuri che qui presentiamo a immaginarne una nuova storia per un nuovo pubblico.”

Elena Vasco, Presidente di Triennale Milano Teatro, afferma: “Siamo felici di poter celebrare questo anniversario con un progetto capace al contempo di tutelare la memoria e guardare al futuro, interpretando nel contemporaneo un’eredità vivida e sempre in evoluzione. Triennale Milano Teatro si conferma un punto di riferimento, a Milano e in Italia, per la scena teatrale contemporanea: un luogo di incontro e confronto tra generazioni, dinamico e permeabile, per un teatro sempre più aperto, attrattivo e inclusivo.” 

Si parte martedì 8 ottobre con un appuntamento da non perdere: un progetto site specific creato in esclusiva per gli spazi di Triennale Milano da Marcos Morau, fondatore e anima de La Veronal (tra le compagnie di danza più apprezzate al mondo): TOTENTANZ. Morgen ist die Frage è una rivisitazione dell’antico rituale della Danse macabre che ci interroga su chi siamo e dove stiamo andando, una celebrazione catartica che è insieme un inno gioioso alla fragilità della vita.

Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre tocca invece a Michele Di Stefano, Leone d’argento alla Biennale di Venezia, presentare in prima assoluta il suo PANORAMIC BANANA. Album degli abitanti del nuovo mondo, nuova produzione targata mk che delinea sulla scena un mondo a venire in cui il disordine è la regola e l’ambiente si fa torbido e pulsante, un richiamo primordiale che fa riemergere la nostra dimensione più selvatica e profonda.

Da giovedì 24 a sabato 26 ottobre un’altra prima assoluta con I pianti e i lamenti dei pesci fossili di Annamaria Ajmone, tra le più apprezzate protagoniste della ricerca coreografica in Italia. Proseguendo nella sua esplorazione del mondo naturale, la Ajmone lavora con la performer Veza Fernandez sulla superficie del corpo – la pelle, materia plasmabile e mutevole – e sulla voce, dando vita a un lavoro stratificato, che richiama la struttura stessa del fossile e il suo mistero.

Da giovedì 14 a sabato 16 novembre Antonio Tagliarini, performer, autore e regista tra i più apprezzati del nostro paese, propone in prima assoluta La foresta trabocca, fase finale del progetto di ricerca che lo ha visto impegnato negli ultimi due anni a partire dallo studio Un’andatura un po’ storta ed esuberante. Emersione n. 1 (FOG 2023): uno spettacolo composto in dialogo con la poetessa e performer Gaia Ginevra Giorgi, che prende spunto dall’ultimo romanzo della giovane scrittrice giapponese Maru Ayase.

LEGACY prosegue a novembre con U. (un canto), ultimo lavoro firmato Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale danza di Venezia. In scena da venerdì 22 a domenica 24 novembre, la nuova tappa della ricerca dell’artista marchigiano sul canto e i cori è realizzata in collaborazione con i compositori e performer Aurora Bauzà e Pere Jou: una performance che attinge al repertorio italiano folkloristico, percorrendo brani composti tra la metà del Novecento e i giorni nostri.

Da mercoledì 27 a venerdì 29 novembre ritorna Daria Deflorian, attrice, autrice e regista tra le voci più originali della drammaturgia italiana contemporanea: La vegetariana porta sulla scena la storia misteriosa di Yeong-hye, protagonista dell’omonimo romanzo che ha fatto conoscere in Italia la scrittrice sudcoreana Han Kang e al quale la Deflorian ha già dedicato Elogio della vita a rovescio (nel cartellone della Stagione 2023).

Chiude il calendario degli appuntamenti La Visita, quarta e ultima tappa del progetto formativo ideato da Romeo Castellucci, Grand Invité di Triennale Milano per il quadriennio 2021 –2024, insieme a Silvia Rampelli (filosofa, performer e coreografa) e prodotto da Triennale Milano in collaborazione con la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura: dopo le tre puntate precedenti Nascondere (autunno 2021), La quinta parete (autunno 2022) e Il passo (autunno 2023), da sabato 30 novembre a martedì 17 dicembre il progetto guiderà in un percorso di incontri e laboratori un gruppo di professionisti e studenti nel campo delle arti contemporanee (arti visive, design, musica, grafica, fotografia, teatro) selezionato tramite un apposito bando pubblico e si concluderà come di consueto con un momento di apertura al pubblico.

Ad affiancare la programmazione, si rinnova anche per la Stagione teatrale 2024 la sinergia con il calendario del Public Program di Triennale Milano, curato da Damiano Gullì, che costituisce una continuazione e un’occasione importante di approfondimento: una proposta di attività come workshop, masterclass e incontri che intendono mettere come sempre lo spettatore al centro di un confronto diretto con gli artisti e fornire strumenti di avvicinamento alla pratica teatrale. Il calendario del public program si aprirà a ottobre con una lectio magistralis di Marcos Morau che indagherà il linguaggio artistico del regista e introdurrà l’opera creata ad hoc per gli spazi di Triennale, con un focus sulla sua esperienza di lavoro in luoghi non teatrali (a breve tutti i dettagli online).

La Stagione teatrale 2024 di Triennale Milano è resa possibile dal contributo di Ministero della Cultura e Regione Lombardia, oltre al sostegno del technical partner ATM.

 

Michele Olivieri

Foto: © Alessandro Sciarroni 

www.giornaledelladanza.com

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